venerdì 15 giugno 2018

Festa per Mons. Tamás Tóth Rettore del Pont. Istituto Ecclesiastico Ungherese al termine del suo servizio a Roma


L’Ambasciatore d’Ungheria presso la S. Sede ha organizzato un ricevimento in onore di Mons. Tamás Tóth, Rettore del Pontificio Istituto Ecclesiastico Ungherese e Consigliere ecclesiastico dell’Ambasciata medesima, per ringraziarlo dei suoi servizi e per la buona collaborazione degli anni passati. Mons. Tóth, infatti, sta per concludere la sua missione a Roma poiché è stato eletto Segretario della Conferenza Episcopale Ungherese.

Alla festa, tenutasi il 5 giugno 2018 nei saloni di Palazzo Falconieri, hanno partecipato diversi collaboratori della Curia Romana, guidati da Mons. Paul Richard Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati. Presenti anche i Rettori dei diversi collegi ecclesiastici nazionali dell’Urbe, nonché i consiglieri ecclesiastici delle diverse Ambasciate estere presso la S. Sede. Così pure i sacerdoti e membri della comunità ungherese di Roma.

Salutando i convenuti l’Ambasciatore ha sottolineato che nelle sue funzioni ufficiali “Monsignor Tóth si è inserito a pieno titolo nella lunga serie di ecclesiastici ungheresi che nei secoli hanno fatto da ponte tra la Chiesa in Ungheria e la Santa Sede. (…) Se, infatti, vi è una notevole continuità attraverso i secoli nei rapporti tra l’Ungheria e Roma, intesa come sede del Successore di Pietro, essa la si deve anche ai personaggi che li hanno curati, promossi e sviluppati” – ha evidenziato l’Ambasciatore Habsburg.

Ha poi ricordato che nella Basilica di Santo Stefano Rotondo l’epitaffio di un canonico ungherese, Giovanni Lazo recita: “Roma est patria omnium fuitque” (Roma fu ed è la patria di tutti). “Penso sia proprio questo che Padre Tamás potrà enunciare anche nel suo futuro lavoro” – ha continuato l’Ambasciatore, auspicando che Mons. Tóth come segretario della Conferenza Episcopale Ungherese sia pietra viva lui stesso, che edifica la Chiesa ungherese e rafforza quel ponte che la unisce a Roma.

lunedì 11 giugno 2018

Papa Francesco ha benedetto la campana di János Esterházy


Papa Francesco ha benedetto, durante l’udienza generale del 6 giugno, la nuova campana della Cappella della S. Croce di Alsóbodok (Dolné Obdokovce). Nella cappella riposano le ceneri di János Esterházy (1901-1957), politico martire ungherese della Cecoslovacchia, di venerata memoria, morto nelle prigioni comuniste per la sua fede e per la sua comunità.

Il promotore della costruzione della cappella, il Sig. Boldizsár Paulisz, oggi gravemente malato, non ha potuto accompagnare la delegazione in Vaticano, ma il Santo Padre gli ha inviato una sua speciale benedizione. Il gruppo, guidato dal Sig. Marián Paulisz, Sindaco di Alsóbodok (Dolné Obdokovce) ha omaggiato il Santo Padre con una medaglia commemorativa di János Esterházy, la cui figura, come “Promotore della fratellanza tra le nazioni” era stato ricordato, l’anno scorso, anche su L’Osservatore Romano con un articolo dell’Ambasciatore d’Ungheria Eduard Habsburg-Lothringen.
La delegazione di Alsóbodok in Vaticano con la campana benedetta dal S. Padre

lunedì 4 giugno 2018

L’eredità spirituale di Visegrád – onorificenza al Card. Dominik Duka


La Croce di Grand’Ufficiale dell’Ordine al Merito Ungherese è stata consegnata, il 23 maggio scorso, al Cardinale Dominik Duka, Arcivescovo di Praga, direttamente dal Presidente d’Ungheria S.E. János Áder. La cerimonia si è svolta nel Palazzo del Parlamento di Budapest, in presenza dell’On. László Kövér, Presidente del Parlamento e del Card. Péter Erdő, Arcivescovo di Esztergom-Budapest e Primate d’Ungheria.

Il Presidente del Parlamento László Kövér, il Card. Péter Erdő, il Card. Dominik Duka, il Presidente ungherese János Áder
Il vice primo ministro On. Zsolt Semjén, ha pronunciato la laudatio, evidenziando i meriti del Cardinale Dominik Duka che ha sempre dimostrato negli anni disponibilità e amicizia verso l’Ungheria. Non solo visitando spesso il Paese, ma anche impegnandosi per la comunità cattolica ungherese in Cechia. Grazie a lui, nel 2017, ha potuto rinascere la parrocchia personale degli ungheresi a Praga, presso la Chiesa di Sant’Enrico. L’Arcivescovo di Praga ha lavorato con dedizione per promuovere la reciproca comprensione tra i due popoli e per la difesa dei loro principi tradizionali condivisi. Ha ricordato inoltre che il Cardinale ha contribuito a promuovere la memoria del Conte János Esterházy e del Card. József Mindszenty a Praga.

Nel suo discorso di ringraziamento il Card. Duka ha ricordato, a sua volta, i periodi difficili ma nello stesso tempo gloriosi della storia d’Ungheria, di cui il Parlamento stesso è il simbolo. Ha sottolineato che la figura di Sant’Adalberto è sempre stata un legame tra le nazioni ungherese e ceca ed ha caratterizzato l’aspetto politico e spirituale dell’Europa Centrale. L’eredità spirituale dell’Imperatore Ottone III, del Principe di Polonia Mieszko I e di Papa Giovanni Paolo II continua ad ispirare la collaborazione dei Paesi di Visegrád. Così pure la spiritualità e il carisma dei santi della Casa d’Árpád, come Elisabetta d’Ungheria, Margherita e Sant’Agnese di Praga sono tuttora vivi in questi Paesi. Ma l’Ungheria del XV-XVII secolo ha pure sopportato grandi sacrifici per contrastare l’espansionismo turco, sebbene questi fatti storici siano oggi, purtroppo, coperti dall’ignoranza della storia. Il Card. Duka ha pure lodato l’esempio del Card. Mindszenty la cui testimonianza è stata un’ispirazione per il cardinale ceco Josef Beran, a sua volta uomo della fede e dell’amore per la Chiesa e della propria nazione. Il coraggio dei grandi pastori dell’Europa Centrale come Mindszenty, Beran, Stepinac e Wyszyński può essere un esempio per tutta la Chiesa ed una speranza per il futuro – ha aggiunto il Card. Duka.