Il 24 maggio scorso nella capitale
spagnola ha avuto luogo una conferenza internazionale dell’Alleanza delle Civiltà
sul tema della violenza etnica e religiosa in Medio Oriente con la
partecipazione di settanta paesi. A rappresentare l’Ungheria è stato il
ministro degli esteri, On. Péter Szijjártó che nel suo intervento ha
sottolineato che la comunità internazionale ha il dovere di aiutare a ritornare nei propri paesi di origine le famiglie fuggite
dalle zone della guerra. Per realizzare questo bisogna garantire la pace
nelle zone amministrate dall’ONU e bisogna ricostruire le città distrutte.
Intervento del Ministro Szijjártó alla conferenza UNAOC di Madrid (foto: KKM/Árpád Szabó) |
“Non c’è tempo da perdere” – ha
detto il ministro ungherese. Le comunità cristiane e le altri popolazioni
vivono in estremo pericolo a causa dell’attività dell’ISIS. Uno dei compiti più
importanti riguarda la Corte Penale Internazionale che deve esaminare e di
conseguenza punire tutti i crimini compiuti contro le comunità religiose. A
questo proposito il Governo ungherese ha fatto appello al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite –
ha ricordato l’On. Szijjártó, sottolineando che l’Ungheria partecipa con un
contingente di 150 militari alla lotta contro i jihadisti.
Il
ministro ungherese nel suo intervento ha illustrato le decisioni del Governo a
sostegno dei cristiani nel Medio Oriente. L’Ungheria aiuta con 1,9 milioni di
euro la ricostruzione delle case di 200 famiglie iracheni cristiani; dona 470
mila euro per l’acquisto di medicinali per gli ospedali che curano le comunità
cristiane; finanzia con 400 mila euro la costruzione di una scuola cristiana;
versa 500 mila euro per aiuti umanitari nel patriarcato di Antiochia dei Siri;
dona un milione di euro alla chiesa Siro-cattolica e un milione di euro alla
chiesa Siro-ortodossa; inoltre assegna 100 borse di studio universitari ai
figli di cristiani perseguitati. Il ministro ha voluto ricordare che il Governo
ungherese ha creato un ufficio dedicato all’aiuto ai cristiani perseguitati.
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