Le
effigie di ventuno santi e beati dell’Ungheria ornano le pareti della Cappella
Magna Domina Hungarorum nelle Grotte Vaticane. Consacrata da S. Giovanni Paolo
II nel 1980, la cappella è chiamata a rappresentare gli estesi legami della
nazione ungherese con gli altri popoli europei proprio attraverso i santi.
Nella
sua memoria liturgica, avvicinandoci al 150° anniversario della nascita, presentiamo la
figura del Beato Ladislao Batthyány-Strattmann, membro di una delle famiglie
aristocratiche più importanti dell’Ungheria che dedicò la sua vita al servizio
del prossimo come medico.
Il Beato Batthyany-Strattmann con la moglie e la famiglia nel proprio ospedale (Rilievo nella cappella ungherese delle Grotte vaticane - foto: Oláh-Arré) |
Ladislao – in ungherese László – nacque nel 1870 a
Dunakiliti, un piccolo paesino nell’Ungheria occidentale, nella antica e
prestigiosa famiglia aristocratica dei Conti Batthyány di Németújvár. Ereditò
il titolo di Principe dallo zio, divenendo 7° Principe Batthyány-Strattmann.
Ladislao perse la madre a dodici anni, un’esperienza
che lo segnò dolorosamente. Dopo una gioventù turbolenta decise di diventare
medico, anche contro la volontà di suo padre. Si sposò nel 1898 con la Contessa Maria
Theresia Coreth ed ebbero 12 figli. Subito dopo l’università fondò un ospedale
privato a Köpcsény (oggi Kittsee in Austria).
Quando si trasferì nell’avito castello di Körmend, vi
allestì una clinica oftalmica d’avanguardia, offrendo cure gratuite ai pazienti
poveri. Divenne così “il medico dei poveri” che oltre a sanare il corpo, curò
anche le anime dei suoi pazienti. I malati venivano a trovarlo, anche da molto
lontano, tanto che le ferrovie ungheresi organizzavano dei treni speciali
apposite per il suo ospedale.
La sua biografia è stata pubblicata anche in italiano. |
Morì, dopo una lunga malattia, all’età di 60 anni,
dopo una grave malattia il 22 gennaio 1931. Venne sepolto nella cripta di
famiglia a Németújvár (oggi Güssing), che dal 1919/20 si trova in Austria. Il
castello di Körmend, depredato dai soldati sovietici nella primavera del 1945,
oggi ospita un museo che porta il nome del Principe László.
Fu considerato come santo già in vita, sia per la
sua esemplare vita famigliare che per il suo impegno di medico. Il processo di
beatificazione, iniziato nel 1944, venne ripreso solo dopo alcuni decenni dagli
ordinari competenti di Szombathely e di Eisenstadt. San Giovanni Paolo II lo
beatificò a Roma il 23 marzo 2003.
Festa liturgica: 22 gennaio
Luoghi di culto: Ungheria (Dunakiliti, Körmend),
Austria (Güssing, Kittse)
Raffigurazione: László Batthyány-Strattmann si
dedica alla cura di un paziente, assistito da sua moglie, nel loro ospedale a
Körmend. Sulla parete dell’ospedale si vede un’immagine della Beata Vergine
Maria mentre nello sfondo sono raffigurati i loro figli che giocano. È stata l’ultima
effigie collocata nella Cappella Magna Domina Hungarorum.
Autore del rilievo: Éva Oláh Arré, scultore
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