È stata
inaugurata a Erbil, capitale del Kurdistan iracheno la nuova scuola finanziata interamente
dal Governo e dalla Chiesa cattolica ungherese, mentre nel villaggio di Telsquf
sono state consegnate delle nuove abitazioni per le famiglie.
Il Ministro Zoltán Balog e Mons. B.M. Warda all'inaugurazione della Scuola Vergine Maria di Erbil |
Il 5
marzo l’On. Zoltán Balog, ministro delle risorse umane d’Ungheria, ha inaugurato
personalmente il nuovo istituto ad Erbil esprimendo l’auspicio che
l’investimento di 650.000 euro permetta a centinaia di bambini di studiare
nella nuova scuola dedicata alla Vergine Maria. Erano presenti alla cerimonia il
Ministro dell’educazione e degli affari religiosi del Governo kurdo, nonché il
Sottosegretario ungherese per l’aiuto ai cristiani perseguitati Tristan Azbej e
l’Ambasciatore Péter Heltai responsabile del Programma Hungary Helps.
Discorso del Ministro Balog nella scuola Cattolica di Erbil |
“La cosa più importante perché i giovani possano restare
nella loro terra nativa, è di garantire loro l’educazione. Invece di promuovere
l’emigrazione di massa dobbiamo aiutare le famiglie a rimanere a casa e rendere
possibile a quelli che sono andati via di ritornare.” – ha affermato l’On.
Balog. La nuova scuola, gestita della Chiesa caldea cattolica, ospiterà non
soltanto i bambini locali, ma anche dei rifugiati. Mons. Bashar Matti Warda, arcivescovo
caldeo cattolico di Erbil ha dichiarato: “L'educazione aiuta a crescere, ed è un faro per le
comunità cristiane in Medio Oriente”.
Mons. Warda |
Il
ministro ungherese, durante la sua visita in Iraq, ha anche firmato un accordo
per la fornitura di medicinali all’ospedale San Giuseppe di Erbil per i
prossimi 6-8 mesi. È l’unico ospedale della regione dove le malattie croniche vengono
curate gratuitamente, un servizio assicurato non solo agli abitanti locali ma
anche ai rifugiati. “Anche questo accordo aiuta le persone che vogliono rimanere
nella loro città” – ha ribadito l’On. Balog.
Un altro
momento importante della visita del ministro è stato a Telsquf, villaggio
iracheno abitato da cristiani, dove ha consegnato a mille famiglie le loro
abitazioni, ricostruite grazie ai finanziamenti ungheresi del programma Hungary
Helps, così come una chiesa e una casa per la comunità. In questa zona, pur
essendo vicinissima al fronte del conflitto, gli abitanti hanno potuto fare
ritorno nelle loro case grazie alla ricostruzione.
Il ministro Balog ha donato alla scuola di Erbil una statua raffigurante la Madonna di Csíksomlyó, santuario prediletto degli ungheresi |
Le
speranze e le difficoltà del ritorno dei cristiani sulla Piana di Ninive sono
state oggetto di recente del documentario Back to Niniveh, di Elisabetta Valgiusti, presidente
dell’Associazione “Save the Monasteries”, prodotto per la EWTN con un contributo di Hungary Helps.
Hungary
Helps è il programma internazionale del Governo ungherese per le iniziative di
assistenza e sviluppo in varie parti del mondo. Comprende tutti i programmi di
lotta alla povertà, di sostegno ai diritti umani e ai diritti delle minoranze, nonché
le iniziative per la sicurezza e la stabilità internazionale. Le aree di intervento
più importanti sono nel Medio Oriente l’Iraq, la Siria, il Libano, la Giordania
e la Palestina, mentre in Africa l’Egitto, la Nigeria, la Tanzania, il Kenya e la
Repubblica Democratica del Congo.
(Foto: Hungary Helps, Magyar
Kurír)
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