giovedì 11 ottobre 2018

Presentata a Roma la mostra “Cross in Fire” sulla persecuzione dei cristiani





È stata presentata la sera del 9 ottobre 2018, a Palazzo Cesi, la mostra “Cross in Fire” con la testimonianza personale di alcuni giovani cristiani perseguitati giunti a Roma per incontrare il Santo Padre. Dopo il saluto dell’Ambasciatore d’Ungheria presso la S. Sede Eduard Habsburg-Lothringen, la mostra, preparata dal Museo Nazionale Ungherese, è stata illustrata dal Direttore Generale Benedek Varga e dalla curatrice Bianka Speidl.



“Köszönöm Magyarország - Grazie Ungheria!”: ha ripetuto più volte il Patriarca di Aleppo dei Siri, Sua Beatitudine Ignace Youssef III Younan, grato perché, invece di favorire l’emigrazione dei cristiani dalla Siria, l’Ungheria accoglie dei giovani universitari che dopo gli studi torneranno nella loro patria per aiutare a ricostruirla.

A portare il saluto del Governo ungherese è intervenuto il Vice Segretario di Stato del Ministero delle Capacità Umane ungherese, il Sig. Gellért Sölch con le seguenti parole:

“L’Ungheria è un paese di cultura cristiana che durante la sua storia diverse volte, da ultimo sotto la persecuzione comunista, ha dovuto lottare per la propria identità cristiana ed ungherese. Era perciò evidente che l’Ungheria volesse cercare di aiutare, secondo le sue possibilità, gli altri cristiani che subiscono delle persecuzioni. Nell’ambito del programma Hungary Helps forniamo degli aiuti diretti alle Chiese e comunità cristiane perseguitate affinché possano rafforzarsi nella loro terra d’origine. In questo ambito è stata creata la borsa di studio dedicata a giovani cristiani perseguitati (Scholarship Programme for Christian Young People), alcuni dei quali sono ora qui con noi per condividere le loro esperienze personali. Spero che una volta tornati in patria, presso le loro comunità, possano giocare un ruolo determinante con il loro sapere e la loro esperienza. La mostra Cross in Fire è come se fosse un grido silenzioso per far sapere che il cristianesimo è la religione più perseguitata, per la quale molti hanno anche dato la propria vita. Vediamo che oggetti e luoghi sacri, usati per lunghi decenni e secoli per il culto cristiano, hanno subito attacchi violenti. Non possiamo voltarci dall’altra parte, ma dobbiamo agire ed ascoltare il loro grido silenzioso. Ma gli oggetti devastati e distrutti che si possono vedere alla mostra non sono solamente testimonianze di vandalismo e di aggressione ma soprattutto di una grande fede. Così possono darci la forza per trasmettere il messaggio dei cristiani perseguitati e per fare il possibile per aiutarli.”

Venti giovani studenti cristiani, beneficiari della borsa di studio ungherese (SCYP), provenienti dall’Iraq, dalla Siria, dal Pakistan, dalla Nigeria e dall’Egitto, hanno portato la loro testimonianza che ha molto impressionato e commosso i presenti. Ha presenziato all’evento anche Sua Beatitudine il Card. Louis Rafael Sako, Patriarca di Babilonia dei Caldei, nonché diversi rappresentanti di istituzioni vaticane e membri del Corpo Diplomatico presso la Santa Sede.

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