lunedì 25 dicembre 2017

Buon Natale 2017



Presepe artigianale ungherese donato al Museo del Presepio di Roma

"È con commozione che leggiamo sulle prime pagine della Bibbia che il Creatore ha affidato all’uomo gli esseri viventi della terra. Sarebbe però un compito troppo gravoso conoscere e cogliere con l’intelletto tutto il creato in tutte le sue sfaccettature. Ci proviamo certo a descrivere in qualche modo, con le nostre categorie umane, l’universo che ci circonda ma in ogni epoca ci rendiamo conto che i nostri concetti sono insufficienti e dobbiamo trovare un altro approccio, anche diverso, alle cose. Adesso stiamo vivendo il tempo di siffatti cambiamenti. Ne sentiamo gli effetti in quanto molti rinunciano a cercare le profonde connessioni, altri provano a proseguire nella ricerca seguendo esclusivamente le regole di una professione, moltissimi, invece, pensano che non valga neanche la pena di occuparsi di tali questioni e bisogna piuttosto vivere per l’attimo. Furono forse altrettanto gravi le angosce che albergavano negli animi ai tempi di Virgilio che scrisse la sua famosa IV Ecloga dalla quale traspare un’angoscia e un desiderio, che deve nascere Qualcuno che cambi le sorti del mondo, che dissipi le tenebre della paura. Da cristiani è bello credere e sapere, che noi uomini non siamo soli. È stato l’Onnipotente stesso a prendersi cura di noi. È questo che celebriamo a Natale, è questo che percepiamo accanto al presepe del Bambino di Betlemme. Poiché è Lui la luce che illumina ogni uomo e che è venuto nel mondo."

(Tratto dall'articolo del Card. Péter Erdő, Láttuk csillagát, in: Magyar Hírlap, 23 dicembre 2017)

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