mercoledì 18 marzo 2020

Disposizioni della Conferenza Episcopale Ungherese per il periodo dell’emergenza pandemia


In seguito alla proclamazione in Ungheria dello stato di emergenza, in relazione alla pandemia COVID-19, la Conferenza Episcopale Ungherese il 17 marzo ha pubblicato le proprie disposizioni al riguardo. (In italiano vedasi qui. For the English version see here.)
Dalla quarta domenica di Quaresima vengono sospese le cerimonie religiose pubbliche, tuttavia si raccomanda ai sacerdoti la celebrazione quotidiana della S. Messa. Le chiese rimangono aperte per la preghiera individuale. Si potrà procedere all’amministrazione dei sacramenti, specialmente quello della confessione e della Comunione fuori dalla S. Messa, nonché all’assistenza ai malati e alla celebrazione dei funerali in forma semplice.
Si raccomandano a tutti un atteggiamento responsabile e la collaborazione con le autorità statali. Gli ordinari possono dispensare i fedeli dall’osservanza del precetto festivo. Questi sono però incoraggiati a seguire le S. Messe, trasmesse tramite diversi mezzi e canali, come per esempio la televisione di stato.
Nelle disposizioni del Governo ungherese che limitano le riunioni e le manifestazioni si  precisa che le cerimonie religiose non si qualificano come manifestazioni e non si prescrive nulla al riguardo dell'apertura degli edifici di culto, per rispetto della libertà delle Chiese.

domenica 15 marzo 2020

Festa nazionale ungherese del 15 marzo – iniziativa di preghiera


Quest’anno, date le circostanze, la comunità ungherese di Roma non può festeggiare la festa nazionale ungherese del 15 marzo, anniversario della Rivoluzione e Guerra d’Indipendenza del 1848, con la tradizionale commemorazione alla statua del Generale István (Stefano) Türr sul Gianicolo. Anche gli ungheresi del Triveneto sono stati costretti a cancellare la S. Messa originalmente prevista a Venezia.
Tenuto conto dell’impossibilità di radunarsi, Mons. László Németh, coordinatore pastorale degli ungheresi in Italia ha lanciato una proposta agli ungheresi in Italia e ai loro amici italiani.
Quella, di pregare, ciascuno a casa sua, ma in comunione spirituale con gli altri, a mezzogiorno di domenica 15 marzo. Il suono delle campane a mezzogiorno ha un significato particolare per gli ungheresi, in quanto ricorda l’eroica difesa dell’Europa, nella battaglia di Belgrado del 1456, combattuta con l’aiuto di San Giovanni da Capestrano.
Mons. Németh raccomanda quindi di pregare “per la patria, per le nostre comunità, per noi stessi e per le nostre famiglie, per i nostri cari, per gli ammalati, per gli operatori sanitari, per quanti si prodigano a contenere l’attuale epidemia, per quanti a causa dell’epidemia non possono assicurare degna sepoltura ai propri cari, e per i defunti. La forza della preghiera comune, recitata alla stessa ora, dia a tutti speranza, forza e perseveranza.”
La preghiera raccomandata è quella scritta dal Cardinale Péter Erdő per implorare la protezione di Dio ai tempi dell’attuale epidemia.

sabato 14 marzo 2020

Prayer of Cardinal Péter Erdő in Times of Epidemy


Cardinal Péter Erdő, Primate of Hungary, while expressing his compassion and togetherness to those suffering from coronavirus infection in Hungary and abroad, and urging everyone to be cautious and do everything in their power to prevent the spreading of the disease, has asked the faithful to recite the following prayer.
Lord Almighty, God of our Fathers!
We are grateful to you for this world, where you made human life possible. We are grateful for the richness and marvellous rules of nature. We are grateful that we have prevailed against devastating forces and we are able to gain newer and newer insights about the world and ourselves.
We thank you for being able to fight for our place in the world and a better and more meaningful life. But most importantly, we thank you for inviting us to an eternal life and for opening us the way to everlasting joy through the redeeming death and resurrection of our Lord, Jesus Christ.
When we are stricken by natural disasters, against which we have not found unfailing protection on our own yet, we experience that our life is ultimately in your hands.
We humbly ask you to help scientist to find a cure for this current disease swiftly! Give keen insight to the leaders of society, so they can stem the spreading of the infection with appropriate action, help prevent and combat the disease and deliver efficient tools to those in need. Grant mercy and eternal peace to those who passed away in the disease, grant recovery to the sick and grant strength and blessing to the doctors and health care workers for bravely standing their ground. Strengthen our faith, trust and compassionate love so we can provide all spiritual and material help to our sick brothers and sisters and grieving or worried family members. Let us contribute to the prevention of the spreading of this disease with our responsible behaviour.
Our Lord, forgive all our sins, which we have committed by thought, word, deed or omission.
One God in Trinity, have mercy on us!
Blessed Virgin Mary, Health of the Sick, pray for us!
Amen!

