L'Amb. Habsburg-Lothringen e Ádám Kisléghi Nagy (foto: Klára Várhelyi) |
Oggi, nel XXI secolo
non vorrei postulare ciò per tutta l’arte, ma secondo me l’arte che si
definisce come religiosa, deve mirare a tre cose: raccontare la storia della
nostra Salvezza, portare chi lo osserva verso la preghiera ed elevare l’anima del
pubblico verso Dio, verso il Mistero.
L’arte religiosa
allora vuole servire. Oggi, spesso incontriamo dell’arte, anche religiosa, che
vuole invece scioccare con la sua bruttezza, volendo quasi urlarci in faccia: Eccomi,
sono un’opera d’arte!
Non è in questa
categoria che Ádám Kisléghi Nagy si colloca, fortunatamente.
Personalmente mi piacciono
molto i suoi quadri e prima di venire qui li ho sottoposto alla critica più
sincera possibile: quella dei miei bambini.
Le loro reazioni
erano interessanti. Le due bambine più piccole hanno subito esclamato: ”Oh, oh,
che bello, papà!”. Poi cominciavano guardare tutti i dettagli e a identificare i
vari personaggi illustrati. Questi quadri raccontano, infatti, una storia, la
storia della Salvezza che può essere compresa benissimo anche dai bambini. Chiedevo,
infine, il parere di mio figlio quindicenne, e lui osservava subito: “Che strana
luce…”.
Ecco, che così si
apre la via verso il Mistero… È per questo che amo l’arte…
Eduard Habsburg-Lothringen, ambasciatore
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