Con i fedeli presenti, soprattutto cattolici di
rito latino, di lingua ungherese, provenienti dall’Arcidiocesi di Gyulafehérvár
(Alba Iulia) e dalle altre diocesi latine della Transilvania, nonché dall’Ungheria
e da altre regioni, abbiamo chiesto al Signore e alla Vergine Maria “la grazia
di trasformare vecchi e attuali rancori e diffidenze in nuove opportunità per
la comunione” (ibidem).
Consapevoli che “l’unità non toglie le legittime
diversità” (cfr. Catechesi all’Udienza Generale, 05.06.2019.), e fortificati
dall’appello del Santo Padre “per il rispetto delle persone di qualsiasi etnia,
lingua e religione” (ibidem), confermiamo la nostra disponibilità a “fare un
processo di avvicinamento tra diverse etnie, confessioni religiose” (cfr.
intervista sul volo verso Roma, 02.06.2019), offrendo e chiedendo, a nostra
volta, “la mano tesa, l’ascolto dell’altro” per poter effettivamente “camminare
insieme”.
"Camminiamo insieme" il logo in ungherese sulla casula del papa |
Come Pastore di questo “popolo fedele” vorrei
esprimere tutta la nostra gratitudine verso Papa Francesco per essere venuto a
trovarci “attraversando la Transilvania tutta”, apprezzandone la bellezza. In
occasione dell’annuale pellegrinaggio di Pentecoste, definita dal Santo Padre come
“simbolo di dialogo, unità e fraternità” assicuriamo il Successore di Pietro
delle nostre preghiere davanti alla Vergine di Csíksomlyó, che Egli ha voluto
onorare con la Rosa d’Oro.
Gyulafehérvár
(Alba Iulia), 7 giugno 2019
Nessun commento:
Posta un commento