giovedì 6 aprile 2017

Prosciutti di Pasqua ungheresi per il Papa


Il piatto tradizionale ungherese per la Pasqua è il prosciutto affumicato. È per questo che un gruppo di pellegrini, guidati dal diacono András Antal di Csévharaszt ha voluto offrire proprio 72 prelibati prosciutti per Papa Francesco e per i suoi poveri, in vista delle festività pasquali. Oltre i prosciutti hanno regalato anche tre agnelli per la cucina di Casa Santa Marta.

Il tutto è stato prodotto da loro, ossia dalla comunità dell’Isola della Misericordia di Csévharaszt, dove il Sig. Antal è diacono permanente e dove svolge un’estesa opera assistenziale a favore delle varie categorie di bisognosi. Prima di tutto pregando con loro ma anche dandogli del lavoro.

Il diacono András Antal ha scritto una lettera a Papa Francesco descrivendo la loro comunità e il loro operato, offrendo i prosciutti per i poveri assistiti dal Santo Padre. Così il 5 aprile la piccola delegazione di Csévharaszt, guidata dal diacono Antal e dal Sindaco Balázs Mocsáry, è stata ricevuta dal Santo Padre in Piazza San Pietro, e gli ha potuto consegnare un bel prosciutto di 17 chili (il resto è stato subito portato negli appositi depositi del Vaticano). Papa Francesco ha ascoltato la storia di András Antal e l’ha ringraziato con sentite parole per quanto sta facendo per i poveri.




 
Prosciutto pasquale per papa Francesco - la delegazione è stata presentata
dall'Ambasciatore d'Ungheria Eduard HabsburgLothringen (foto: Sz. Koszticsák)

 
 

Così descrive l’evento l’Osservatore Romano:

 
Settantadue prosciutti affumicati ungheresi “per i poveri assistiti da Papa Francesco”: a portare questo particolare dono e stato il diacono permanente Andras Antal, sposato e padre di quattro figli, amministratore della parrocchia di Csevharaszt che comprende anche altri sette piccoli paesi, nella diocesi di Vac.

Andras vive con la porta della parrocchia aperta a tutti e così per tante persone la chiesa e divenuta veramente la seconda casa. La prima preoccupazione ma anche la prima ricchezza della comunità, confida, sono i poveri: Non abbiamo molto, pero lo condividiamo e per questo abbiamo chiamato la parrocchia isola della misericordia.

Ecco, allora, pasti caldi e pane per i bisognosi, la scuola per i rom e i bambini svantaggiati, la visita ai malati, anche nei reparti psichiatrici, l’assistenza ai disoccupati”.

(L’Osservatore Romano, 6 aprile 2017, pag. 7.)
Papa Francesco ha apprezzato il dono
(foto: Sz. Koszticsák)
 

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