sabato 27 giugno 2020

I Santi della Cappella Ungherese – San Ladislao re, cavaliere della fede


Le effigie di ventuno santi e beati dell’Ungheria ornano le pareti della Cappella Magna Domina Hungarorum nelle Grotte Vaticane. Consacrata da S. Giovanni Paolo II nel 1980, la cappella è chiamata a rappresentare gli estesi legami della nazione ungherese con gli altri popoli europei proprio attraverso i santi. Il 27 giugno – nell’anniversario della sua canonizzazione – si festeggia in Ungheria il re San Ladislao.
San Ladislao e la fondazione dell'Abbazia di Somogyvár
rilievo nella Cappella ungherese in Vaticano (opera di András Kiss Nagy)

Nacque da re Béla I d’Ungheria e dalla principessa polacca Richeza. Da giovane si addestrò e si distinse nell’arte della guerra, fu un uomo dal portamento atletico, dal carattere cavalleresco, di profonda cultura e religiosità. Ne è emblematica la lettera da lui scritta nel 1091 all’abate di Montecassino Oderisio, per richiedere delle reliquie di S. Benedetto. In essa San Ladislao affermava candidamente: “sono peccatore poiché è impossibile promuovere l’impegno della dignità terrena senza gravissimi crimini” (“Quamvis peccator existam quoniam cura terrene dignitatis absque gravissimis non potest promoveri criminibus…”).
Ladislao tra il 1077 e il 1095 fu re d’Ungheria, riuscì a stabilizzare la situazione del giovane regno, sia sul piano politico che su quello religioso, concludendo l’opera iniziata da re Santo Stefano nel 1000. Durante il suo regno iniziarono gli otto secoli di storia comune con la Croazia e fu lui a fondare la Diocesi di Zagabria. Il suo regno fu un’epoca di splendore nella storia del paese.
Fondò altri vescovati, tra cui eccelle la sede di Nagyvárad (Gran Varadino, oggi Oradea in Romania). Organizzò un concilio nazionale, molto importante anche per la disciplina ecclesiastica. Ottenne la canonizzazione dei primi santi ungheresi: re Stefano, il principe Emerico, il vescovo martire Gerardo.
Morì nel 1095 e venne sepolto a Nagyvárad, luogo di pellegrinaggio per gli ungheresi per molti secoli. Fu un esempio per tutti i sovrani ungheresi: l’imperatore Sigismondo di Lussemburgo lo venerava tanto da voler essere sepolto accanto a lui. Fu papa Celestino III a canonizzare San Ladislao nel 1192.

Festa liturgica: 27 giugno
Raffigurazione: Il Re Ladislao e la fondazione del monastero benedettino di Somogyvár in Ungheria.
Autore del rilievo: András Kiss Nagy, scultore


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