Il piatto tradizionale ungherese per la Pasqua è il
prosciutto affumicato. È per questo che un gruppo di pellegrini, guidati dal
diacono András Antal di Csévharaszt ha voluto offrire proprio 72 prelibati
prosciutti per Papa Francesco e per i suoi poveri, in vista delle festività
pasquali. Oltre i prosciutti hanno regalato anche tre agnelli per la cucina di Casa
Santa Marta.
Il tutto è stato prodotto da loro, ossia dalla comunità
dell’Isola della Misericordia di Csévharaszt, dove il Sig. Antal è diacono
permanente e dove svolge un’estesa opera assistenziale a favore delle varie
categorie di bisognosi. Prima di tutto pregando con loro ma anche dandogli del
lavoro.
Il diacono András Antal ha scritto una lettera a Papa Francesco
descrivendo la loro comunità e il loro operato, offrendo i prosciutti per i
poveri assistiti dal Santo Padre. Così il 5 aprile la piccola delegazione di
Csévharaszt, guidata dal diacono Antal e dal Sindaco Balázs Mocsáry, è stata
ricevuta dal Santo Padre in Piazza San Pietro, e gli ha potuto consegnare un bel
prosciutto di 17 chili (il resto è stato subito portato negli appositi depositi
del Vaticano). Papa Francesco ha ascoltato la storia di András Antal e l’ha
ringraziato con sentite parole per quanto sta facendo per i poveri.
Prosciutto pasquale per papa Francesco - la delegazione è stata presentata dall'Ambasciatore d'Ungheria Eduard HabsburgLothringen (foto: Sz. Koszticsák) |
Così descrive l’evento l’Osservatore Romano:
Settantadue prosciutti affumicati ungheresi “per i poveri
assistiti da Papa Francesco”: a portare questo particolare dono e stato il
diacono permanente Andras Antal, sposato e padre di quattro figli,
amministratore della parrocchia di Csevharaszt che comprende anche altri sette
piccoli paesi, nella diocesi di Vac.
Andras vive “con la porta della parrocchia aperta a tutti e così per
tante persone la chiesa e divenuta veramente la seconda casa”. La prima
preoccupazione ma anche “la prima ricchezza” della comunità, confida, sono i poveri: “Non abbiamo molto, pero
lo condividiamo e per questo abbiamo chiamato la parrocchia isola della
misericordia”.
Ecco, allora, “pasti caldi e pane per i bisognosi, la scuola per i rom e
i bambini svantaggiati, la visita ai malati, anche nei reparti psichiatrici, l’assistenza
ai disoccupati”.
(L’Osservatore Romano, 6 aprile 2017, pag. 7.)
Papa Francesco ha apprezzato il dono (foto: Sz. Koszticsák) |
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