venerdì 22 novembre 2019

Presentato a Roma dal Cardinale Erdő il Congresso Eucaristico Internazionale 2020 di Budapest


Iniziative per la famiglia, apertura ecumenica, attenzione ai rom e testimonianze delle varie realtà e sensibilità ecclesiali – saranno questi i tratti caratteristici del prossimo Congresso Eucaristico Internazionale, che sarà celebrato a Budapest tra il 13-20 settembre 2020.
“Il Congresso Eucaristico Internazionale del 2020 è un vero dono del Santo Padre al popolo ungherese” – ha affermato il Cardinale Péter Erdő, Arcivescovo di Esztergom-Budapest durante l’incontro con un gruppo di giornalisti a Roma il 21 novembre. Nel salone del Pontificio Istituto Ecclesiastico Ungherese il Primate d’Ungheria ha presentato il programma di massima e alcune specificità del 52° Congresso Eucaristico Internazionale.
Il Card. Péter Erdő all'incontro con la stampa a Roma,
in presenza dell'Ambasciatore d'Ungheria Eduard Habsburg-Lothringen
Il Cardinale Péter Erdő ha sottolineato che il messaggio principale del Congresso Eucaristico è che l’Eucaristia è il sacramento dell’unità tra i cristiani, ma la vocazione della Chiesa è anche quella di promuovere l’unità di tutto il genere umano. A quest’ultima allude anche il motto dell’evento “Sono in te tutte le mie sorgenti” (Salmo 86 (87)). Già il precedente Congresso Eucaristico Internazionale, tenutosi a Budapest nel 1938, portava un messaggio profetico, ha richiamato il Primate d’Ungheria: l’ultima riga dell’inno ufficiale del Congresso 1938, “Unisci o Signore nella pace tutte le genti e le nazioni”, portava un messaggio “estraneo a tutte le posizioni politiche di quell’epoca”, nell’imminenza della Seconda Guerra Mondiale.
Una caratteristica speciale del Congresso Eucaristico di Budapest sarà l’apertura ecumenica: “siamo aperti alla partecipazione ben meditata di cristiani di altre confessioni, pur con la consapevolezza che sarà una manifestazione religiosa di chiara identità cattolica”. Perciò non si tratterà certo di intercomunione sacramentale. L’aspetto ecumenico sarà presente soprattutto nelle iniziative culturali, che includeranno, per esempio, un concerto del Coro del Patriarcato di Mosca.
Un’altra specificità della manifestazione sarà l’attenzione ai rom. Il Cardinale ha spiegato che ci saranno dei programmi organizzati specialmente dalla popolazione rom stessa. “In Ungheria il 10% della popolazione appartiene alla minoranza rom, che rappresenta una grande sfida per la pastorale, ma abbiamo già delle buone esperienze al riguardo. Per esempio abbiamo tradotto la Bibbia in lingua lovari (romani), quella più parlata dai rom e adesso anche l’ordinario della messa è stato tradotto in romani”. Il testo della messa è stato approvato dalla Conferenza Episcopale Ungherese e trasmesso anche alla Santa Sede, secondo le relative nuove regole. Perciò, nell’ambito delle celebrazioni liturgiche del Congresso ci sarà una messa speciale nella lingua romani, accompagnata dai canti e musiche particolari degli zingari.



