Il programma di aiuti ungheresi ai
cristiani del Medio Oriente ha dato l’opportunità di conoscere meglio la vita di
queste Chiese orientali. L’iniziativa della Segreteria per l’Aiuto ai Cristiani
Perseguitati e per il Programma Hungary Helps ha portato a Budapest negli anni
scorsi i diversi capi religiosi della regione. Lo scorso 26 febbraio sono stati
tre pastori della Chiesa cattolica greco-melchita a portare la propria
testimonianza ad un convegno organizzato presso l’Università Nazionale per il Servizio Pubblico.
Convegno all’Università Nazionale per il Servizio Pubblico sui cristiani perseguitati (foto: Magyar Kurír) |
Sua Beatitudine Youssef Absi, patriarca
di Antiochia dei Melchiti ha presentato la realtà della Chiesa melchita in
Siria, sottolineando che la comunità cristiana ha sempre lottato per la propria
terra cercando delle soluzioni per una convivenza pacifica con i musulmani e gli
ebrei. “Il problema più grave ora è l’emigrazione, noi vogliamo rimanere qui e
aiutare i giovani a restare” – ha detto il patriarca che ha voluto ringraziare gli
aiuti forniti dal Governo ungherese ai cristiani perseguitati. Ha sottolineato
che il programma Hungary Helps promuove la pace che è l’unica via per poter
rimanere in Siria.
Jean Abdo-Arbach, arcieparca di Homs dei
Melchiti ha spiegato che il loro obiettivo principale è di promuovere il ritorno
delle famiglie cristiane a Homs. L’arcieparchia si prende cura di 4200 bambini
nei centri giovanili, 520 famiglie ricevono cibo, farmaci e supporto economico,
e sono riusciti a ricostruire 120 case dove le famiglie sono già ritornate. “Chiediamo
al Signore la pace e la speranza
affinché tutti i cristiani possano ritornare a casa!” – ha detto il vescovo di
Homs.
Mons. Nicolas Antiba, vicario patriarcale
di Damasco, ha richiamato
l’attenzione sui giovani e sull’importanza
di sostenerli non soltanto materialmente ma anche dal punto di vista psicologico:
“Bisogna aiutarli a rimanere in Siria ma nello stesso tempo dargli una mano per
poter elaborare le paure, l’odio, tutti gli orrori della guerra”.
I presuli melchiti siriani e i vescovi greco cattolici ungheresi con il nunzio (foto: Magyar Kurír) |
A sua volta, Tristan Azbej, Segretario di
Stato per l’Aiuto ai Cristiani perseguitati nel suo saluto ha affermato: “Il
conflitto in Medio Oriente ha messo in pericolo le radici della civiltà
occidentale perciò questi aiuti mirano anche a confermare l’identità e lo
spirito missionario”.
In occasione del convegno è stato
presentato il “Rapporto di Budapest 2018 sulla persecuzione dei cristiani” (Budapest Report on Christian Persecution
2018), che intende dare un quadro aggiornato e reale sulla situazione dei cristiani
perseguitati nel mondo e sulle diverse iniziative in loro sostegno.
Il Card. Péter Erdő ha ricevuto il Patriarca Youssef Absi a Budapest (foto: Magyar Kurír) |
Durante la visita in Ungheria, i tre presuli
siriani hanno incontrato il
Card. Péter Erdő, Primate d’Ungheria e poi hanno celebrato i vespri
nella chiesa greco-cattolica di Gödöllő insieme a Mons. Fülöp Kocsis, Arcivescovo Metropolita della Chiesa Greco Cattolica Ungherese e
ad altri vescovi ungheresi. Anche in questa occasione S.B. il Patriarca Youssef
Absi, ha ribadito il suo ringraziamento per l’aiuto e la vicinanza del Governo e
del popolo ungherese ai cristiani
perseguitati: “Abbiamo visto la grande fede del popolo ungherese, la pace e la speranza nei loro cuori.
Speriamo che riusciranno a trasmettere questa fede a tutta l’Europa
occidentale. La vostra fede ci da la speranza che Dio, fonte di felicità, ritorni
nel nostro quotidiano”.
Il Primo
Ministro Viktor Orbán ha offerto un pranzo in onore del Patriarca Youssef Absi e
dei due vescovi siriani. Nel corso dei colloqui è stato notato che i rapporti
diplomatici tra l’Ungheria e la Siria sono sospesi, però il Governo ungherese aiuta
il popolo siriano tramite il Programma Hungary Helps che raggiunge direttamente
le Chiese locali.
Il Primo Ministro Viktor Orbán ha ricevuto la delegazione del Patriarca Youssef Absi (foto: kormany.hu) |
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