lunedì 21 marzo 2016

Arte che porta a Dio – parole dell’Ambasciatore Habsburg-Lothringen alla mostra di Kisléghi Nagy (17 marzo 2016)



L'Amb. Habsburg-Lothringen e Ádám Kisléghi Nagy
(foto: Klára Várhelyi)
Vorrei citare due artisti che hanno parlato della relazione fra Arte e Fede: ambedue erano musicisti, ma penso che le loro tesi valgano anche per la pittura. Johann Sebastian Bach affermava che la musica deve lodare Dio, altrimenti è cosa del diavolo o solo rumore. Il nostro grande Ferenc Liszt diceva invece che la musica è perfetta solo se conduce verso Dio.

Oggi, nel XXI secolo non vorrei postulare ciò per tutta l’arte, ma secondo me l’arte che si definisce come religiosa, deve mirare a tre cose: raccontare la storia della nostra Salvezza, portare chi lo osserva verso la preghiera ed elevare l’anima del pubblico verso Dio, verso il Mistero.

L’arte religiosa allora vuole servire. Oggi, spesso incontriamo dell’arte, anche religiosa, che vuole invece scioccare con la sua bruttezza, volendo quasi urlarci in faccia:  Eccomi, sono un’opera d’arte!

Non è in questa categoria che Ádám Kisléghi Nagy si colloca, fortunatamente.

Personalmente mi piacciono molto i suoi quadri e prima di venire qui li ho sottoposto alla critica più sincera possibile: quella dei miei bambini.

Le loro reazioni erano interessanti. Le due bambine più piccole hanno subito esclamato: ”Oh, oh, che bello, papà!”. Poi cominciavano guardare tutti i dettagli e a identificare i vari personaggi illustrati. Questi quadri raccontano, infatti, una storia, la storia della Salvezza che può essere compresa benissimo anche dai bambini. Chiedevo, infine, il parere di mio figlio quindicenne, e lui osservava subito: “Che strana luce…”.

Ecco, che così si apre la via verso il Mistero… È per questo che amo l’arte…

Eduard Habsburg-Lothringen, ambasciatore

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