venerdì 7 giugno 2019

Comunicato dell’Arcivescovo di Gyulafehérvár (Alba Iulia) sulla visita di Papa Francesco




Celebrando la Santa Messa al Santuario di Csíksomlyó (Sumuleu Ciuc) il 1 giugno 2019, Papa Francesco ha confermato “nella fede e nelle virtù degli antenati” quel “popolo fedele che in mezzo alle sue tribolazioni non si stanca di cercare la fonte d’acqua” (cfr. Omelia al Santuario di Sumuleu Ciuc).

Con i fedeli presenti, soprattutto cattolici di rito latino, di lingua ungherese, provenienti dall’Arcidiocesi di Gyulafehérvár (Alba Iulia) e dalle altre diocesi latine della Transilvania, nonché dall’Ungheria e da altre regioni, abbiamo chiesto al Signore e alla Vergine Maria “la grazia di trasformare vecchi e attuali rancori e diffidenze in nuove opportunità per la comunione” (ibidem).

Consapevoli che “l’unità non toglie le legittime diversità” (cfr. Catechesi all’Udienza Generale, 05.06.2019.), e fortificati dall’appello del Santo Padre “per il rispetto delle persone di qualsiasi etnia, lingua e religione” (ibidem), confermiamo la nostra disponibilità a “fare un processo di avvicinamento tra diverse etnie, confessioni religiose” (cfr. intervista sul volo verso Roma, 02.06.2019), offrendo e chiedendo, a nostra volta, “la mano tesa, l’ascolto dell’altro” per poter effettivamente “camminare insieme”.

"Camminiamo insieme"
il logo in ungherese sulla casula del papa
Come Pastore di questo “popolo fedele” vorrei esprimere tutta la nostra gratitudine verso Papa Francesco per essere venuto a trovarci “attraversando la Transilvania tutta”, apprezzandone la bellezza. In occasione dell’annuale pellegrinaggio di Pentecoste, definita dal Santo Padre come “simbolo di dialogo, unità e fraternità” assicuriamo il Successore di Pietro delle nostre preghiere davanti alla Vergine di Csíksomlyó, che Egli ha voluto onorare con la Rosa d’Oro.

Gyulafehérvár (Alba Iulia), 7 giugno 2019

Mons. György-Miklós Jakubinyi
Arcivescovo di Gyulafehérvár (Alba Iulia)



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