mercoledì 27 settembre 2017

6th International Hagiotheca Conference - The Saints of Rome



The Hungarian Association for Hagiographical Studies,
in cooperation with Hagiotheca, the Croatian Hagiography Society,

with the patronage of the Pontifical Council for Culture,

Logo Pontifical Council for Culture

present

the 6th International Hagiotheca Conference

The Saints of Rome: Diffusion and Reception from Late Antiquity to the Early Modern Period

 

Rome, 4-6 October 2017

Accademia d’Ungheria in Roma
Palazzo Falconieri, Via Giulia 1

PROGRAMME:

mercoledì 20 settembre 2017

Ambassador Habsburg‘s 12 Catholic Twettiquette Suggestions




As I wake up every morning to new "Catholic battles" on Twitter and as Ambassadors try to broker peace here's some suggestions #Twettiquette



 

  1. As much as Amoris Laetitia, perceived personal attacks, doctrinal matters anger you, you are part of the same body of Christ.
  2. De-escalation: if your Catholic "opponent" tweets something you agree with like it or retweet it.
  3. Do you pray for the catholic tweeters that you "do battle" with every day? You share the same Faith (of love).
  4. Thomas Aquinas always gave the opponent's view a very fair go before arguing his position. Fight on arguments not personally.
  5. Don't assume your "Catholic opponent" fights in a dishonest way. He might think the same of you.
  6. Disagreeing on catholic positions is possible, but doing nasty battle gives a pitiful message to observers.
  7. Before you shoot out a hard reply to a "Catholic opponent" say a prayer for that person. That might achieve more than a Tweet.
  8. The "Catholic #Twettiquette" suggestions are meant NOT just for "your opponent", but surprisingly for you, too.
  9. You want as many people as possible get to know and love God? Your Catholic behaviour on Twitter makes a difference.
  10. Before simply blocking an opponent, suggest to stay civil in future. Seek dialogue. And don't block.
  11. Don't forget what the Jesus man said: "love your enemies and pray for those who persecute you on Twitter".
  12. Remember what the Peter man said: "How often should I not block my opponent on Twitter? Seven times? And Jesus said seventy seven times".

martedì 19 settembre 2017

“Un tesoro comune ed un esempio da seguire” – in Slovacchia hanno reso onore ai resti mortali di János Esterházy


