venerdì 24 luglio 2020

I Santi della Cappella Ungherese – Santa Kinga


Le effigie di ventuno santi e beati dell’Ungheria ornano le pareti della Cappella Magna Domina Hungarorum nelle Grotte Vaticane. Consacrata da S. Giovanni Paolo II nel 1980, la cappella è chiamata a rappresentare gli estesi legami della nazione ungherese con gli altri popoli europei proprio attraverso i santi.
Il 24 luglio si festeggia in Ungheria Santa Kinga o Cunegonda, regina della Polonia.
Santa Kinga Cunegonda e la leggenda dell'anello
rilievo nella Cappella ungherese delle Grotte vaticane (di András Kiss Nagy)

Nel 1224 Kinga “venne, infatti, al mondo nella famiglia reale ungherese di Bela IV, della dinastia degli Arpadi. Questa stirpe regale con grande fervore coltivava la vita di fede e diede grandi santi. Da essa proviene santo Stefano, il Patrono principale dell'Ungheria, ed il figlio sant'Emerico. Un posto particolare tra i santi della famiglia degli Arpadi occupano le donne…” (San Giovanni Paolo II). Infatti, ebbe due sorelle, anch’esse sante, Margherita e Iolanda, nonché una zia famosissima, Sant’Elisabetta d’Ungheria e una prozia anche lei santa, Agnese di Praga.
Kinga fu data in sposa al re di Polonia, Boleslavo V il Casto, ed entrambi vissero la castità nel matrimonio. Kinga divenendo regina della Polonia si dedicò spesso alle opere caritatevoli e aiutando i malati e i poveri. Dopo l’assalto dei mongoli si prodigò, assieme al marito per la ricostruzione della Polonia, proprio come suo padre Re Béla dovette fare in Ungheria.
Nel 1251 inaugurò la celebre miniera di sale a Wieliczka (Bochnia), che divenne scena di uno dei più famosi miracoli della santa: quando chiese dei minatori dall’Ungheria, gettò il suo anello in un pozzo della miniera di Aknaszlatina (oggi Solotvino in Ucraina), che venne poi ritrovato proprio nella miniera di Wieliczka, appena aperta.
Morto il marito nel 1279, Kinga decise di trasferirsi nel monastero di clarisse da lei fondato a Stary Sącz, dedicandosi alla preghiera e alla contemplazione, insieme a sua sorella, la Beata Iolanda. Morì nel 1292, dopo una lunga malattia.
Venne beatificata nel 1690, e papa Clemente XI la dichiarò patrona della Polonia e della Lituania. Nel 1999 viene canonizzata da papa Giovanni Paolo II a Stary Sącz.
Festa liturgica: 24 luglio
Raffigurazione: Il rilievo raffigura mentre Kinga, la figlia del re Béla IV, trova il suo anello in un fossile di sale vicino a Cracovia.
Autore del rilievo: András Kiss Nagy, scultore

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