Ha compiuto 50 anni la Fondazione Santo
Stefano d’Ungheria, l’ente che gestisce la Casa Santo Stefano in Via del
Casaletto. In occasione del „giubileo”, il 15 dicembre, la Santa Messa di
ringraziamento è stata presieduta da Mons. László Németh, presidente della
Fondazione e responsabile della pastorale degli ungheresi in Italia, con la
concelebrazione dei sacerdoti ungheresi che lavorano e/o studiano nell’Urbe.
Presenti anche i membri della Fondazione medesima.
All’occasione è stato presentato il
volume, a cura di Mons. László Németh, che ripercorre la storia della Fondazione
medesima attraverso i personaggi che ne hanno segnato la vita durante il mezzo
secolo trascorso.
L’Ambasciatore d’Ungheria, S.E. Eduard
Habsburg-Lothringen ha portato i saluti del Governo ungherese sottolineando il
significato che riveste la Casa Santo Stefano e la Fondazione che la gestisce
per la presenza ungherese a Roma: „Si tratta di una di quelle isole che offrono
porto sicuro e assistenza agli ungheresi che vogliono tuffarsi nel mare immenso
di Roma.”
L’attività della Fondazione,
„intesa a far rivivere la pia voluntas
del primo Re d’Ungheria, che fondò in Roma un ospizio per l’assistenza
spirituale dei pellegrini provenienti dall’Ungheria” (cfr. lo Statuto del 1965),
oggi comprende l’accoglienza e l’assistenza spirituale dei pellegrini,
soprattutto di quelli di nazionalità ungherese, nonché l’assistenza del
ministero pastorale del clero ungherese presente a Roma a diverso titolo (v.
Statuto attuale, 2015).
Santa Messa per i 50 anni della Fondazione S. Stefano d'Ungheria |
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