Dopo sessant’anni, secondo le sue ultime volontà, riposano finalmente nella terra natia i resti mortali di János Esterházy (1901-1957), politico martire ungherese della Cecoslovacchia, morto nelle prigioni comuniste per la sua fede e per la sua comunità.
Le ceneri di Esterházy erano state sepolte nella fossa comune dei prigionieri politici del Cimitero di Motol a Praga, e solo una decina di anni fa è stato possibile individuarle, grazie al Principe Karel Schwarzengberg, ministro degli esteri ceco di allora. L’urna, con i resti presi dalla fossa comune è stata ora collocata nel mausoleo appositamente costruito da un cittadino privato, suo devoto, il Sig. Boldizsár Paulisz nella sua tenuta a Dolné Obdokovce (in ungherese Alsóbodok) in Slovacchia.
Il pomeriggio del 16 settembre 2017 la messa in suffragio è stata celebrata da Mons. Marek Jędraszewski, arcivescovo di Cracovia, assieme agli ordinari militari di Slovacchia e di Ungheria, Mons. František Rábek e Mons. László Bíró, nonché al Vicario Generale della Diocesi di Nitra, Mons. Zoltán Ďurčo. Dalla Repubblica Ceca ha partecipato Padre František Lízna S.I., devoto di Esterházy, alla cui intercessione attribuisce la propria guarigione da una grave malattia.
S. Messa celebrata dall'Arcivescovo di Cracovia ad Alsóbodok
(foto: Magyar Kurír)
Dopo la messa l’Arcivescovo Jędraszewski ha benedetto la cappella dell’Esaltazione della Santa Croce, nella cui cripta l’urna di János Esterházy è stata deposta. Un piccolo museo è stato pure inaugurato con cimeli e oggetti personali salvati dall’antico palazzo degli Esterházy di Nyitraújlak (Veľké Zálužie, Slovacchia), devastato alla fine della guerra mondiale, dove il politico martire visse fino al suo arresto.
La cappella della S. Croce con il mausoleo di Esterházy
(foto: hirek.sk)
Presenti pure i membri della famiglia dell’Esterházy: sua figlia, la Contessa Alice Esterházy-Malfatti, e suo nipote Giovanni Malfatti che nel suo saluto ha testimoniato come la fede di suo nonno sia un esempio da seguire nella propria vita, auspicando che, assieme alle ceneri anche la spiritualità di János Esterházy sia presente nella sua comunità. Ha ringraziato, inoltre, il Signor Paulisz, il quale ha voluto realizzare la cappella-mausoleo, rendendo possibile la traslazione dei resti.
Alla cerimonia, organizzata da due associazioni ungheresi della Slovacchia, hanno presenziato le rappresentanze di numerose associazioni di diversi paesi, e migliaia di fedeli e pellegrini dalla Slovacchia, dall’Ungheria, dalla Repubblica Ceca e dalla Polonia.
Alice Esterházy-Malfatti, Giovanni Malfatti e Mons. Marek Jędraszewski
nella cappella (foto: hirek.sk)
Il presidente del parlamento ungherese On. László Kövér nel suo messaggio scritto: “Se noi, ungheresi e slovacchi, cechi e polacchi assieme agli altri popoli dell’Europa Centrale, dal Baltico ai Balcani, non riusciremo a superare, nello spirito della riconciliazione nazionale e della giustizia, la vecchia regola dell’esclusivismo nazionale, per cui ‘il tuo eroe è il mio nemico’, allora nel futuro tutti noi e la stessa Europa Centrale ne saremo vittime.”
Gli ha fatto eco la Signora Dagmar Babčanová, già ambasciatore della Repubblica Slovacca presso la Santa Sede, che ha indicato in János Esterházy “un tesoro comune ed un esempio da seguire sia per gli ungheresi che per gli slovacchi”.
Ha inviato un saluto il sottosegretario Jaroslaw Szarek, Presidente dell’Istituto Polacco per la Memoria Nazionale (Esterházy è stato, infatti, polacco per parte materna), nonché il vescovo protestante emerito della Slovacchia, Géza Erdélyi, il quale ha esortato i presenti “a pregare assiduamente, affinché la sua Chiesa, della quale Esterházy rimase figlio fedele sino alla fine, proceda alla sua beatificazione”.

lunedì 18 settembre 2017

Simposio sulla sostenibilità globale - Symposium on Global Sustainability


(for English text see below)
Martedì 19 settembre p.v., alle ore 9.15 presso l’Accademia d’Ungheria in Roma si terrà il Simposio sulla sostenibilità globale (Symposium on Global Sustainability), organizzato dall’Università Cattolica Péter Pázmány e dal suo gruppo di lavoro CPSES (Centro per l'Ingegneria dei Sistemi di Processo e la Sostenibilità).

 



Nel corso del Simposio - che si svolgerà in lingua inglese - verrà illustrato il progetto avviato dall’Agenzia per la protezione dell'ambiente degli Stati Uniti (US EPA) nel 2005 e continuato tra il 2010 ed il 2015 sotto la supervisione congiunta del Dr. Urmila Diwekar, Istituto di Ricerca Vishwamitra di Chicago e del professor Heriberto Cabezas (Centro per l'Ingegneria dei Sistemi di Processo e la Sostenibilità (CPSES) dell’Università Cattolica Péter Pázmány.

Si tratta di una rappresentazione matematica delle principali dinamiche del Mondo, ispirata al modello "Limits to Growth” di Meadows, D. H., Meadows, D. L., Randers, J., & Behrens, W. W. (1972 ). Il modello matematico comprende l’ecosistema, la popolazione umana, l'industria, la generazione di energia, la macroeconomia e i rudimenti di un sistema giuridico con proprietà privata, fiscalità e regolamentazione.