venerdì 13 marzo 2020

Gratitudine del Presidente dell’Ungheria e auguri a Papa Francesco


Pubblichiamo la traduzione di alcuni passaggi della lettera del 26 febbraio scorso, nella quale il Presidente della Repubblica di Ungheria, János Áder esprime la sua gratitudine a Papa Francesco per l’udienza privata dello scorso 14 febbraio e porge gli auguri per il settimo anniversario dell’inizio del suo Ministero Petrino.
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Papa Francesco e il Presidente ungherese János Áder
si salutano in ungherese il 14 febbraio 2020 (foto: Vatican Media)
“Come ho avuto modo di accennare durante l’udienza, quest’anno ricorre il centenario dell’allacciamento delle relazioni diplomatiche tra l’Ungheria e la Santa Sede, nonché il 30° anniversario del ristabilimento delle medesime. Tali ricorrenze hanno rafforzato in me la consapevolezza che lo stretto legame tra la Nazione ungherese e il Vaticano ha una storia millenaria, e che il rafforzamento di tale partenariato di grande valore storico rappresenta uno dei miei più importanti compiti come capo di stato.
In tale impegno mi potrà essere di grande aiuto il Congresso Eucaristico Internazionale, da celebrarsi a Budapest nel settembre prossimo. Tale raduno mondiale della Chiesa Cattolica si preannuncia come un evento eccezionale non solo per i fedeli ma anche per ogni ungherese. Come ho avuto modo di illustrare a Vostra Santità, il programma del Congresso Eucaristico sarà un’occasione per l’approfondimento spirituale ma anche per incontri significativi in ambito ecumenico e culturale. Come cattolico ritengo che la tanto desiderata partecipazione del Santo Padre rafforzerebbe grandemente l’efficacia del Congresso. Potrebbe altresì contribuire a sanare le ferite spirituali dei popoli dell’Europa Centrale nonché a promuovere la riconciliazione di tali Nazioni nello spirito del messaggio profferito da Vostra Santità al Santuario mariano di Csíksomlyó (Şumuleu Ciuc).
Desidero confermare che sia lo Stato che la Chiesa cattolica in Ungheria sarebbero ben lieti di accogliere Vostra Santità a Budapest in occasione del Congresso Eucaristico Internazionale. Sono certo che Vostra Santità potrebbe ivi sperimentare da vicino l’affetto e la pietà dei fedeli ungheresi, per i quali la possibilità di poter, dopo un quarto di secolo, rendere nuovamente testimonianza della propria fede cristiana in presenza del Santo Padre rappresenterebbe invece un grande conforto.
Durante l’udienza privata ho voluto altresì far menzione delle problematiche legate alla questione dell’acqua, consapevole dell’importanza che tale grande sfida del XXI secolo rappresenta per Vostra Santità. Ho potuto quindi presentare l’impegno profuso dall’Ungheria negli anni recenti per la soluzione di tale sfida.
La mia Patria è celebre, tuttavia, non solo per le acque, ma anche per i suoi ottimi vini e, in modo speciale, per il “tokaji”, evocato anche nell’Inno, la nostra “preghiera nazionale”. In occasione del settimo anniversario dell’inizio del Suo Ministero petrino mi permetta, Beatissimo Padre, di omaggiarLa con una selezione speciale dei famosi vini, dal secco al passito dolce, di Tokaj.
Con tale omaggio desidero porgere a Vostra Santità, a nome di tutti i cittadini dell’Ungheria e dell’intera Nazione ungherese, tanti auguri di buona salute e forza per il compimento della Sua missione.”

mercoledì 11 marzo 2020

Preghiera del Cardinale Péter Erdő in tempi di epidemia


Per implorare la misericordia di Dio in questi tempi di epidemia, il Cardinale Péter Erdő, Arcivescovo di Esztergom-Budapest e Primate d’Ungheria incoraggia i fedeli a recitare la seguente preghiera.
 
Statua della SS. Trinità a Budapest, eretta ex voto dopo la peste nel XVIII sec.
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Signore Onnipotente, Dio dei nostri padri,
Ti rendiamo grazie per il mondo che hai creato per rendere possibile la vita dell’umanità.
Ti rendiamo grazie per tutta la ricchezza del creato e per le sue meravigliose leggi.
Ti rendiamo grazie perché siamo sopravvissuti, nonostante ogni forza distruttrice, e siamo capaci di giungere a sempre nuove scoperte sul nostro mondo e su noi stessi.
Ti ringraziamo perché possiamo lottare, sia individualmente sia in comunità, per la nostra sopravvivenza e per rendere la nostra vita sempre più bella e ricca di significato.
Ma, prima di tutto, Ti ringraziamo per averci chiamati alla vita eterna e perché, con la morte e la risurrezione redentrice di Cristo, Nostro Signore, hai aperto per noi la via dell’eterna beatitudine.
Quando ci colpiscono delle calamità naturali, contro le quali non riusciamo ancora a difenderci con le nostre sole forze, possiamo sperimentare che la nostra vita è sempre nelle Tue mani.
Ti supplichiamo umilmente di aiutare gli uomini della scienza a trovare prima possibile l’antidoto alla presente epidemia.
Dona a quanti guidano le nostre società l’accortezza di poter arginare, con i provvedimenti adeguati, la diffusione delle infezioni, di promuovere la prevenzione e la cura della malattia, nonché la predisposizione di strumenti efficaci per quanti ne hanno bisogno.
Dona la Tua misericordia e l’eterno riposo a quanti sono morti a causa della malattia, dona la guarigione ai malati, dona forza e benedizione ai medici e al personale sanitario per il loro coraggioso impegno.
Rafforza in noi la fede, la speranza e la carità affinché possiamo sostenere con ogni aiuto spirituale e materiale i malati e i parenti che sono nell’angoscia o nel lutto.
Fa che con i nostri comportamenti responsabili possiamo contribuire anche noi a prevenire la diffusione della malattia.
Perdona, Signore, ogni nostro peccato commesso in pensieri, parole, opere e omissioni.
Santissima Trinità, unico Dio, abbi pietà di noi!
Beatissima Vergine Maria, Salute degli infermi, prega per noi!
Amen.