Pubblichiamo la traduzione di alcuni
passaggi della lettera del 26 febbraio scorso, nella quale il Presidente della Repubblica di Ungheria, János Áder esprime la sua gratitudine a Papa Francesco per l’udienza privata dello scorso 14 febbraio e porge gli auguri per il settimo
anniversario dell’inizio del suo Ministero Petrino.
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Papa Francesco e il Presidente ungherese János Áder si salutano in ungherese il 14 febbraio 2020 (foto: Vatican Media) |
“Come ho
avuto modo di accennare durante l’udienza, quest’anno ricorre il centenario
dell’allacciamento delle relazioni diplomatiche tra l’Ungheria e la Santa Sede,
nonché il 30° anniversario del ristabilimento delle medesime. Tali ricorrenze
hanno rafforzato in me la consapevolezza che lo stretto legame tra la Nazione
ungherese e il Vaticano ha una storia millenaria, e che il rafforzamento di
tale partenariato di grande valore storico rappresenta uno dei miei più
importanti compiti come capo di stato.
In tale
impegno mi potrà essere di grande aiuto il Congresso Eucaristico
Internazionale, da celebrarsi a Budapest nel settembre prossimo. Tale raduno
mondiale della Chiesa Cattolica si preannuncia come un evento eccezionale non
solo per i fedeli ma anche per ogni ungherese. Come ho avuto modo di illustrare
a Vostra Santità, il programma del Congresso Eucaristico sarà un’occasione per
l’approfondimento spirituale ma anche per incontri significativi in ambito
ecumenico e culturale. Come cattolico ritengo che la tanto desiderata
partecipazione del Santo Padre rafforzerebbe grandemente l’efficacia del
Congresso. Potrebbe altresì contribuire a sanare le ferite spirituali dei
popoli dell’Europa Centrale nonché a promuovere la riconciliazione di tali Nazioni
nello spirito del messaggio profferito da Vostra Santità al Santuario mariano
di Csíksomlyó (Şumuleu Ciuc).
Desidero
confermare che sia lo Stato che la Chiesa cattolica in Ungheria sarebbero ben
lieti di accogliere Vostra Santità a Budapest in occasione del Congresso
Eucaristico Internazionale. Sono certo che Vostra Santità potrebbe ivi sperimentare
da vicino l’affetto e la pietà dei fedeli ungheresi, per i quali la possibilità
di poter, dopo un quarto di secolo, rendere nuovamente testimonianza della
propria fede cristiana in presenza del Santo Padre rappresenterebbe invece un
grande conforto.
Durante
l’udienza privata ho voluto altresì far menzione delle problematiche legate
alla questione dell’acqua, consapevole dell’importanza che tale grande sfida
del XXI secolo rappresenta per Vostra Santità. Ho potuto quindi presentare
l’impegno profuso dall’Ungheria negli anni recenti per la soluzione di tale
sfida.
La mia
Patria è celebre, tuttavia, non solo per le acque, ma anche per i suoi ottimi
vini e, in modo speciale, per il “tokaji”, evocato anche nell’Inno, la nostra
“preghiera nazionale”. In occasione del settimo anniversario dell’inizio del
Suo Ministero petrino mi permetta, Beatissimo Padre, di omaggiarLa con una
selezione speciale dei famosi vini, dal secco al passito dolce, di Tokaj.
Con tale
omaggio desidero porgere a Vostra Santità, a nome di tutti i cittadini
dell’Ungheria e dell’intera Nazione ungherese, tanti auguri di buona salute e
forza per il compimento della Sua missione.”
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