Lo scultore Surovtsev, autore della
statua del Cardinale Mindszenty, presentata di recente a Papa Francesco, aveva
spiegato così, in una precedente intervista, il significato della sua opera:
Lo scultore russo vladimir Surovtsev con la statua del Card. Mindszenty |
“Io
cerco l’armonia nella materia, nel ritmo delle forme, nel contenuto interiore.
Il mio desiderio è che le mie opere non suscitino mai emozioni negative nello
spettatore, a prescindere dalla sua appartenenza ad un determinato popolo o
religione. È stato questo pensiero a guidarmi nel raffigurare il Cardinale Mindszenty.
Qualsiasi persona osservi questa scultura, attraverso l’impatto complessivo percepisce
quella saggezza che proviene dal movimento e della postura del Cardinale, e
vorrei che questo sia un aiuto alla riflessione sulla pienezza del mondo. Lo
spettatore non contrapponga la sua cultura e la sua filosofia di vita a quello
che vede. È stato questo il mio pensiero principale.
…il
mio desiderio è di portare le persone a capire perché l’artista ha plasmato la
materia in un modo invece che in un altro. Ho realizzato la scultura del
Cardinale Mindszenty in questa prospettiva. Qualsiasi rapporto abbia con la
vita e l’attività del Cardinale, la mia intenzione era quella che lo spettatore
possa percepire la preghiera di questo pastore per un mondo di amore e di giustizia.
Sono
grato al mio mestiere perché quando mi arriva un nuovo tema da affrontare, mi
si apre una nuova finestra sul mondo. Ѐ come quando guardiamo una pietra preziosa levigata, ogni
sua superfice dà una nuova rifrazione. Un’intuizione simile è stata per me la
persona di József Mindszenty. Ho contemplato i vari momenti della storia dell’Ungheria
nel realizzare la scultura. Da noi, durante l’era sovietica, il personaggio del
Governatore Miklós Horty è stato giudicato negativamente, proprio come la Rivoluzione
del 1956. Dopo i miei incontri ungheresi vedo tali avvenimenti in modo
decisamente diverso. Conosco tante persone anziane [russe] che hanno combattuto
in Ungheria oppure erano lì come uomini del KGB. Loro giudicano in maniera del
tutto opposta gli avvenimenti di allora.
Il Sig.
Chizhik, sponsor della scultura, ha fatto un parallelo tra il Cardinale
Mindszenty e il Patriarca Tichon, perseguitato durante l’epoca sovietica e poi
canonizzato nella Chiesa Ortodossa Russa, e questo parallelo mi è piaciuto.”
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