domenica 17 dicembre 2017

I vescovi dell’Europa Centro-Orientale aiutano i profughi in Medio Oriente

Le Conferenze Episcopali di cinque paesi dell’Europa Centro-Orientale hanno annunciato, il 4 dicembre scorso a Budapest, un gesto altamente significativo di concreta solidarietà con i profughi del Medio Oriente. Gli episcopati di Croazia, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria hanno deciso di offrire il sostegno comune alla Caritas libanese, a favore dei profughi e dei bisognosi assistiti da essa.
I rappresentanti degli episcopati di Croazia, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria
con P. Paul Karam a Budapest (foto: Attila Lambert / Magyar Kurír)
Alla conferenza stampa tenutasi nella sede della Conferenza Episcopale Ungherese il Cardinale Péter Erdő, Primate d’Ungheria ha spiegato che gli episcopati dell’Europa Centro-Orientale collaborano ormai da un decennio, al fine di trovare insieme delle soluzioni, basate sull’insegnamento della Chiesa, ai problemi sociali e pastorali specifici della loro regione.

Durante il loro incontro dello scorso ottobre hanno condiviso quanto già allora stavano facendo individualmente a favore dei profughi e hanno deciso di organizzare un’iniziativa comune a favore dei profughi che si trovano nel Libano in attesa di poter tornare nelle loro case.

“I vescovi del Medio Oriente spesso ci chiedevano di non incentivare i cristiani a lasciare la loro terra, poiché una volta partiti non ci torneranno più. Invece, ci hanno chiesto di aiutarli a sopravvivere la guerra” – ha ribadito Mons. András Veres, Vescovo di Győr e Presidente della Conferenza Episcopale Ungherese.

Mons. Stanislav Zvolenský, Arcivescovo di Bratislava e Presidente della Conferenza Episcopale della Slovacchia ha ricordato che non era la prima volta che i cattolici della Slovacchia aiutavano i cristiani del Medio Oriente, raccogliendo fondi per un milione di euro.

Mons. Stanisław Gądecki Arcivescovo di Posnań e Presidente della Conferenza Episcopale Polacca ha parlato delle sue esperienze in Iraq, Siria e Libano e degli aiuti polacchi volti ad assicurare dei servizi sanitari in questi paesi.

Mons. Jan Graubner Arcivescovo di Olomouc e Vicepresidente della Conferenza Episcopale della Repubblica Ceca ha raccontato dei suoi sacerdoti che hanno fatto la raccolta a favore dei confratelli in Iraq e hanno donato un autobus e un’ambulanza ai profughi curdi.

A nome dei vescovi croati Mons. Fabijan Svalina, Direttore di Caritas Croazia, ha rievocato come, durante la guerra che ha interessato la Croazia, anche loro abbiano ricevuto aiuti dai popoli vicini e adesso cercano di sostenere i cristiani del Medio Oriente.

Una parte dei fondi raccolti è stata consegnata personalmente a Padre Paul Karam, presidente della Caritas libanese. La popolazione del Libano è di circa 4,5 milioni cui si aggiungono altro circa 2 milioni di profughi siriani, iracheni e palestinesi. La sistemazione degli sfollati è un problema enorme per il paese sia dal punto di vista sociale che economico. Sono 250 mila i bambini che dovrebbero frequentare la scuola, ma gran parte di loro non ne ha la possibilità. La situazione è quindi molto difficile – ha spiegato il presidente di Caritas Libano e ringraziando per la solidarietà dei vescovi centro-europei, ha ribadito che i loro aiuti saranno destinati ai più bisognosi.

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