martedì 21 maggio 2019

“Dobbiamo renderci conto della realtà” – testimonianze di leader cristiani della Nigeria a Budapest


Comunicato stampa della Segreteria della Conferenza Episcopale Ungherese sulla visita di una delegazione ecclesiale nigeriana a Budapest.

Mons. Matthew Hassan Kukah, vescovo della Diocesi di Sokoto e il Rev. Dacholom Datiri, presidente della comunità protestante della Church of Christ of Nigeria hanno tenuto una conferenza sulle persecuzioni dei cristiani nei paesi d’Africa e sulla perseveranza dei fedeli del luogo. L’evento ha avuto luogo nell’Aula delle Cerimonie dell’Università Cattolica Pázmány Péter (UCPP) a Budapest (Ungheria) il 13 maggio.

Matthew Hassan Kukah, vescovo della Diocesi di Sokoto nel suo discorso intitolato Crescere fra le spine: combattimenti di testimoni cristiani in un’ambiente di maggioranza musulmana ha sottolineato che per entrare in dialogo la fiducia è indispensabile, ma per poter costruirla uno deve sviluppare la fiducia in sé stesso per primo. „Non bisogna chiedere perdono per il fatto che siamo cristiani” – ha ribadito il vescovo Kukah. È molto importante che i fedeli „ritrovino la loro voce cristiana” – ha esortato l’udienza Matthew Hassan Kukah, vescovo di Sokoto.

Nella sua relazione intitolata Spezzati, ma non sconfitti Dacholom Datiri, presidente della comunità protestante della Church of Christ of Nigeria ha dato un resoconto sulla situazione dei fedeli della sua chiesa presente in dodici paesi d’Africa. Il pastore ha spiegato: la sua chiesa è la comunità cristiana che soffre le persecuzioni più atroci in Nigeria. Le organizzazioni degli islamisti estremisti commettono massacri, cacciano da casa migliaia di gente, costringono milioni a lasciare la propria patria, distruggono le case, le chiese, danno fuoco ad interi villaggi, annientano cibo e prodotti agricoli. Recentemente hanno commesso un attentato suicida contro un ospedale, non badando neanche al fatto che dentro stessero curando soprattutto malati musulmani. „Non possiamo rimanere indifferenti. Dobbiamo renderci conto della realtà. Il mondo non può chiudere un occhio e non può negare le persecuzioni dei cristiani!” – ha concluso il suo discorso Dacholom Datiri ed ha chiesto le preghiere dei presenti per la sua comunità e per i cristiani perseguitati.

L’evento è stato organizzato dalla Segretaria per l’aiuto ai Cristiani Perseguitati e per il Programma Hungary Helps. Ungheria recentemente ha dato un contributo sostanziale alla ricostruzione dell’infrastruttura scolastica cattolica – compreso un seminario – della Nigeria distrutta dai estremisti donando un milione di Euro, ed inoltre ha offerto borse di studio per studenti universitari della Nigeria, un gruppo dei quali ha incontrato Papa Francesco nell’ottobre dell’anno scorso in occasione dell’udienza generale in Vaticano.

 

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Comunicato dell’Ufficio Stampa del Primo Ministro ungherese sulla visita dei presuli nigeriani.


Il Primo Ministro Viktor Orbán riceve i vescovi nigeriani a Budapest (Foto: MTI)

Prime Minister Viktor Orbán in talks with Nigerian Christian leaders


 

Bertalan Havasi, the Prime Minister’s press chief, has said that Prime Minister Viktor Orbán had talks with two prominent Nigerian churchmen: Matthew Hassan Kukah, Bishop of the Roman Catholic Diocese of Sokoto; and Dacholom Datiri, President of the Church of Christ, a Reformed church.

The meeting was also attended by Minister of State for the Aid of Persecuted Christians Tristan Azbej. The main topics discussed were the migration crisis and the persecution of Christians.

The church leaders described it as a tragedy that lack of national cohesion, sectarian violence and poverty are causing millions to leave Nigeria and live in humiliating conditions in other parts of the world, often resorting to crime.

Mr. Orbán stressed that it is also in African countries’ interests not to lose those their citizens in the “maelstrom” of the worldwide mass population movement, and that this in turn imposes obligations on Europe and the world’s other developed regions. As an example of this he cited the Hungary Helps Programme, which has already provided assistance for the reconstruction and operation of several schools, hospitals and social institutions in conflict-stricken regions in the Middle East and in Africa.

The church leaders agreed with Mr. Orbán that help must be taken to where there are problems, rather than taking problems to other parts of the world.

Bishop Kukah and President Datiri thanked Hungary for its help. They said that this is greatly needed as – in addition to poverty – religiously-based violence is also rising in Nigeria, and the communities there which are most vulnerable to persecution are Christian.

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