Le effigie di ventuno santi e beati dell’Ungheria ornano le pareti della
Cappella Magna Domina Hungarorum nelle Grotte Vaticane. Consacrata da S.
Giovanni Paolo II nel 1980, la cappella è chiamata a rappresentare gli estesi
legami della nazione ungherese con gli altri popoli europei proprio attraverso
i santi.
Il Beato Vilmos Apor, il vescovo martire della città di Győr, è ricordato
nel calendario romano il 2 aprile, anniversario del martirio, tuttavia in
Ungheria è festeggiato il 23 maggio, anniversario della sua traslazione.
Il beato Vilmos Apor (Cappella ungherese delle Grotte Vaticane, opera di Ferenc Lebó) |
Nacque nel 1892 a Segesvár (oggi: Sighișoara), in
Transilvania, come discendente di una delle famiglie aristocratiche più antiche
ungheresi. Vilmos (Guglielmo) frequentò il liceo dei gesuiti di Kalocsa, nell’Ungheria
centrale, e in quegli anni maturò la vocazione sacerdotale. Nel 1909 entrò nel
seminario di Győr, città dell’Ungheria occidentale, poi studiò teologia a
Innsbruck, in Austria. Fu ordinato sacerdote nel 1915 a Nagyvárad (oggi: Oradea).
Gli anni a seguire furono devastanti per l’Ungheria
smembrata dal Trattato del Trianon. Il giovane sacerdote si ritrovò in un paese
colpito da un profondo disorientamento e da grande povertà. Come parroco della
città di Gyula, si adoperò per i bisognosi, i poveri e i malati. Nel 1937
divenne membro del Sovrano Ordine di Malta.
Fu nominato vescovo di Győr nel 1941. Da sempre avverso al
razzismo difese i perseguitati, aiutò anche a formare la vita politica
cristiana in Ungheria. Nel 1945, mentre proteggeva le donne rifugiate nel
palazzo episcopale, venne ferito a morte da un soldato sovietico, morì tre giorni
dopo, il 2 aprile, lunedì di Pasqua.
Durante l’occupazione sovietica non era opportuno parlare
del vescovo di origini aristocratiche ucciso da un soldato sovietico. Dopo il
cambio di regime la sua causa venne ripresa e Papa Giovanni Paolo II lo
proclamò beato nel 1997.
Festa liturgica: 23 maggio
Raffigurazione: Il vescovo Guglielmo Apor che protegge
sotto il suo manto i fedeli. Sulla destra si vede la chiesa di Gyula, con 4
fedeli, mentre sulla sinistra è raffigurata la Cattedrale di Győr con tre
fedeli. Sul rilievo è indicata la data e il luogo di nascita e di morte del
vescovo.
Autore del rilievo: Ferenc Lebó, scultore
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