mercoledì 10 gennaio 2018

“È stato il più bel regalo di Natale che potevo sperare” – visita dell’Arcivescovo di Aleppo a Budapest


“Sono grato per l’accoglienza in Ungheria, per il Suo interessamento e le Sue preoccupazioni per il mio popolo sofferente. Non dimenticherò mai l’ospitalità e l’aiuto generoso da Lei concesso per aiutare il mio popolo. Tutto questo entrerà nei libri di storia dei cristiani di Aleppo i quali stanno lottando per la loro sopravvivenza e presenza in Siria” – scrive nella sua lettera di ringraziamento Mons. Jean-Clément Jeanbart, Arcivescovo di Aleppo dei Greco-Melkiti in Siria, indirizzata al Primo Ministro ungherese, Viktor Orbán. Infatti, l’Arcivescovo di Aleppo tra il 19 e 20 dicembre ha fatto una visita in Ungheria dove, oltre ad aver incontrato il Capo del Governo ungherese e altri responsabili governativi, ha tenuto una conferenza all’Università Cattolica Péter Pázmány sui cristiani perseguitati e ha visitato l’Arcieparchia di Hajdúdorog, sede della Chiesa greco cattolica ungherese.

“L’uomo ha il diritto sacrosanto, ricevuto da Dio, di vivere nella sua terra nativa in pace e in dignità” – ha ribadito l’Arcivescovo siriano nel suo discorso tenutosi all’Università Cattolica chiedendo all’Europa di aiutare i paesi colpiti dalla guerra in Medio Oriente affinché i suoi abitanti non debbano più lasciare la loro terra. Purtroppo, ancora oggi, ci sono paesi europei che vendono armi per continuare la guerra, e ci sono opinioni per cui l’Europa ha svenduto il Medio Oriente in cambio di grandi investimenti. Il denaro domina il mondo in cui l’amore di Cristo può rivelarsi solo se siamo aperti verso Dio – ha detto Mons. Jeanbart.
Conferenza di Mons. Jeanbart all'Università Cattolica di Budapest
(Foto: Magyar Kurír)
L’Arcivescovo di Aleppo ha anche parlato di una sua iniziativa intitolata “Aleppo ti aspetta”, la quale vuole essere un segno della speranza nonostante la violenza, la guerra e l’estremismo. L’iniziativa aiuta ad avere casa e lavoro per tutti quelli che tornano ad Aleppo, dando una speranza anche a quelli che invece vorrebbero lasciare il territorio. Il sogno dei cristiani in Medio Oriente è quello di vivere in uno stato dove tutti hanno gli stessi diritti e nessuno è emarginato per la sua religione.

Alla conferenza tenuta all’Università Cattolica di Budapest l’On. Bence Rétvári, Sottosegretario del Ministero per le Risorse Umane, ha definito l’arcivescovo greco-melkita un “vero e forte pastore del suo gregge” perché, pur essendo in pericolo, non ha mai lasciato la sua città, restando sempre vicino ai fedeli. Negli ultimi tempi mezzo milione di cristiani sono fuggiti dal terrore dello Stato Islamico. È un dovere dell’Europa cristiana aiutare i cristiani siriani a ricostruire il loro paese e ritrovare la loro comunità. Il modo più efficace è quello di sostenerli a livello locale – ha sottolineato il Sottosegretario, ribadendo che l’Ungheria passa i suoi aiuti direttamente alle comunità ecclesiali.
On. Zsolt Semjén, Mons. Jean-Clément Jeanbart, On. Viktor Orbán, On. Zoltán Balog
(foto: Gergely Botár / kormany.hu)
L’Arcivescovo greco-melkita il 20 dicembre ha incontrato il Premier Viktor Orbán, il Vicepremier Zsolt Semjén ed il Ministro per le risorse umane Zoltán Balog. Il Governo ungherese sosterrà con 620 milioni di fiorini (2 milioni di euro) la ricostruzione di una scuola di Aleppo che fa parte del programma educativo dell’arciveparchia greco-melkita di Aleppo e continuerà ad offrire borse di studio ai giovani siriani per poter studiare in Ungheria.
Visita di Mons. Jeanbart a Hajdúdorog (foto: Magyar Kurír)
Come ultima tappa della visita, Mons. Jean-Clément Jeanbart ha visitato l’Arcieparchia di Hajdúdorog, sede della Chiesa greco cattolica ungherese, dove ha incontrato il Metropolita Fülöp Kocsis e gli altri capi della Chiesa greco cattolica ungherese. Nel suo discorso l’Arcivescovo siriano ha spiegato che nonostante oggi le condizioni di vita siano migliori rispetto ad un anno fa, i cristiani continuano a lasciare il paese sognando un nuovo mondo. Tanti di loro purtroppo trovano solo delusione in Europa e non la vita tanto desiderata. Il Metropolita Kocsis ha affermato: “Dobbiamo fare tutto il possibile per la ricostruzione del paese e per far ritornare i cristiani in Siria. Dobbiamo dimostrare ai nostri fratelli, che non li lasciamo soli”.

L’Arcivescovo Jeanbart, dopo il suo ritorno ad Aleppo, ha ringraziato il Primo Ministro ungherese per la generosità del suo Governo. Nella sua lettera scrive: “Nel mio messaggio per l’anno nuovo ho scritto che il regalo più bello che potevo sperare, me lo ha dato Viktor Orbán. Sia benedetto il Popolo ungherese insieme al suo Primo Ministro nella pace e nella libertà”.

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