Data: 19 settembre p.v. ore 9.15 - 17.30
Luogo: Accademia d’Ungheria in Roma
(Palazzo Falconieri – Via Giulia, 1)

Relatori:

Fr. Anzelm Szuromi, Rettore dell’Università Cattolica Péter Pázmány

S.Em.a R.ma Card. Peter Kodwo Appiah Turkson, Dicastero per il Servizio Integrale per lo Sviluppo

Umano

Urmila Diwekar, Presidente e fondatore del Vishwamitra Research Institute

Heriberto Cabezas, Professore presso l’Università Cattolica Péter Pázmány

Diogo Bolster, Professore dell’Università di Notre Dame

Alex Mayer, Professore della Michigan Technological University

Ferenc Friedler, Professore presso l’Università Cattolica Péter Pázmány


* * *

Symposium on Global Sustainability

Pazmany Peter Catholic University

Center for Process Systems Engineering and Sustainability

September 19th, 2017

Hungarian Academy Rome

Via Giulia 1, 00186 Rome, Italy

 

A mathematical representation of the major dynamics of the World, inspired by the “Limits to Growth” model, has been under construction. The mathematical model includes an ecosystem, human population, industry, energy generation, macro-economy, and rudiments of a legal system with private property, taxation, and regulation. Details of the model can be found in the scientific literature. The project was initiated at the US EPA in 2005, from 2010 to 2015 it proceeded under the joint supervision of Dr. Urmila Diwekar from the Vishwamitra Research Institute in Chicago, Illinois, USA and Professor Heriberto Cabezas from the Center for Process Systems Engineering and Sustainability (CPSES) at the Pazmany Peter Catholic University (PPCU). The project is now housed at the CPSES at PPCU. Several publications have resulted effort, two are cited here.

 

The mathematical model is sufficiently developed to provide general policy guidance including that: (1) we have approximately 100 years to implement sustainability in a manner that avoids major catastrophes in human societies and the environment, (2) it is necessary to manage at least six parameters that represent policies and technologies to keep societies stable for about two hundred years, and (3) sustainability policy must be updated regularly, about every ten years to adjust to changing conditions.

 

CPSES-PPCU Workgroup:

 

To further develop the model so it can inform decisions on specific issues at the global, regional and local level, the CPSES at PPCU organized the multidisciplinary Workgroup on Global Sustainability. This workgroup brings substantial expertise to the problem in the areas of process graph (P-graph) theory for network synthesis, information theory for complex system analysis, ecological economics, systems ecology, computer simulation based on both continuous and agent-based models, optimal control algorithms, and law and ethics. This a powerful combination expertise not commonly found in research groups elsewhere. It is the intent to focus this considerable expertise in a major effort find solutions to sustainability rather stopping at problem characterization. This means to develop powerful theories embedded in computer-based methods capable of finding combinations of policies, technologies, and practices that can create pathways for moving human society towards sustainability. In summary, we propose to use modern science to develop the tools that will make it possible to achieve many of the goals outlined in Laudato si’.

 

CPSES-PPCU Workgroup Members:

Fr. Anselm Szuromi, D.Sc. (Co-Leader)       Pazmany Peter Catholic University, Hungary
Heriberto Cabezas, Ph.D. (Co-Leader)         Pazmany Peter Catholic University, Hungary
Ferenc Friedler, Ph.D. (Mathematics)                       Pazmany Peter Catholic University, Hungary
Emoke Korzenszky, Ph.D. (Global Issues)   Pazmany Peter Catholic University, Hungary
Urmila Diwekar, Ph.D. (Modeling)               Vishwamitra Research Institute, USA
Audrey Mayer, Ph.D. (Ecology)                    Michigan Technological University, USA
Joshua Farley, Ph.D.  (Economics)                University of Vermont, USA
Yogendra Shastri, Ph.D. (Modeling)             Indian Institute of Technology, India
CPSES-PPCU Workgroup Collaborators:
Diogo Bolster, Ph.D. (Engineering)              University of Notre Dame, USA

 Symposium Goals:    

 
The CPSES Workgroup of PPCU has wide expertise across several disciplines including engineering, economics, ecology, and social science. The work will potentially have wide-ranging implications for decisions involving policy and technology. Hence, it is important to initiate a public dialog early in the process. To this purpose, the Symposium has the following goals:
  1. Provide a detailed briefing to the Holy See on the efforts of the Workgroup.
  2. Conduct a public discussion of the proposed effort.
  3. Initiate the public dialog which should eventually lead to a level of consensus.

 Product:         

Summary report documenting the main conclusions from the Symposium.


Symposium Program: