lunedì 20 gennaio 2020

I Santi della Cappella Ungherese - Beato Eusebio, fondatore dell’Ordine di San Paolo Primo Eremita


Le effigie di ventuno santi e beati dell’Ungheria ornano le pareti della Cappella Magna Domina Hungarorum nelle Grotte Vaticane. Consacrata da S. Giovanni Paolo II nel 1980, la cappella è chiamata a rappresentare gli estesi legami della nazione ungherese con gli altri popoli europei proprio attraverso i santi.
Nella sua memoria liturgica, nonché 750° anniversario della morte, presentiamo la figura del Beato Eusebio, il fondatore dell’Ordine di San Paolo Primo Eremita.
Beato Eusebio raduna gli eremiti della montagna del Pilis
(di Pál Kő, Cappella ungherese, Grotte Vaticane)

Oriundo di una famosa famiglia ungherese, Eusebio (Özséb in ungherese) studiò diritto e divenne canonico della cattedrale di Esztergom in Ungheria. Nel 1241-1242 si abbatté sul Paese l’invasione dei mongoli che distrussero la gran parte delle città, ad eccezione della fortezza di Esztergom, di cui Eusebio stesso fu testimone.
Dopo aver contribuito all’avvio della ricostruzione, Eusebio iniziò a raccogliere intorno a sé gli eremiti che vivevano sparsi nelle foreste della Montagna del Pilis (tra Budapest ed Esztergom). Come impegno precipuo indicò l’espiazione e la penitenza, offerte per la patria.
Organizzò un vero e proprio ordine religioso, dalla vita eremitica-contemplativa, prendendo come patrono San Paolo Primo Eremita. Secondo la tradizione si recò a Roma per chiedere l’approvazione del papa e trovò in San Tommaso d’Aquino un valido sostenitore. L’Ordine di San Paolo Primo Eremita (OSPPE) adottò la regola di Sant’Agostino nel 1308, con l’approvazione del papa.
Eusebio morì all’età di 70 anni nel monastero della Santa Croce di Pilis da lui fondato (le cui rovine oggi si trovano vicino a Kesztölc). Nonostante fosse venerato da sempre nell’ambito dell’ordine, il riconoscimento formale del suo culto avvenne solo nel 2009.
L’ordine dei Paolini si diffuse in tutta l’Ungheria storica e negli altri paesi dell’Europa Centrale. La loro fondazione più celebre è Jasna Gora (Czestochowa), attualmente sede centrale dell’Ordine. A Roma i paolini ungheresi officiarono la Chiesa di S. Stefano Rotondo sul Celio.
I re angioini e poi Mattia Corvino sostennero fortemente l’ordine che e nel 1381 ottenne le spoglie di San Paolo Primo Eremita. Le reliquie del patrono furono custodite nel loro monastero centrale di San Lorenzo di Buda (Budaszentlőrinc – oggi all’interno di Budapest), andato distrutto nel XVI secolo durante l’occupazione ottomana.
Cappella della Roccia a Budapest, monastero dei Paolini
(la grotta, murata durante il comunismo, venne riaperta dopo l'89)

Dopo le guerre turche l’ordine tornò in Ungheria (il loro convento di Pest oggi è il Seminario Centrale della capitale ungherese) ma fu soppresso da Giuseppe II nel 1786. Ritornati negli anni 1930 fondarono a Budapest la tuttora famosa Cappella della Roccia, scavata nel Monte San Gerardo. Dopo le soppressioni comuniste i paolini hanno di nuovo ripreso la vita religiosa, nel loro caratteristico abito bianco, a Budapest e in altri posti dell’Ungheria.
Nel 2020 si apprestano a festeggiare i 750 anni della morte del fondatore, il Beato Eusebio. Al giubileo è stato dedicato anche un sito ed una mostra itinerante.
Il rilievo nella Cappella ungherese in Vaticano presenta Eusebio che raccoglie gli eremiti dopo una visione miracolosa: delle piccole fiammelle si univano in una grande fiamma accanto alla croce nei monti del Pilis. Una tavola indica il nome del luogo: Mons Pilis e nelle mani di uno degli eremiti si vede il disegno della pianta del monastero del Pilis.
Festa liturgica: 20 gennaio
Luoghi di culto: Ungheria – Esztergom e Pilis, Polonia Czestochowa
Autore del rilievo: Pál Kő, scultore

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