sabato 16 febbraio 2019

Preparativi in Transilvania per la visita di Papa Francesco – Mons. Böcskei: “Un abbraccio a tutte le comunità cattoliche che hanno perseverato nei tempi difficili”


Fervono i preparativi nelle varie località interessate della Romania, dopo l’annuncio del viaggio apostolico previsto tra il 31 maggio – 2 giugno. Così anche nella Terra dei Székely, la regione dove è ubicato il Santuario di Csíksomlyó/Sumuleu Ciuc. Dopo l’Arcivescovo di Gyulaferhérvár/Alba Iulia anche il Vescovo di Nagyvárad/Oradea (in italiano: Gran Varadino) ha pubblicato, il 9 febbraio, una lettera pastorale sulla preparazione della visita del Papa.
Manifesto della Diocesi di Nagyvárad per la visita di Papa Francesco in Romania
Scrive Mons. László Böcskei di Nagyvárad:
“La Chiesa cattolica in Romania e, in essa le Diocesi storiche della Transilvania, del Partium e del Banato vedranno un avvenimento che possiamo qualificare non solo come straordinario, ma a ragione anche come storico. L’annunciato viaggio di Papa Francesco, tra il 31 maggio e il 2 giugno 2019, avrà un influsso non solo sulla vita dei cattolici ma di tutta la nostra società, e potrà dare slancio allo sviluppo e alla coesione delle nostre comunità.
La visita del Santo Padre, come vi aveva già accennato durante la nostra visita ad limina dell’anno scorso, per la sua indole pastorale vorrà essere un abbraccio a tutte le comunità cattoliche che hanno perseverato anche nei tempi difficili, mantenendo la fede e la fedeltà a Roma e al Successore di Pietro. Questo può spiegare perché Papa Francesco vorrà visitare non solo Bucarest, ma anche diverse altre località strettamente legate alla religiosità dei nostri fedeli e, tra di essi, il nostro famoso Santuario di Csíksomlyó.
Nella sua visita dobbiamo vedere l’intento del Papa ad incoraggiarci. Come abbiamo potuto vedere anche in occasione di altri suoi recenti viaggi apostolici, Egli porta ai diversi paesi e popoli un messaggio che ispira noi cristiani ad avere un atteggiamento coraggioso e autentico nei confronti delle sfide e della perdita di senso spesso sperimentate nel mondo di oggi, affinché siamo dei fari luminosi sulla via della riconciliazione, della giustizia e della carità nei luoghi dove viviamo. Il Santo Padre ci chiama alla costruzione di una nuova civiltà dove ci sia bisogno di tutti, anziani e giovani, forti e deboli, cattolici e non cattolici, in un abbraccio fraterno capace di ricostruire su nuove basi il nostro mondo, il nostro ambiente sanguinante di mille ferite. (…)
Io credo che dobbiamo la visita di Papa Francesco, l’abbraccio paterno che ci porterà e il magistero con cui ci trasmetterà il Verbo di Dio, alle nostre preghiere assidue e sincere con cui abbiamo invocato [con l’inno papale – n.d.r.]: “Serbaci, oh Dio, il Santo Padre, il Vicario di Cristo!” Nelle attuali circostanze, quando le varie trasformazioni ci toccano da vicino e spesso in modo molto grave, quando il sopravvivere sulla terra d’origine rimanendo orientati al futuro, rappresenta per noi una sfida, sono convinto che il viaggio del Santo Padre ci confermerà per poter proseguire su giuste basi la costruzione del patrimonio che i nostri avi ci hanno tramandato e che siamo obbligati a trasmettere e ad arricchire di continuo. Le giuste basi, infatti, richiamate spesso dal Santo Padre, sono l’attenzione a Dio, alla Sua volontà, la coesione e la coraggiosa testimonianza nei multiformi contesti quotidiani della vita.”
Mons. László Böcskei con Papa Francesco (foto: http://hirek.varad.org)
Il Presidente della Conferenza Episcopale Ungherese Mons. András Veres, Vescovo di Győr ha dichiarato, a sua volta, all’agenzia cattolica Magyar Kurír: “Considero la visita del Santo Padre a Csíksomlyó un avvenimento storico. (…) Per gli ungheresi di quella regione l’arrivo di Papa Francesco rappresenta una grande gioia. Noi, membri della Conferenza Episcopale Ungherese ci andremo tutti a Csíksomlyó e incoraggiamo cordialmente ogni ungherese a fare in modo che l’evento sia una grande festa per tutti gli ungheresi in questo antico santuario.”
Oltre alla preparazione spirituale è iniziata anche quella logistica, in vista della moltitudine dei pellegrini che secondo ogni previsione affolleranno la S. Messa di Papa Francesco presso il Santuario Mariano.
Treno speciale per i pellegrini al Santuario di Csíksomlyó 
Treni speciali da diverse città dell’Ungheria e della Romania porteranno i pellegrini al Santuario di Csíksomlyó per la Messa di Papa Francesco. I Presidenti delle Provincie di Hargita/Harghita (dove è ubicato il Santuario di Csíksomlyó) e di quelle limitrofe di Maros/Mureș e Kovászna/Covasna hanno offerto la propria collaborazione per la riuscita della visita del Papa. Siccome le strutture ricettive sono già al completo, i vari comuni della regione cominciano a mettere a disposizione dei pellegrini degli alloggi nei vari edifici pubblici e incoraggiano anche le famiglie ad offrire un posto per dormire. Secondo Árpád Antal, sindaco di Sepsiszentgyörgy/Sfântu Gheorghe, sarà una buona occasione di dare prova della vera ospitalità székely. Per l’On. Csaba Borboly, Presidente della Provincia di Hargita/Harghita, sarà “un’opportunità anche per fare vedere i valori, la fede e l’ospitalità delle nostre terre”.
Qualche settimana fa il Sottosegretario per i rapporti con le Chiese del Governo ungherese On. Miklós Soltész ha visitato i francescani del convento di Csíksomlyó per offrire l’assistenza ungherese che essi riterranno necessaria per la preparazione della visita del Santo Padre. Il Sottosegretario ha auspicato che l’evento possa contribuire al riavvicinamento tra nazioni e Chiese, tra comunità maggioritarie e minoranze: „Se, nel segno del cristianesimo, riusciamo a compiere dei gesti e fare dei passi gli uni verso gli altri, prima o poi ne vedremo i frutti”.

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