sabato 11 aprile 2020

La Sindone e l’Ungheria


In uno dei codici medievali più importanti dell’Ungheria, il Codice Pray è raffigurato il Sepolcro vuoto dopo la risurrezione di Cristo, con l’immagine del sudario che ne avvolgeva il corpo. Il Codice Pray fu composto alla fine del XII secolo in Ungheria, sotto il regno di Béla III, formatosi da giovane nella corte di Bisanzio.
Illustrazioni del Codice Pray
(Biblioteca Nazionale Széchényi)
L’immagine del sepolcro vuoto e del sudario di Cristo è considerato, secondo il Prof. Gyula Pályi, molto importante anche per quanto riguarda le ricerche sulla Sacra Sindone. Vi è, infatti, una notevole somiglianza tra l’immagine contenuta nel Codice Pray e la Sindone di Torino: basta considerare il caratteristico motivo “a spina di pesce” del telo, nonché la presenza di quattro fori disposti a forma di L, identica con quella osservata sulla Sindone.
I fori sulla miniatura del Codice Pray e sulla Sindone (foto)
Sembra quindi che in Ungheria, alla fine del XII secolo si conoscesse abbastanza bene come fosse fatta la Sindone, all’epoca conservata a Bisanzio. Vi furono, infatti, diversi legami dinastici tra gli imperatori bizantini e la Casa degli Árpád. E proprio in un momento cruciale per la sorte della Sindone, quello della IV Crociata, quando se ne perdono le tracce per circa un secolo e mezzo, l’imperatrice di Bisanzio è una principessa ungherese, Maria-Margherita, figlia di Re Béla III, sorella di Re Andrea II. Secondo una teoria del Prof. Jenő Várallyai Csocsán sarebbe possibile che Margherita, vedova dell’imperatore Isacco II Angelo e successivamente sposa del comandante crociato Bonifacio del Monferrato, potesse aver avuto qualche ruolo nel passaggio della Sindone da Bisanzio alla Francia, forse passando addirittura per la Dalmazia, allora appartenente alla Corona ungherese.

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