L’inaugurazione della 44ª Esposizione dei “100 Presepi” in Vaticano, nel pomeriggio dell’8 dicembre, è stata animata dal Coro da Camera
della Scuola Coristica “Zoltán Kodály” di Budapest, guidato dalla Sig.ra
Borbála Sapszon. Dopo i saluti di Mons. Rino Fisichella, Presidente del
Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, l’Ambasciatore
d’Ungheria presso la S. Sede Eduard Habsburg-Lothringen ha illustrato le
caratteristiche del presepio ungherese, mentre Monsignor Ferenc Cserháti,
vescovo ausiliare di Esztergom-Budapest ha portato i saluti degli organizzatori
del 52° Congresso Eucaristico Internazionale che sarà celebrato a Budapest nel
settembre 2020.
Presepi ungheresi alla mostra in Vaticano |
È, infatti, il legame tra il Gesù del presepe e il Gesù eucaristico
che la presenza della delegazione ungherese voleva mettere in risalto, ha
spiegato Mons. Cserháti. “Nel nostro contesto europeo secolarizzato – ha
proseguito il vescovo – il Congresso Eucaristico Internazionale vuole
promuovere una professione chiara ed esplicita della fede. Penso che il presepe
possa aiutarci in questo. Anche perché, come scrive il Santo Padre, il presepe
“ci educa a contemplare Gesù, (…) a sentire e credere che Dio è con noi e noi
siamo con Lui, tutti figli e fratelli grazie a quel Bambino Figlio di Dio e
della Vergine Maria. E a sentire che in questo sta la felicità.” (Papa
Francesco, Lettera Apostolica Admirabile
signum, 10). Si tratta della stessa felicità riecheggiata dal motto del
Congresso Eucaristico, scelto dal Salmo 86 (87): Sono in te tutte le mie
sorgenti.”
Il coro della Scuola Coristica Zoltán Kodály di Budapest |
Sono 18 i presepi provenienti dall’Ungheria, per la
maggior parte scelti dalla Fondazione per l’Artigianato Ungherese (AMKA),
mentre uno è stato preparato dagli universitari di Budapest ed un altro da una
famiglia con quattro bambini.
Il presepe e la recita
di Natale ungherese
Il presepe tradizionale ungherese è a servizio della
sacra rappresentazione (“mistero”), una recita che narra la storia della Natività.
I primi testi ungheresi risalgono al XVII secolo, che da usanza scolastica si
diffuse tra la popolazione. La recita si svolge il pomeriggio del 24 dicembre
presso le chiese parrocchiali, oppure porta a porta, per le strade del paese.
La scena caratteristica della recita ungherese è l’annuncio ai pastori. Il
classico presepe ungherese, che prende il nome da Betlemme (“betlehem”), è
“mobile”, poiché viene portato dai giovani durante la recita (chiamata
“betlehemezés”, ossia recita del presepe). Spesso è a forma di casetta, chiesa,
o stalla, con le figure essenziali. I giovani, di solito vestiti da pastore o
da personaggi della scena della natività, ricevono dei dolci o della frutta
presso le case ove ha luogo la recita.
Coro Da Camera Della
Scuola Coristica “Zoltán Kodály” Di Budapest
Basata sul metodo Kodály, la Scuola Coristica “Zoltán Kodály”, è stata originalmente fondata nel 1988 dal Comune di Budapest. Si
ispira all’antico modello delle scuole cattedrali del Medioevo, nelle quali la
musica ebbe un ruolo molto importante. Un modello preso da Kodály come esempio
nell’elaborare il proprio metodo di educazione musicale: “la musica è di
tutti”. Non di scuola musicale si tratta ma di una scuola di scienze
umanistiche, dalle elementari al liceo, dove la musica è presente in ogni
disciplina. Lo spirito di Kodály permea tutto il progetto educativo che mira
alla formazione integrale della persona. Dopo i primi anni trascorsi nei
quartieri di periferia della capitale ungherese, nel 2000 la Scuola Coristica
poté trasferirsi vicino allo storico Castello di Buda. Ideato dal rinomato
direttore di coro M° Ferenc Sapszon Jr. la scuola ha ben sette cori, famosi in
Ungheria e all’estero, con un’attenzione particolare alla musica gregoriana.
Dal settembre 2019 la scuola appartiene all’Arcidiocesi di Esztergom-Budapest.
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