Il Congresso vero e proprio sarà preceduto da un convegno teologico internazionale ad Esztergom, l’antica sede dell’Arcidiocesi. L’apertura del Congresso avverrà, invece, il 13 settembre con una S. Messa nel nuovo Stadio “Ferenc Puskás”, dove oltre 4000 bambini riceveranno la prima comunione. Un momento forte sarà la processione eucaristica nel centro della città, tra la Piazza Kossuth (Parlamento) e la Piazza degli Eroi, la sera di sabato 19 settembre. Sempre sulla Piazza degli Eroi (Hősök tere) verrà celebrata la messa conclusiva, la Statio Orbis. A presiedere quest’ultima è stato invitato il Santo Padre, il quale non ha ancora risposto. Il Cardinale Erdő ha voluto notare che ultimamente i papi di solito si fanno rappresentare ai Congressi Eucaristici Internazionali da un Legato Pontificio, anche se nel passato Giovanni Paolo II, qualche volta, aveva partecipato personalmente.
Le giornate del Congresso saranno scandite da preghiere comunitarie, celebrazioni liturgiche, catechesi, testimonianze e incontri tematici (workshops). Da evidenziare le visite e gli incontri nelle parrocchie di Budapest, la giornata delle famiglie sull’Isola Margherita, la Divina Liturgia celebrata con la partecipazione di 50 vescovi cattolici di rito orientale nella basilica S. Stefano e, infine, la prima S. Messa “ufficiale” celebrata in romani/lovari, la lingua dell’etnia rom.
Il Congresso sarà anche una buona occasione per favorire l’incontro tra la comunità dei credenti ungheresi e gli ospiti provenienti da tutto il mondo. Le catechesi e le messe saranno tenute da cardinali e vescovi provenienti da diversi paesi. Le testimonianze presenteranno anche delle storie di sofferenza per la fede: quella dei cristiani perseguitati del Medio Oriente, o quella delle Chiese greco-cattoliche sotto il giogo comunista, ma anche quelle dell’accoglienza dei bambini abbandonati (di questo parlerà anche Fra Csaba Böjte), dei tossicodipendenti o dei senzatetto. Ma ci saranno anche testimonianze della fede personale di personaggi conosciuti, come artisti o politici.
Tra le iniziative di carità che accompagneranno il Congresso Eucaristico il Cardinale Erdő ha evidenziato il pranzo con i poveri, che avrà luogo il 12 settembre nella piazza Giovanni Paolo II di Budapest con un migliaio di ospiti, mentre nelle altre sedi episcopali si farà altrettanto. Invece, come testimonianza e ricordo permanente del Congresso Eucaristico si sta progettando “una iniziativa più di tipo spirituale”: un servizio di aiuto e sostegno alle famiglie in difficoltà. Infatti, ha spiegato il Cardinale, la risposta cattolica alle difficoltà delle famiglie (crisi di coppia, disabilità, malattie, genitori anziani da curare ecc.) spesso non è facilmente accessibile se non ci sono delle strutture adeguate. Una offerta stabile di questo tipo di servizio (psicologi, medici, operatori sociali e pastorali) “risponderà anche a quanto il Santo Padre ha auspicato nell’Esortazione Apostolica dopo i Sinodi sulla famiglia”. Non si deve offrire consulenza solo ai divorziati e risposati (servizio che esiste già), ma bisogna aiutare a salvare le coppie in difficoltà.
Infine, il Cardinale Erdő ha raccontato che l’adorazione eucaristica “è stata una scoperta anche per me in questi anni di preparazione. Io appartengo alla generazione postconciliare e pensavo che, certo, l’adorazione è bella ma la S. Messa è la prima realtà celebrativa e forse quell’altra è una usanza più tradizionale. Ma sono soprattutto i giovani che vogliono l’adorazione. Abbiamo perciò organizzato l’adorazione perpetua in diverse chiese.” Lo stesso Segretario Generale del Congresso Eucaristico, don Kornél Fábry, un sacerdote giovane, ritiene importante sin dall’inizio l’adorazione eucaristica.
L’adorazione eucaristica è una proposta ricorrente durante i preparativi del Congresso Eucaristico Internazionale. La Segreteria Generale ha lanciato in diverse occasioni l’appello per una adorazione mondiale, cui è possibile aderire nei vari luoghi del mondo. La prossima occasione di adorazione eucaristica mondiale sarà alla vigilia della Solennità di Cristo Re, il 23 novembre 2019.
Al termine dell’incontro il Cardinale Erdő ha risposto ad alcune domande dei giornalisti (per un resoconto vedasi qui).

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