È stato
presentato il 7 marzo, nel Palazzo del Parlamento
ungherese, il volume che raccoglie gli interventi pronunciati durante le due
conferenze che l’anno scorso hanno celebrato i 25 anni del ristabilimento delle
relazioni diplomatiche tra l’Ungheria e la Santa Sede.
(foto: Magyar Kurír/Lambert Attila) |
Alla
presentazione del libro “Magyarország és
a Szentszék diplomáciai kapcsolatai 1920-2015” sono intervenuti S.Em. il
Card. Péter Erdő, Primate d’Ungheria, S.E. Mons. Alberto Bottari de Castello,
Nunzio Apostolico a Budapest e l’On. Zsolt Semjén, Vice Primo Ministro del
Governo ungherese.
I
rapporti con la Santa Sede “coinvolgono anche il rapporto con noi stessi, con
la nostra propria identità, cultura e vita quotidiana”, ha affermato il
Cardinale Erdő, sottolineando che „il cristianesimo è un elemento comune della
cultura europea che non solo aiuta a preservare l’identità propria di ciascun
popolo ma costituisce una base comune per questi popoli rendendoli capaci di
agire insieme seguendo valori identici.”
(foto: Magyar Kurír/Lambert Attila) |
Ripercorrendo
alcuni momenti della storia delle relazioni bilaterali l’On. Zsolt Semjén ha
ricordato come durante i tempi dominati dal nazismo e dal bolscevismo la Chiesa
Cattolica abbia indicato la via retta non soltanto con la sua predicazione ma
anche con la sua azione per i perseguitati. In particolare, il Nunzio di
Budapest Angelo Rotta “ha salvato molti nostri connazionali ebrei” durante la
Second Guerra Mondiale eppure, con l’avvento dei bolscevichi è stato espulso
dal Paese. La sua sorte è testimonianza della somiglianza elementare tra
nazismo e bolscevismo, ma dimostra pure che un regime senza Dio è sempre disumano
e viceversa, un regime disumano è anche sempre senza Dio.
“Durante
i lunghi anni in cui ho avuto la responsabilità della commissione mista
Ungheria-Santa Sede – ha poi affermato l’On. Semjén – ho potuto constatare come
non ci fosse alcun settore della società ungherese dove non sia presente il
servizio della Chiesa.”
Il
volume è stato pubblicato dalla editrice ungherese METEM e dall’Accademia d’Ungheria
in Roma, a cura del dott. András Fejérdy dell’Accademia Ungherese delle Scienze
(MTA). È in preparazione la versione italiana.
(foto: Magyar Kurír/Lambert Attila) |
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