martedì 25 aprile 2017

Messa in onore di Sant’Adalberto – un santo per l’Europa centrale


È stata celebrata dal Card. Stanislaw Rylko, sulla tomba di San Giovanni Paolo II, il 24 aprile, la S. Messa in onore di Sant’Adalberto vescovo e martire. Alla liturgia, quest’anno promossa dall’Ambasciata di Polonia presso la S. Sede, hanno concelebrato sacerdoti dei diversi paesi dell’Europa centrale, e hanno assistito i capi missione dei Paesi del „Gruppo di Visegrád”, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria.

Adalberto può essere considerato, infatti, un santo comune dei Paesi di Visegrád: nacque in Boemia e divenne vescovo di Praga, battezzò il futuro Santo Stefano re d’Ungheria (il quale poi gli dedicò la prima cattedrale del suo regno ad Esztergom) e subì il martirio nel territorio della Polonia, e la sua tomba si trova a Gniezno. Per un periodo visse come benedettino a Roma, presso Sant’Alessio e Bonifacio, sull’Aventino, mentre la Basilica di San Bartolomeo all’Isola oggi ne conserva alcune reliquie.
Il Card. Rylko alla messa di S. Adalberto
 
Il Cardinal Rylko ha rievocato l’omelia pronunciata da papa Giovanni Paolo II proprio a Gniezno, nel 1979: „Non vuole forse Cristo, non dispone forse lo Spirito Santo, che questo Papa – il quale porta nel suo animo profondamente impressa la storia della propria nazione dai suoi stessi inizi, ed anche la storia dei popoli fratelli e limitrofi – manifesti e confermi, in modo particolare, nella nostra epoca la loro presenza nella Chiesa e il loro peculiare contributo alla storia della cristianità? (…) Non vuole forse Cristo, non dispone forse lo Spirito Santo, che questo Papa polacco, Papa slavo, proprio ora manifesti l’unità spirituale dell’Europa cristiana?”

Proseguendo, il Cardinale ha affermato che mentre oggi sono tanti i profeti di sventura e pochi quelli della speranza, i paesi dell’Europa Centrale potrebbero aiutare l’Europa a riscoprire le proprie radici cristiane.

Anche per rispondere all’appello, pronunciato nel 1982 a Compostela da Giovanni Paolo II: “Grido con amore a te, antica Europa: Ritrova te stessa. Sii te stessa. Riscopri le tue origini. Ravviva le tue radici. Torna a vivere dei valori autentici che hanno reso gloriosa la tua storia e benefica la tua presenza negli altri continenti. Ricostruisci la tua unità spirituale, in un clima di pieno rispetto verso le altre religioni e le genuine libertà. Rendi a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio. Non inorgoglirti delle tue conquiste fino a dimenticare le loro possibili conseguenze negative; non deprimerti per la perdita quantitativa della tua grandezza nel mondo o per le crisi sociali e culturali che ti percorrono. Tu puoi essere ancora faro di civiltà e stimolo di progresso per il mondo.”

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