Hanno prestato giuramento nelle mani dell’Arcivescovo
di Cracovia, Mons. Marek Jędraszewski i membri della commissione storica da lui
incaricata dello studio della vita e delle virtù di János Esterházy. La
commissione, presieduta dal Prof. Arkadiusz Adamczyk, è composta da storici
polacchi, ungheresi, cechi e slovacchi, a rispecchiare le nazioni presso le
quali il Servo di Dio ha svolto la sua missione.
I partecipanti della cerimonia di giuramento della commissione storica (foto: Arcidiocesi di Cracovia) |
Nel discorso pronunciato all’occasione Mons.
Jędraszewski ha evidenziato che la vita e il martirio di János Esterházy hanno confermato
nella fede tutti coloro che ha incontrato. Ha aggiunto che oggi, quando viene
promossa una vita senza Dio, la sua testimonianza mostra agli europei che Gesù
Cristo è la chiave per comprendere l'uomo. Ha ricordato anche la figura di San Giovanni
Paolo II, che ha incoraggiato a raccogliere le informazioni sui martiri del XX
secolo e a farli conoscere al mondo, con il loro modo di vivere la vera
libertà.
Alla breve cerimonia del 7 gennaio a Cracovia
ha presenziato anche il Sottosegretario agli Affari Religiosi del Governo ungherese, On. Miklós Soltész, a
testimonianza del valore attribuito all’esempio di János Esterházy come
politico di ispirazione cristiano sociale e promotore della fratellanza tra le
nazioni dell’Europa centrale.
Poche settimane prima Mons. Marek
Jędraszewski ha nominato postulatore della causa di beatificazione di Esterházy
il francescano polacco P. Pawel Cebula OFM Conv, provinciale dei Frati Minori
in Ungheria e Transilvania.
Ungherese
di parte paterna e polacco di parte materna János Esterházy morì nelle prigioni
comuniste cecoslovacche, a Mírov, in Moravia. L’ordinario competente, in questo
caso l’Arcivescovo di Olomouc, ha acconsentito, con l’approvazione della Santa
Sede, affinché il processo venisse portato avanti dall’Arcidiocesi di Cracovia.
Le sue ceneri, rinvenute dopo anni di ricerche, sono state sepolte nel settembre 2017 ad Alsóbodok/Dolné
Obdokovce in Slovacchia.
Nel sessantesimo anniversario della sua
morte il Servo di Dio János Esterházy è stato commemorato anche sulle pagine de
L’Osservatore Romano.
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