Le
effigie di ventuno santi e beati dell’Ungheria ornano le pareti della Cappella
Magna Domina Hungarorum nelle Grotte Vaticane. Consacrata da S. Giovanni Paolo
II nel 1980, la cappella è chiamata a rappresentare gli estesi legami della
nazione ungherese con gli altri popoli europei proprio attraverso i santi.
Nella sua memoria liturgica, nonché 750°
anniversario della morte, presentiamo la figura del Beato Eusebio, il fondatore
dell’Ordine di San Paolo Primo Eremita.
Beato Eusebio raduna gli eremiti della montagna del Pilis (di Pál Kő, Cappella ungherese, Grotte Vaticane) |
Oriundo di una famosa famiglia ungherese, Eusebio
(Özséb in ungherese) studiò diritto e divenne canonico della cattedrale di
Esztergom in Ungheria. Nel 1241-1242 si abbatté sul Paese l’invasione dei mongoli
che distrussero la gran parte delle città, ad eccezione della fortezza di
Esztergom, di cui Eusebio stesso fu testimone.
Dopo aver contribuito all’avvio della ricostruzione,
Eusebio iniziò a raccogliere intorno a sé gli eremiti che vivevano sparsi nelle
foreste della Montagna del Pilis (tra Budapest ed Esztergom). Come impegno
precipuo indicò l’espiazione e la penitenza, offerte per la patria.
Organizzò un vero e proprio ordine religioso, dalla
vita eremitica-contemplativa, prendendo come patrono San Paolo Primo Eremita. Secondo
la tradizione si recò a Roma per chiedere l’approvazione del papa e trovò in
San Tommaso d’Aquino un valido sostenitore. L’Ordine di San Paolo Primo Eremita
(OSPPE) adottò la regola di Sant’Agostino nel 1308, con l’approvazione del papa.
Eusebio morì all’età di 70 anni nel monastero della
Santa Croce di Pilis da lui fondato (le cui rovine oggi si trovano vicino a Kesztölc). Nonostante fosse venerato da sempre nell’ambito
dell’ordine, il riconoscimento formale del suo culto avvenne solo nel 2009.
L’ordine dei Paolini si diffuse in tutta l’Ungheria
storica e negli altri paesi dell’Europa Centrale. La loro fondazione più
celebre è Jasna Gora (Czestochowa), attualmente sede centrale dell’Ordine. A
Roma i paolini ungheresi officiarono la Chiesa di S. Stefano Rotondo sul Celio.
I re angioini e poi Mattia Corvino sostennero
fortemente l’ordine che e nel 1381 ottenne le spoglie di San Paolo Primo
Eremita. Le reliquie del patrono furono custodite nel loro monastero centrale
di San Lorenzo di Buda (Budaszentlőrinc – oggi all’interno di Budapest), andato
distrutto nel XVI secolo durante l’occupazione ottomana.
Cappella della Roccia a Budapest, monastero dei Paolini (la grotta, murata durante il comunismo, venne riaperta dopo l'89) |
Dopo le guerre turche l’ordine tornò in Ungheria (il loro convento di Pest oggi è il Seminario Centrale della capitale ungherese) ma fu soppresso da Giuseppe II nel 1786. Ritornati negli anni 1930 fondarono a Budapest la tuttora famosa Cappella della Roccia, scavata nel Monte San Gerardo. Dopo le soppressioni comuniste i paolini hanno di nuovo ripreso la vita religiosa, nel loro caratteristico abito bianco, a Budapest e in altri posti dell’Ungheria.
Nel 2020 si apprestano a festeggiare i 750 anni
della morte del fondatore, il Beato Eusebio. Al giubileo è stato dedicato anche
un sito ed una mostra itinerante.
Il rilievo nella Cappella ungherese in Vaticano presenta
Eusebio che raccoglie gli eremiti dopo una visione miracolosa: delle piccole
fiammelle si univano in una grande fiamma accanto alla croce nei monti del
Pilis. Una tavola indica il nome del luogo: Mons Pilis e nelle mani di uno
degli eremiti si vede il disegno della pianta del monastero del Pilis.
Festa liturgica: 20 gennaio
Luoghi di culto: Ungheria – Esztergom e Pilis,
Polonia Czestochowa
Autore del rilievo: Pál Kő, scultore
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