giovedì 4 luglio 2019

Invece dell’emigrazione sostenere i giovani – delegazione religiosa etiope in Ungheria


Una delegazione ecumenica dall’Etiopia ha fatto visita a Budapest lo scorso 17 e 18 giugno scorso, guidata dal Cardinale Berhaneyesus Demerew Souraphiel, arcivescovo di Addis Abeba, con Samson Bekele Demissie, direttore generale della società per bambini e famiglie della Chiesa ortodossa etiope, e Girma Borishie Bati, vicepresidente del sinodo dell’Etiopia Centrale della Chiesa evangelica etiope.

Il Card. Souraphiel e la delegazione etiope in visita al Primo Ministro Orbán (foto: kormany.hu)
I tre leader religiosi sono stati ricevuti dal Primo Ministro ungherese, Viktor Orbán e dal vice primo ministro Zsolt Semjén. Durante l’incontro ufficiale, la delegazione etiopica ha ribadito che le loro chiese sono contro l’emigrazione e quindi, il loro scopo è quello di sostenere i giovani a restare nella loro patria. Hanno voluto, pertanto, ringraziare il Governo ungherese per le borse di studio con cui tanti giovani etiopi possono studiare in Ungheria, per poi tornare a casa, a contribuire alla costruzione del proprio paese.


In Etiopia, secondo paese più popoloso dell’Africa, vivono 110 milioni di persone di cui il 60% sono cristiani ed il 35% musulmani. Tra questi ultimi purtroppo il radicalismo è sempre più forte mettendo l’Etiopia – secondo le analisi di Open Doors – tra i 30 paesi più a rischio di persecuzione dei cristiani. Il Cardinale Souraphiel ha anche ringraziato il Governo ungherese per gli aiuti finanziari destinati ad un campo profughi e ad un ospedale per poveri in Etiopia. I capi religiosi etiopici concordano con la posizione ungherese per cui l’Europa deve rimanere fedele alle sue radici cristiane e l’Occidente non si deve mai vergognare della sua identità cristiana.

I tre esponenti delle chiese in Etiopia hanno tenuto una conferenza all’Università Cattolica “Pázmány Péter” a Budapest con la partecipazione del Segretario di Stato per l’Aiuto ai Cristiani Perseguitati, Tristan Azbej. Il politico ungherese ha ricordato la sua visita in un campo profughi in Etiopia che ospita un milione di persone, affidato alle cure delle chiese locali. Mentre le politiche del vecchio continente favoriscono l’emigrazione, il Governo ungherese preferisce aiutare le persone ad avere una vita dignitosa nella loro terra nativa. Il Programma Hungary Helps, di cui il Segretario di stato Azbej è responsabile, finora ha aiutato migliaia di persone in questi paesi.

La delegazione etiope ricevuta dal Card. Péter Erdő
Il Cardinale Souraphiel ha ringraziato, a nome della Chiesa cattolica etiopica, il Governo ungherese che ha messo nel centro della sua politica il cristianesimo, cosa che i deputati del Parlamento Europeo non hanno voluto fare. In Etiopia la Chiesa vuole servire il bene comune su ogni fronte della vita e vorrebbe che i giovani non fuggissero dal paese a causa della povertà. Secondo il Cardinale uno dei problemi in Etiopia è il fondamentalismo crescente dei gruppi musulmani che mette a rischio la pace storica tra le religioni del paese.

Samson Bekele Demissie, rappresentante della Chiesa ortodossa etiope, presentando la situazione del paese ha detto che negli ultimi vent’anni il numero dei musulmani è cresciuto da 14 milioni a 29 milioni e i fondamentalisti stanno prendendo sempre più terreno: bruciano le chiese, uccidono i cristiani. Il compito della Chiesa ortodossa è quello di collaborare con il governo per la convivenza pacifica e per l’educazione dei giovani alla pace e alla tolleranza.  

Il sempre più forte fondamentalismo musulmano in Etiopia è stato ribadito anche da Girma Borishie Bati, rappresentante della Chiesa evangelica. La comunità conta 10 milioni di fedeli ed è molto importante per loro la cooperazione ecumenica e il servizio missionario per far conoscere alle persone l’amore di Dio.

La delegazione etiope ha incontrato anche il Cardinale Péter Erdő, primate d’Ungheria, arcivescovo di Esztergom-Budapest. Il Cardinale Souraphiel ha, inoltre, celebrato la S. Messa secondo il rito etiope nella chiesa greco cattolica di San Floriano di Budapest.
Il Card. Souraphiel celebra a Budapest secondo il rito etiope

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