venerdì 8 marzo 2019

Gli ungheresi e il viaggio del Papa in Romania


Si potrebbe rimanere sorpresi come mai la Conferenza Episcopale Ungherese di recente abbia emesso un comunicato per salutare la visita del Santo Padre in Romania, incoraggiando i fedeli ungheresi a partecipare alla S. Messa del papa a Csíksomlyó/Sumuleu Ciuc. Oppure come mai la stampa cattolica e laica ungherese si occupi continuamente dei preparativi di tale viaggio. Per spiegarne il motivo basta gettare uno sguardo sui dati demografici e sulle cartine etnico-religiose della Romania e tenere presente anche il passato dell’Europa Centro-orientale.

Secondo il censimento ufficiale del 2011 la popolazione stabile della Romania è di 20.121.641 persone. Di cui 1.227.600 persone (=6,1% della popolazione totale) appartengono alla minoranza ungherese, concentrata nelle 16 province della storica regione della Transilvania. Infatti, nella sola Transilvania 1.215.479 persone sono di etnia e di lingua ungherese, ossia il 17,80% della popolazione di quella regione.

Etnie della Romania che costituiscono la maggioranza nei singoli comuni:
viola = romeni; verde = ungheresi (da Wikipedia)
La minoranza ungherese vive concentrato soprattutto in due grandi blocchi. Prima di tutto nella cosiddetta Székelyföld (Terra dei Siculi, in romeno Ținutul Secuiesc) che comprende le attuali province (in romeno Județul, in ungherese Megye) di Harghita/Hargita (86,66%), Covasna/Kovászna (77,85%) e Mureş/Maros (41,80%). L’altro blocco con una notevole minoranza ungherese è costituito dalle province nord-occidentali, a ridosso del confine romeno-ungherese: Bihor/Bihar (32,30% di ungheresi), Satu Mare/Szatmár (41,39%) e Sâlaj/Szilágy (29,80%). Gli ungheresi sono, inoltre, numerosi nelle province di Cluj/Kolozs (20%) e Arad/Arad (13%).

Distribuzione percentuale delle etnie della Romania
viola = romeni; vedre = ungheresi (da wikipedia)
Quanto alla loro appartenenza religiosa-confessionale, il 41% degli ungheresi appartiene alla Chiesa cattolica di rito latino (ossia romano cattolica), mentre il 46% appartiene alla Chiesa Riformata Calvinista. C’è, inoltre, la piccola Chiesa Unitariana di Transilvania (anabattista), seguita dal 4,5% degli ungheresi della Romania. Quest’ultima Chiesa, nata durante la riforma protestante, ha quasi esclusivamente fedeli di lingua ungherese (97%, ossia 64.987 persone), come, del resto, pure la Chiesa Riformata Calvinista, con il 94,9% di fedeli ungheresi (665.343 persone). All’interno della Chiesa Romano Cattolica, invece, gli ungheresi costituiscono il 57,2% (587.033 persone). Infine, nella Chiesa Greco Cattolica Romena gli ungheresi rappresentano il 10,3%, mentre nella Chiesa Ortodossa Romena troviamo pochissimi ungheresi (il 0,2% dei fedeli).


Religioni della Romania che costituiscono la maggioranza nei singoli comuni:
bianco = ortodossi; celeste = romano cattolici; rosa = calvinisti; viola = unitariani; blu = Greco cattolici (da Wikipedia)
All’interno della popolazione totale della Romania, gli ortodossi costituiscono l’86,8%, i romano cattolici il 4,7%, i riformati calvinisti il 3,23% e i greco cattolici lo 0,9% (sempre secondo il censimento del 2011).

Distribuzione geografica e percentuale dei romano cattolici in Romania (da Wikipedia)
Si evince, perciò, che gli ungheresi della Romania sono concentrati nella Transilvania e costituiscono oltre la metà dei cattolici di rito latino di tutto il paese. Tuttavia, gli ungheresi della Transilvania sono per metà cattolici latini, per metà di confessione riformata calvinista. Mentre gli ungheresi riformati abitano per lo più le province occidentali, gli abitanti della Terra dei Siculi sono prevalentemente cattolici di rito latino. La storia del Santuario di Csíksomlyó/Sumuleu Ciuc è legata proprio alla loro perseveranza nella fede cattolica.

Distribuzione geografica e percentuale dei riformati calvinisti in Romania (da Wikipedia)
Gli ungheresi della Transilvania sono legati all’Ungheria da molteplici legami. Si tratta non solo della lingua, ma anche di una eredità storico-culturale condivisa, nonché di una fitta rete di parentele e di amicizie. Inoltre, per molte persone la doppia cittadinanza romena e ungherese costituisce anche un legame civico costituzionale. Non si può comprendere l’Ungheria senza la Transilvania e non si può capire la Transilvania senza gli ungheresi.

Analogamente, le comunità cristiane di lingua ungherese della Transilvania sono molto legate all’Ungheria. Le diocesi riformate della Transilvania fanno parte della Chiesa Riformata Ungherese unita (ri-costituita nel 2009 dalle diocesi riformate dei vari paesi del Bacino dei Carpazi). Le diocesi romano cattoliche della Transilvania fanno parte, come da norma, della Conferenza Episcopale della Romania, ma usano, per esempio, gli stessi libri liturgici delle diocesi dell’Ungheria.

Ubicazione del santuario di Csíksomlyó/Sumuleu Ciuc in Romania (da Wikipedia)
Il Santuario mariano di Csíksomlyó/Sumuleu Ciuc rappresenta sicuramente il più importante fattore di unità spirituale dei cattolici ungheresi. Non solo per quelli della Romania, ma anche per quelli dell’Ungheria e di tutto il mondo. Quindi Papa Francesco lì incontrerà soprattutto i fedeli cattolici ungheresi.

Si potrebbe dire pertanto che il viaggio di Papa Francesco in Romania farà sicuramente felici due nazioni: quella romena e quella ungherese.

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