Nel primo anniversario della fase acuta della crisi dei migranti che ha
investito l’Ungheria nel 2015 sono arrivati i ringraziamenti ufficiali del Ministro
per le Risorse Umane alle organizzazioni di soccorso ungheresi che si erano
prodigati per assistere le persone bisognose sulla frontiera ungherese.
I rappresentanti della Caritas Ungherese, della Caritas Ecumenica, dell’Associazione
Caritativa Ungherese dell'Ordine di Malta, della Caritas della Chiesa Riformata di Ungheria, della Caritas Ungherese
dei Battisti e della Croce Rossa Ungherese hanno ricevuto il diploma di
benemerenza dalle mani del Sottosegretario alle Risorse Umane On. Bence
Rétvári e del Sottosegretario per i Rapporti con le Chiese Dott. Miklós Soltész
il 27 settembre a Budapest.
Rappresentanti del volontariato ungherese nella cerimonia di ringraziamento (foto: Katolikus Kaitász) |
Il
Sottosegretario Soltész ha ricordato che l’anno scorso centinaia di migliaia di
persone hanno attraversato l’Ungheria che ha posto il Governo di fronte ad un
enorme dilemma. Esso ha scelto di difendere le frontiere dello Stato ma, allo
stesso tempo, ha voluto anche aiutare chi ne aveva veramente bisogno. Qui è
stato essenziale la tradizionale buona collaborazione con le varie
organizzazioni caritative a sfondo religioso, riunite nel Consiglio Caritativo,
tavola di coordinamento istituita presso il Ministero delle Risorse Umane.
Grazie all’impegno
dei loro volontari, le organizzazioni caritative hanno portato sollievo a
quanti ne avevano bisogno. La collaborazione con il Governo ungherese è stata
esemplare: i 450 milioni di Fiorini (1,4 milioni di EUR) di finanziamento statale
sono stati moltiplicati dal lavoro di volontariato di migliaia di ungheresi che
hanno distribuito, in trenta località, centinaia di tonnellate di viveri ed
hanno organizzato l’assistenza medica a centinaia di bambini. E, attraverso
queste organizzazioni, l’Ungheria ha potuto dare una mano anche nei Paesi
vicini, affetti dalla stessa crisi.
Parlando del futuro il Sottosegretario Rétvári ha, invece, sottolineato come,
secondo la posizione ufficiale del Governo ungherese, sia preferibile dare gli
aiuti dove la necessità si presenta, aiutando le persone a vivere una vita
dignitosa nella propria patria, invece di importare i problemi degli altri in
Europa.
E l’Ungheria è pronta a dare un contributo fattivo, in
collaborazione con le organizzazioni caritative a sfondo religioso. Così, per
esempio, una delegazione della Caritas Ecumenica Ungherese è in partenza per l’Iraq,
mentre il Governo ungherese ha offerto tre milioni di Euro per il Fondo Madad
dell’Unione Europea per la Siria.
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