martedì 9 ottobre 2018

Messa ungherese in Vaticano con i cori della Transilvania


È stata celebrata all’Altare della Cattedra della Basilica vaticana la festa di S. Maria Magna Domina Hungarorum lunedì 8 ottobre. A presiedere la S. Messa Mons. Ferenc Palánki, Vescovo di Debrecen-Nyíregyháza (Ungheria), con la concelebrazione di Mons. Fülöp Kocsis, arcivescovo metropolita della Chiesa Greco Cattolica Ungherese e Mons. Gábor Mohos, vescovo ausiliare eletto di Eszergom-Budapest, nonché di una ventina di sacerdoti ungheresi.

Il rito è stato solennizzato dai canti liturgici di un coro d’eccezione: quattrocento ungheresi della Transilvania in costumi tradizionali, membri dei vari cori parrocchiali della regione del Felcsík. Ha presenziato alla celebrazione il Vice primo ministro del Governo ungherese, l’On. Zsolt Semjén, il quale successivamente ha avuto un incontro ufficiale con il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato di Sua Santità.

Mons. Kocsis, Mons. Palánki e Mons. Mohos celebrano all'Altare della Cattedra
Pubblichiamo il riassunto dell’omelia pronunciata da Mons. Ferenc Palánki.

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 Omelia di Mons. Ferenc Palánki, Vescovo di Debrecen-Nyíregyháza
Festa di S. Maria Magna Domina Hungarorum, 8 ottobre 2018, Basilica Vaticana

 


Ringrazio l’Ambasciatore d’Ungheria Eduard Habsburg per l’invito a celebrare questa Santa Messa. Saluto cordialmente gli Ambasciatori e tutti gli ospiti presenti che hanno voluto celebrare con noi la Festa della Madonna Patrona degli Ungheresi. Saluto Monsignor Fülöp Kocsis, Metropolita della Chiesa Greco Cattolica ungherese, Mons. Gábor Mohos, vescovo ausiliare di Esztergom-Budapest e i confratelli sacerdoti dell’Ungheria e della Transilvania.

Re Santo Stefano 980 anni fa ha affidato il nostro popolo alla protezione di Lei che da allora ci accompagna con la Sua materna benevolenza. Ascolterete i bei canti liturgici dei cori parrocchiali székely, gli ungheresi della Transilvania, che sono venuti in pellegrinaggio a Roma per testimoniare la loro fede e la loro fedeltà a Pietro.

L’esempio di Santo Stefano

Re Stefano d’Ungheria s’ispirò all’esempio di Gesù. Morendo sulla croce Gesù affidò a Maria il suo discepolo, e con lui tutti noi. Il santo re morente volle pure affidare la sua opera, il suo popolo a Maria.

L’esempio di Maria

Le dobbiamo moltissimo: in Lei e tramite Lei si palesa la bellezza e la bontà di Dio. Le dobbiamo moltissimo: gli eventi della storia testimoniano che noi, ungheresi non ci vergogniamo di essere il popolo e il regno di Maria. L’uomo maturo sa rendersi conto di non essere capace di vivere la propria vita basandosi solamente sulle proprie forze, senza altro aiuto. Non ne è capace né un uomo, né un popolo. Abbiamo bisogno di collaborare con gli altri, di poter appoggiarci sugli altri. E, da persone credenti, sappiamo di aver bisogno anche dell’aiuto soprannaturale.

Il sì di Maria

Maria, invece di costruire la propria carriera, cercò la volontà di Dio. Molti invece si dedicano a costruirsi piuttosto una carriera… Non vorrei giudicare nessuno, ma io sono stato educato dai miei genitori, dai sacerdoti, dalla mia comunità cristiana di cercare come poter fare della mia vita qualcosa di buono, di fare qualcosa per gli altri. Se qualcuno vuole costruirsi la carriera deve sempre pensare con se stesso. Maria, invece, pensa sempre a noi. Impariamo da Lei di fare qualcosa di buono, qualcosa di bello, qualcosa di grande per gli altri, per la nostra Nazione.

Cosa significa chiedere aiuto a Maria?

Quando la invoco: “Maria aiutami!” entro in un mondo, quello dell’amore, dove riceverò sicuramente un buon consiglio. Possiamo quindi entrare in un mondo, quello di Dio, dove è la carità a fornire le soluzioni ai problemi, e potrò accorgermi chi e cosa siano veramente importanti per la mia vita.

La festa odierna è l’anniversario della consacrazione della cappella di Magna Domina Hungarorum che ha una triplice missione, secondo le intenzioni del suo promotore, il Cardinale László Lékai:

  • onorare l’eredità spirituale di santo Stefano d’Ungheria, sempre più vicino a Roma ed a Pietro;
  • che sia un luogo di incontro fraterno per gli ungheresi dell’Ungheria e quelli all’estero;
  • operare per la pace dell’Europa.

Ci aiuti la festa odierna a seguire l’esempio di Maria e di re Stefano, di dire il nostro sì a Dio e alla Sua volontà!

 

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