lunedì 2 settembre 2019

Buda liberata 333 anni fa

Monumento presso la Porta di Vienna
("ex servitute in libertatem restituta")

333 anni fa la città di Buda, antica capitale dell’Ungheria veniva liberata dopo 140 anni di occupazione ottomana.
Un dominio straniero che fu imposto alla città di Buda con l’inganno, una vicenda rimasta impressa nella memoria collettiva ungherese, anche grazie al romanzo storico più conosciuto tra gli ungheresi, “Le stelle di Eger” di Géza Gárdonyi (tradotto in 22 lingue e, di recente, anche in italiano).
Dopo la tragica sconfitta a Mohács, il 29 agosto 1526, il paese piombò in una guerra civile tra fautori della dinastia asburgica e quelli di un re “nazionale”. Nel frattempo gli ottomani procedevano a conquistare circa un terzo del paese. Il 29 agosto 1541 il sultano Solimano il Magnifico, che appoggiava il partito “nazionale”, piantò la sua tenda non lontano dalla città e vi invitò la corte reale, assieme al re Giovanni Sigismondo (o Giovanni II, allora poco più che neonato). Mentre la corte era ospite del sultano, i soldati turchi cominciarono ad entrare in città come se la volessero solamente visitare. Apparentemente niente di strano, ma quando già un buon numero di soldati ottomani si trovò dentro le mura, al segnale prestabilito i “visitatori” tirarono fuori le armi e a quel punto ogni resistenza sarebbe stata vana. Il sultano assegnò al re bambino la parte orientale del regno che si costituì nel Principato di Transilvania, di fatti vassallo della Sublime Porta che però dovette anche guardarsi dal vicino Impero Asburgico. (Re Giovanni II fu quello che poi avrebbe voluto convertire con la forza i cattolici székely al protestantesimo, ma che fu battuto grazie alla Madonna di Csíksomlyó.)
Lapide a ricordo dei militi caduti per la liberazione di Buda sulla Torre "Maria Maddalena"
Compiuta dagli eserciti di una coalizione di Stati europei, capeggiati dall’Impero Asburgico, dopo la liberazione di Vienna dall’assedio turco, nel 1683, la presa di Buda, il 2 settembre 1686, fu la tappa più importante nella „riconquista” dell’Europa Centrale. Essa venne completata con la battaglia di Zenta (oggi Senta in Serbia), l’11 settembre 1697, e sancita dalla pace di Karlowitz (oggi Sremski Karlovci in Serbia) nel gennaio del 1699.
Uno degli artefici della liberazione di Buda è stato il Beato Innocenzo XI, celebrato da una statua nel Castello di Buda (oggi quartiere storico della capitale ungherese). È stata probabilmente l’unica statua di un papa a rimanere sul suolo pubblico anche durante il regime comunista.
A rappresentare il papa presso l’esercito cristiano ci fu il Beato P. Marco d’Aviano, anch’egli immortalato sul basamento della statua di Innocenzo XI. A Padre Marco è stata eretta una statua nel 2006, accanto alla chiesa dei cappuccini di Buda (ricavata da una moschea dopo la riconquista). 
Reliquia di Marco d'Aviano a Budapest
Una reliquia di padre Marco è, inoltre, custodita nella famosa Chiesa di Mattia (o dell’Assunta), nella cappella lauretana.
Nella stessa cappella si trova la statua della Madonna che, secondo la tradizione, murata in una nicchia durante l’occupazione turca, sarebbe riapparsa improvvisamente, in seguito allo scoppio di una bomba durante l’assedio.
Lapide di Michele d'Aste
Sul muro esterno della Chiesa di Mattia una lapide bilingue ricorda il sacrificio di un ufficiale italiano, il Barone Michele d’Aste, caduto nell’assalto finale. Il suo diario di guerra è una testimonianza preziosa.
Diario di Michele d'Aste, publicato nel 1991
La presa di Buda venne celebrata in tutta Europa. Ne è testimone una curiosa iscrizione commemorativa accanto alla porta di una casa a Venezia.
"1686 adí 18 zugno Buda fu asediata et adí 2 settembre fu presa 1686"
iscrizione commemorativa a Venezia
Per commemorare l'evento il Papa B. Innocenzo XI volle estendere il culto di S. Stefano d'Ungheria alla Chiesa universale, fissandone la festa al 2 settembre.
Uno dei monumenti alla riconquista di Buda nel castello
A Buda (Budapest) la memoria dell’impresa è ricordata da un monumento alla Porta di Vienna dove, il 2 settembre, l’esercito cristiano irruppe nella fortezza, ma anche sul Bastione di Esztergom, luogo della prima breccia.
Il luogo della breccia sulle mura - 2 settembre 1686
L’assedio di Buda ebbe come conseguenza, purtroppo, anche la distruzione della città medievale, compreso il Palazzo Reale. Nei piani inferiori dei graziosi palazzi barocchi del quartiere, come pure all’interno del Palazzo Reale, è possibile però intravvedere le parti sopravvissute degli antichi edifici.
Medaglia al Merito per Buda,
consegnata ogni anno nell'anniversario della riconquista
Il municipio del I Distretto della capitale ogni anno commemora il 2 settembre con la consegna della medaglia al merito “Budavárért Emlékérem” a quanti si sono prodigati per il quartiere. Si celebra anche la “Festa del Libro” di Buda, con un ricco programma culturale. Nella Chiesa di Mattia una solenne liturgia rivoca il Te Deum che il B. Marco d’Aviano ivi celebrò dopo la riconquista.

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