Monumento presso la Porta di Vienna ("ex servitute in libertatem restituta") |
333 anni
fa la città di Buda, antica capitale dell’Ungheria veniva liberata dopo 140
anni di occupazione ottomana.
Un
dominio straniero che fu imposto alla città di Buda con l’inganno, una vicenda rimasta
impressa nella memoria collettiva ungherese, anche grazie al romanzo storico più
conosciuto tra gli ungheresi, “Le stelle di Eger” di Géza Gárdonyi (tradotto in
22 lingue e, di recente, anche in italiano).
Dopo la
tragica sconfitta a Mohács, il 29 agosto 1526, il paese piombò in una guerra
civile tra fautori della dinastia asburgica e quelli di un re “nazionale”. Nel frattempo
gli ottomani procedevano a conquistare circa un terzo del paese. Il 29 agosto
1541 il sultano Solimano il Magnifico, che appoggiava il partito “nazionale”, piantò
la sua tenda non lontano dalla città e vi invitò la corte reale, assieme al re Giovanni
Sigismondo (o Giovanni II, allora poco più che neonato). Mentre la corte era
ospite del sultano, i soldati turchi cominciarono ad entrare in città come se la
volessero solamente visitare. Apparentemente niente di strano, ma quando già un
buon numero di soldati ottomani si trovò dentro le mura, al segnale
prestabilito i “visitatori” tirarono fuori le armi e a quel punto ogni
resistenza sarebbe stata vana. Il sultano assegnò al re bambino la parte
orientale del regno che si costituì nel Principato di Transilvania, di fatti
vassallo della Sublime Porta che però dovette anche guardarsi dal vicino Impero
Asburgico. (Re Giovanni II fu quello che poi avrebbe voluto convertire con la
forza i cattolici székely al protestantesimo, ma che fu battuto grazie alla
Madonna di Csíksomlyó.)
Lapide a ricordo dei militi caduti per la liberazione di Buda sulla Torre "Maria Maddalena" |
Compiuta
dagli eserciti di una coalizione di Stati europei, capeggiati dall’Impero
Asburgico, dopo la liberazione di Vienna dall’assedio turco, nel 1683, la presa
di Buda, il 2 settembre 1686, fu la tappa più importante nella „riconquista”
dell’Europa Centrale. Essa venne completata con la battaglia di Zenta (oggi
Senta in Serbia), l’11 settembre 1697, e sancita dalla pace di Karlowitz (oggi Sremski
Karlovci in Serbia) nel gennaio del 1699.
Uno
degli artefici della liberazione di Buda è stato il Beato Innocenzo XI, celebrato
da una statua nel Castello di Buda (oggi quartiere storico della capitale
ungherese). È stata probabilmente l’unica statua di un papa a rimanere sul
suolo pubblico anche durante il regime comunista.
A
rappresentare il papa presso l’esercito cristiano ci fu il Beato P. Marco d’Aviano,
anch’egli immortalato sul basamento della statua di Innocenzo XI. A Padre Marco
è stata eretta una statua nel 2006, accanto alla chiesa dei cappuccini di Buda
(ricavata da una moschea dopo la riconquista).
Reliquia di Marco d'Aviano a Budapest |
Una reliquia di padre Marco è, inoltre,
custodita nella famosa Chiesa di Mattia (o dell’Assunta), nella cappella
lauretana.
Nella
stessa cappella si trova la statua della Madonna che, secondo la tradizione, murata
in una nicchia durante l’occupazione turca, sarebbe riapparsa improvvisamente,
in seguito allo scoppio di una bomba durante l’assedio.
Lapide di Michele d'Aste |
Sul muro
esterno della Chiesa di Mattia una lapide bilingue ricorda il sacrificio di un
ufficiale italiano, il Barone Michele d’Aste, caduto nell’assalto finale. Il suo
diario di guerra è una testimonianza preziosa.
Diario di Michele d'Aste, publicato nel 1991 |
La presa
di Buda venne celebrata in tutta Europa. Ne è testimone una curiosa iscrizione
commemorativa accanto alla porta di una casa a Venezia.
"1686 adí 18 zugno Buda fu asediata et adí 2 settembre fu presa 1686" iscrizione commemorativa a Venezia |
Per commemorare l'evento il Papa B. Innocenzo XI volle estendere il culto di S. Stefano d'Ungheria alla Chiesa universale, fissandone la festa al 2 settembre.
Uno dei monumenti alla riconquista di Buda nel castello |
A Buda
(Budapest) la memoria dell’impresa è ricordata da un monumento alla Porta di
Vienna dove, il 2 settembre, l’esercito cristiano irruppe nella fortezza, ma
anche sul Bastione di Esztergom, luogo della prima breccia.
Il luogo della breccia sulle mura - 2 settembre 1686 |
L’assedio
di Buda ebbe come conseguenza, purtroppo, anche la distruzione della città
medievale, compreso il Palazzo Reale. Nei piani inferiori dei graziosi palazzi
barocchi del quartiere, come pure all’interno del Palazzo Reale, è possibile però
intravvedere le parti sopravvissute degli antichi edifici.
Medaglia al Merito per Buda, consegnata ogni anno nell'anniversario della riconquista |
Il
municipio del I Distretto della capitale ogni anno commemora il 2 settembre con
la consegna della medaglia al merito “Budavárért Emlékérem” a quanti si sono prodigati
per il quartiere. Si celebra anche la “Festa del Libro” di Buda, con un ricco
programma culturale. Nella Chiesa di Mattia una solenne liturgia rivoca il Te Deum
che il B. Marco d’Aviano ivi celebrò dopo la riconquista.
Nessun commento:
Posta un commento