Venticinque
anni fa, il 12 dicembre 1993, moriva a Budapest József Antall, il primo capo di
governo ungherese democraticamente eletto dopo la caduta del comunismo. L’anniversario
è stato ricordato con una conferenza nel Parlamento ungherese, con l’omaggio
alla sua tomba e con una S. Messa nella chiesa di S. Michele nel centro di
Budapest.
Mausoleo di József Antall (foto: szoborlap.hu) |
Nel suo
discorso il Primo Ministro Viktor Orbán ha rievocato l’epoca non facile della
transizione e del primo governo democraticamente eletto. József Antall „non ha mai
desistito – ha evidenziato Orbán – dal raggiungere il suo obiettivo di tornare
all’identità propria dell’Ungheria, a quella di prima del comunismo”. Antall
non ha voluto mai allearsi con le forze postcommuniste „perché con ciò avrebbe
rinunciato al suo fine originario, spirituale e storico, alla sua missione
personale, all’idea e alla possibilità storica di realizzare l’Ungheria
borghese e cristiana… Ci è voluto anche la sua fermezza perché noi potessimo
resistere fino al 2010 e realizzare ciò che lui avrebbe voluto fare già nel
1990, nel caso Iddio gli avesse concesso una costellazione più favorevole”.
È noto
che poco prima di morire il primo ministro chiamò il suo confessore, il
Protonotario Apostolico Pál Bolberitz, il quale in seguito così riferì delle
parole di Antall: „Ho voluto una Ungheria cristiana perché solo questa ha un
futuro.”
A destra, l'edificio József Antall del Parlamento Europeo (foto: www.europarl.europa.eu) |
La
memoria di József Antall è celebrata in Ungheria da numerose statue e da
diverse vie a lui intitolate. All’estero, la città di Zagabria gli intitolò una
via ed eresse una statua, memore dell’aiuto che Antall aveva dato all’indipendenza
della Croazia. Uno dei nuovi edifici del Parlamento Europea a Bruxelles dal 2009 porta il nome di József Antall, uno degli artefici della riunificazione
del continente. Nel 2016 il suo busto è stato eretto nel giardino dell’Accademia
d’Ungheria a Roma.
Busto di Antall all'Accademia d'Ungheria in Roma, opera di Gábor Veres (foto: kozterkep.hu) |
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