Papa Francesco con l'immagine di Gesù Bambino dono di Fra' Csaba Böjte e i "suoi" bambini dalla Transilvania |
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È successo
dopo l’inaugurazione della nostra casa di accoglienza per bambini abbandonati
che una delle bambine mi ha posto la domanda come mai ci fossero così pochi
bambini tra i santi nella Chiesa. Hanno continuato chiedendomi perché durante
l’anno liturgico non ci fosse una festa dedicata specialmente ai bambini. Non sapevo
bene come rispondergli, tuttavia mi era venuta l’idea di raccontargli che Gesù
Cristo è stato un santo anche da bambino.
Fra' Csaba Böjte esce dall'udienza con i bambini |
Immagine della statua di Gesù Bambino, venerata nella chiesa di Déva - dono dei bambini a Papa Francesco (foto: Brigitta Török) |
I bambini
hanno ascoltato incuriositi le meditazioni sulle belle virtù del piccolo Gesù che,
di poco in poco, hanno preso la forma di una novena. Abbiamo quindi chiesto ad
un artigiano di scolpire per noi una statua in legno di Gesù Bambino ed abbiamo
iniziato a fare una grande novena, di nove settimane, in modo da finirla per il
1° giugno, celebrata in molti paesi del mondo come Giornata Internazionale dei
Bambini. Avevo promesso ai bambini già all’inizio che se loro stessi si
sarebbero rivestiti delle belle virtù di Gesù Bambino allora gli avrei permesso
di rivestire la statua di Gesù ogni settimana di un vestito diverso da loro
stessi ideato e realizzato. È stato
bellissimo vedere come non solo Gesù Bambino si fosse rivestito di abiti
bellissimi, cuciti dai nostri bambini, ma che i bambini stessi si siano
rivestiti delle belle caratteristiche dello stesso Cristo Gesù. Le nove
settimane scorrevano veloci e i bambini non vedevano l’ora della prossima
tappa. Ogni settimana era una famiglia adottiva diversa a preparare il
vestitino per la statua e anche gli altri aspetti affidati alle loro cure: letture,
canti, servizio dell’altare. Arrivato finalmente il grande giorno, il 1° giugno,
abbiamo organizzato con grande pompa la festa di Gesù Bambino nella nostra
chiesa di Déva.
Anche negli anni successivi, sempre il 1° giugno, prima della fine dell’anno scolastico, ci siamo riuniti, per la gioia dei nostri bambini, a salutare in un modo speciale il nostro amato “eroe”, il Dio dal volto di bambino. La nostra Casa di Accoglienza di Székelyhíd l’abbiamo addirittura intitolata a Gesù Bambino. Abbiamo iniziato, in diverse località, a realizzare dei piccoli santuari di Gesù Bambino dove i giovani e le famiglie potessero recarsi a pregare per la grazia di avere un figlio, o per la salute dei loro figli e per il loro sviluppo fisico e spirituale.
Anche negli anni successivi, sempre il 1° giugno, prima della fine dell’anno scolastico, ci siamo riuniti, per la gioia dei nostri bambini, a salutare in un modo speciale il nostro amato “eroe”, il Dio dal volto di bambino. La nostra Casa di Accoglienza di Székelyhíd l’abbiamo addirittura intitolata a Gesù Bambino. Abbiamo iniziato, in diverse località, a realizzare dei piccoli santuari di Gesù Bambino dove i giovani e le famiglie potessero recarsi a pregare per la grazia di avere un figlio, o per la salute dei loro figli e per il loro sviluppo fisico e spirituale.
Ho sperimentato poi che la persona di
Gesù Bambino è divenuta un esempio attraente e rigenerante per i bambini. Ma anche
gli adulti, spesso stanchi e invecchiati precocemente, che non sanno più
giocare, hanno accolto con gioia queste feste allegre, proprio nello spirito
dei fanciulli.
È bello vedere e sapere che il
nostro Redentore, prima ancora di iniziare la sua missione pubblica della
predicazione e dei prodigi abbia osato e saputo giocare per le strade di
Nazareth, assieme ai bambini degli uomini. Come sarà stata bella la cena nel
silenzio di quella piccola casa di Nazareth… Il mondo di oggi ha urgentemente
bisogno proprio di questa vita umile e silenziosa, grata al Signore, sul
modello della famiglia di Nazareth, costituita attorno a Gesù Bambino. E questo
lo affermo decisamente anche se molti non riescono a formularlo a voce.
Nel Bacino dei Carpazi, in Europa,
ma anche in tutto il mondo sviluppato le persone purtroppo hanno voltato le
spalle alla vita, all’accoglienza della nuova vita. Le famiglie sono inaridite,
intere regioni si trasformano in “case di cura per anziani”. Per curare queste
ferite della nostra società oserei proporre che la Chiesa proclami il 1° giugno
la Festa di Gesù Bambino. Come il primo maggio è divenuto festa di San Giuseppe
Lavoratore o l’11 febbraio è stato proclamato da San Giovanni Paolo II Giornata
Mondiale dei Malati, chiediamo, a nome dei bambini orfani, che il 1° giugno,
quando in gran parte del mondo si celebra la Giornata Internazionale dei
Bambini, sia dedicato alla devozione del suo Capo, il Bambino più meraviglioso del
mondo. Possa diventare il 1° giugno la Festa di Gesù Bambino per la Chiesa
universale.
In spirito di filiale obbedienza,
Fra’ Csaba Böjte OFM e oltre 2.000 bambini della
Fondazione San Francesco di Déva
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