mercoledì 8 maggio 2019

Una richiesta a Papa Francesco da parte dei bambini orfani


Papa Francesco con l'immagine di Gesù Bambino
dono di Fra' Csaba Böjte e i "suoi" bambini dalla Transilvania
Testo della supplica consegnata a Papa Francesco da Fra' Csaba Böjte e dai bambini orfani della Transilvania, durante l'udienza generale dell'8 maggio.

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È successo dopo l’inaugurazione della nostra casa di accoglienza per bambini abbandonati che una delle bambine mi ha posto la domanda come mai ci fossero così pochi bambini tra i santi nella Chiesa. Hanno continuato chiedendomi perché durante l’anno liturgico non ci fosse una festa dedicata specialmente ai bambini. Non sapevo bene come rispondergli, tuttavia mi era venuta l’idea di raccontargli che Gesù Cristo è stato un santo anche da bambino.


Fra' Csaba Böjte esce dall'udienza con i bambini
È proprio Gesù Bambino il nostro esempio, perché Lui a 12 anni, durante il pellegrinaggio a Gerusalemme, non si è mica allontanato dai propri genitori per andare in giro per la città, per i parchi gioco o il mercato. Al contrario, è andato nel Tempio a pregare, ha partecipato con devozione alle liturgie ed ha ascoltato con molta sapienza i sacerdoti, essendo in grado anche di formulare delle domande. Poi, ritrovato dai genitori, ha obbedito ed è ritornato a casa con loro, crescendo ogni giorno in sapienza e grazia.




Immagine della statua di Gesù Bambino, venerata nella chiesa di Déva
- dono dei bambini a Papa Francesco (foto: Brigitta Török)
I bambini hanno ascoltato incuriositi le meditazioni sulle belle virtù del piccolo Gesù che, di poco in poco, hanno preso la forma di una novena. Abbiamo quindi chiesto ad un artigiano di scolpire per noi una statua in legno di Gesù Bambino ed abbiamo iniziato a fare una grande novena, di nove settimane, in modo da finirla per il 1° giugno, celebrata in molti paesi del mondo come Giornata Internazionale dei Bambini. Avevo promesso ai bambini già all’inizio che se loro stessi si sarebbero rivestiti delle belle virtù di Gesù Bambino allora gli avrei permesso di rivestire la statua di Gesù ogni settimana di un vestito diverso da loro stessi ideato e realizzato. È stato bellissimo vedere come non solo Gesù Bambino si fosse rivestito di abiti bellissimi, cuciti dai nostri bambini, ma che i bambini stessi si siano rivestiti delle belle caratteristiche dello stesso Cristo Gesù. Le nove settimane scorrevano veloci e i bambini non vedevano l’ora della prossima tappa. Ogni settimana era una famiglia adottiva diversa a preparare il vestitino per la statua e anche gli altri aspetti affidati alle loro cure: letture, canti, servizio dell’altare. Arrivato finalmente il grande giorno, il 1° giugno, abbiamo organizzato con grande pompa la festa di Gesù Bambino nella nostra chiesa di Déva.
Anche negli anni successivi, sempre il 1° giugno, prima della fine dell’anno scolastico, ci siamo riuniti, per la gioia dei nostri bambini, a salutare in un modo speciale il nostro amato “eroe”, il Dio dal volto di bambino. La nostra Casa di Accoglienza di Székelyhíd l’abbiamo addirittura intitolata a Gesù Bambino. Abbiamo iniziato, in diverse località, a realizzare dei piccoli santuari di Gesù Bambino dove i giovani e le famiglie potessero recarsi a pregare per la grazia di avere un figlio, o per la salute dei loro figli e per il loro sviluppo fisico e spirituale.

Ho sperimentato poi che la persona di Gesù Bambino è divenuta un esempio attraente e rigenerante per i bambini. Ma anche gli adulti, spesso stanchi e invecchiati precocemente, che non sanno più giocare, hanno accolto con gioia queste feste allegre, proprio nello spirito dei fanciulli.

È bello vedere e sapere che il nostro Redentore, prima ancora di iniziare la sua missione pubblica della predicazione e dei prodigi abbia osato e saputo giocare per le strade di Nazareth, assieme ai bambini degli uomini. Come sarà stata bella la cena nel silenzio di quella piccola casa di Nazareth… Il mondo di oggi ha urgentemente bisogno proprio di questa vita umile e silenziosa, grata al Signore, sul modello della famiglia di Nazareth, costituita attorno a Gesù Bambino. E questo lo affermo decisamente anche se molti non riescono a formularlo a voce.

Nel Bacino dei Carpazi, in Europa, ma anche in tutto il mondo sviluppato le persone purtroppo hanno voltato le spalle alla vita, all’accoglienza della nuova vita. Le famiglie sono inaridite, intere regioni si trasformano in “case di cura per anziani”. Per curare queste ferite della nostra società oserei proporre che la Chiesa proclami il 1° giugno la Festa di Gesù Bambino. Come il primo maggio è divenuto festa di San Giuseppe Lavoratore o l’11 febbraio è stato proclamato da San Giovanni Paolo II Giornata Mondiale dei Malati, chiediamo, a nome dei bambini orfani, che il 1° giugno, quando in gran parte del mondo si celebra la Giornata Internazionale dei Bambini, sia dedicato alla devozione del suo Capo, il Bambino più meraviglioso del mondo. Possa diventare il 1° giugno la Festa di Gesù Bambino per la Chiesa universale.

 

In spirito di filiale obbedienza,

Fra’ Csaba Böjte OFM e oltre 2.000 bambini della Fondazione San Francesco di Déva

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