"Di recente
abbiamo notato crescente interesse per la protezione dei giovani e dei bambini
in tutti gli ambiti della vita nell'opinione pubblica. La Conferenza Episcopale
Ungherese (CEU) dichiara di trovare inaccettabile ovunque, tanto più
all’interno della Chiesa, l’abuso sui minori sia quello fisico in generale sia
quello sessuale e da parte sua adotta tutte le misure possibili per prevenire
tali abusi. Esprimiamo la nostra profonda compassione verso tutti coloro che da
bambini hanno dovuto subire le conseguenze di tali abusi. Preghiamo per la serenità
e la pace interiore delle vittime di tali atti irreparabili, per la guarigione
delle loro ferite e chiediamo il loro perdono, anche al posto degli autori degli
abusi.
Chiunque
dovesse essere trovato colpevole di tali azioni non ha più posto fra i
sacerdoti. Il diritto canonico rende possibile di applicare la punizione più
grave anche in numerosi casi in cui la legge civile non prevede punizione
alcuna.
La CEU
accoglie con riconoscenza il motu proprio “Vos estis lux mundi” di Papa
Francesco, promulgato il 7 maggio 2019, che obbliga le diocesi riguardo alla
protezione di bambini e giovani di dotarsi di adeguati sistemi facilmente
raggiungibili nell’arco di un’anno per trattare le denunce.
Aderendo allo
spirito di quest’obbligo i membri della CEU hanno preso la decisione di
stabilire un servizio che raccoglie tutte le denuncie provvenienti dai
territori delle varie diocesi riguardo agli abusi fisici o sessuali compiuti da
persone ecclesiastiche, con particolare attenzione alla protezione dei minori e
delle persone vulnerabili, affinché tali casi possano essere esaminati dalle
diocesi e dagli ordini religiosi così rendendo possibile che le vittime ricevano
aiuto al più presto possibile.
Pécs, 4 settembre 2019
Conferenza
Episcopale Ungherese"
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