mercoledì 9 gennaio 2019

Primi passi per il processo di beatificazione di János Esterházy


Hanno prestato giuramento nelle mani dell’Arcivescovo di Cracovia, Mons. Marek Jędraszewski i membri della commissione storica da lui incaricata dello studio della vita e delle virtù di János Esterházy. La commissione, presieduta dal Prof. Arkadiusz Adamczyk, è composta da storici polacchi, ungheresi, cechi e slovacchi, a rispecchiare le nazioni presso le quali il Servo di Dio ha svolto la sua missione.


I partecipanti della cerimonia di giuramento della commissione storica (foto: Arcidiocesi di Cracovia)
Nel discorso pronunciato all’occasione Mons. Jędraszewski ha evidenziato che la vita e il martirio di János Esterházy hanno confermato nella fede tutti coloro che ha incontrato. Ha aggiunto che oggi, quando viene promossa una vita senza Dio, la sua testimonianza mostra agli europei che Gesù Cristo è la chiave per comprendere l'uomo. Ha ricordato anche la figura di San Giovanni Paolo II, che ha incoraggiato a raccogliere le informazioni sui martiri del XX secolo e a farli conoscere al mondo, con il loro modo di vivere la vera libertà.

Alla breve cerimonia del 7 gennaio a Cracovia ha presenziato anche il Sottosegretario agli Affari Religiosi del Governo  ungherese, On. Miklós Soltész, a testimonianza del valore attribuito all’esempio di János Esterházy come politico di ispirazione cristiano sociale e promotore della fratellanza tra le nazioni dell’Europa centrale.

Poche settimane prima Mons. Marek Jędraszewski ha nominato postulatore della causa di beatificazione di Esterházy il francescano polacco P. Pawel Cebula OFM Conv, provinciale dei Frati Minori in Ungheria e Transilvania.

Ungherese di parte paterna e polacco di parte materna János Esterházy morì nelle prigioni comuniste cecoslovacche, a Mírov, in Moravia. L’ordinario competente, in questo caso l’Arcivescovo di Olomouc, ha acconsentito, con l’approvazione della Santa Sede, affinché il processo venisse portato avanti dall’Arcidiocesi di Cracovia. Le sue ceneri, rinvenute dopo anni di ricerche, sono state sepolte nel settembre 2017 ad Alsóbodok/Dolné Obdokovce in Slovacchia.

Nel sessantesimo anniversario della sua morte il Servo di Dio János Esterházy è stato commemorato anche sulle pagine de L’Osservatore Romano.

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