Recentemente in un’intervista rilasciata al quotidiano
ungherese „Magyar Hírlap” il Segretario di Stato per gli affari sociali e l’inclusione
ha approfondito diverse questioni sociali molto attuali e urgenti nel nostro
paese che riguardano la povertà, l’integrazione dei rom e dei migranti.
L’Onorevole Czibere ha spiegato che si può diminuire la
povertà senza aumentare il debito pubblico, come lo rivelano anche le ultime
statistiche. Mentre a partire dagli anni ’80 la riduzione della povertà ha
comportato sempre l’indebitamento del Paese, alle spese quindi delle prossime
generazioni. Dal 2012 invece in tre anni il numero delle persone a rischio
povertà è diminuito di 800 mila individui grazie alla riduzione delle spese
generali, al salvataggio dei mutui in valuta estera, ad una crescità significativa
del reddito reale, all’espansione del pubblico impiego. L’Ungheria si sta
rafforzando con la speranza che questa tendenza proseguirà nel futuro.
Secondo i dati rilevati dall’Ufficio Centrale delle
Statistiche (KSH), il numero delle persone che vive in grande povertà è
diminuito da mezzo milione a 185 mila, numero ancora alto, ma la tendenza è
evidente – ha spiegato il Segretario di Stato Czibere. Sottolinea che la povertà
infantile è scesa di un quinto e questo vale anche per i rom. Secondo un
sondaggio dell’UE pubblicato recentemente riguardo l’istruzione prescolare e
l’occupazione dei rom, l’Ungheria è tra i primi Paesi dell’UE in questo campo.
Ci sono buoni risultati nell’integrazione sociale dei rom.
I problemi e gli svantaggi sociali, le questioni della
sanità, la disoccupazione o il basso livello d’istruzione si accumulano e si
concentrano in certe parti del Paese. Perciò il Governo sta realizzando dei
programmi mirati e sta destinando più risorse per le zone bisognose. Nei
prossimi sette anni un progetto complesso sarà destinato ad aiutare almeno duecento
zone svantaggiate attraverso un fondo cospicuo. L’importante è l’uso coordinato
degli strumenti dei diversi settori per una riqualificazione delle zone
svantaggiate.
L’On. Czibere ha spiegato che i precedenti programmi dei
governi della sinistra liberale non coinvolgevano le comunità ma miravano solo
all’infrastruttura. Secondo le strategie del Governo attuale, invece, sono
dannosi i programmi che funzionano solo finchè ci sono risorse. Conviene
finanziare solo le iniziative a lungo termine che si basano sulle risorse degli
abitanti locali e solo dopo lo sviluppo delle comunità conviene far partire le
iniziative infrastrutturali.
Per quanto riguarda la situazione dei senzatetto, nel
2016 l’utilizzo dei posti disponibili non ha oltrepassato il 98%, anche nelle
notti più fredde. Il Governo, durante il periodo invernale, mette a
disposizione 11.100 posti che risultano sempre sufficienti. In questo campo
l’altro scopo importante del Governo è la prevenzione, ovvero quello evitare che
le persone perdessero le proprie abitazioni. Anche su questo campo c’è un netto
miglioramento: il numero delle persone con difficoltà di pagamento delle
bollette energetiche sta diminuendo continuamente. Inoltre, il governo sostiene
i programmi che promuovono la risocializzazione, ovvero le iniziative che
aiutano il passaggio dall’essere senzatetto alla vità indipendente e dignitosa.
Non esistono soluzioni universali, conviene piuttosto sostenere
i bisogni individuali e sviluppare progetti su misura. Dal 2018 sarà introdotta
la cosidetta „diagnosi sociale” in cui vengono esaminate dettagliatamente le
necessità delle persone e di conseguenza vengono dati i pacchetti di servizi.
Il rinnovo del sistema sociale si manifesta quindi nel rafforzare le capacità
dei bisognosi aiutandoli a ritornare alla loro vita autonoma. „Non è esagerato
dire: stiamo liquidando l’eredità del „Kádárismo” nella politica sociale.” – ha
spiegato L’On. Károly Czibere. Il Segretario di Stato per gli affari sociali e
per l’inclusione sociale ha rilevato, inoltre, che è notevole il peso delle
Chiese nel campo sociale ed assistenziale e il Governo desidererebbe
addirittura vederlo aumentato per cui è disponibile alla collabrazione.
In questi giorni dell’ondata di freddo polare che ha
colpito anche l’Ungheria, il Segretario di Stato ha annunciato, inoltre, che
nessuno è deceduto per il freddo. Grazie, soprattutto, alla efficente
collaborazione tra Governo, Comuni, forze dell’ordine e le organizzazioni di
assistenza, per cui si è riusciti a portare i senzatetto in spazi riscaldati,
ma anche soccorrere persone bisognose che hanno avuto problemi in casa propria.
È un risultato significativo, anche rispetto a certe notizie che annunciavano un
numero rilevante di morti per assideramento, che però riguardavano non l’emergenza
freddo attuale ma un periodo molto più lungo dell’anno scorso.
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