mercoledì 26 dicembre 2018

70 anni fa veniva arrestato il Card. Mindszenty


Settant’anni fa, il 26 dicembre 1948, festa di Santo Stefano Protomartire, veniva arrestato ad Esztergom il Cardinale József Mindszenty, Primate d’Ungheria, da parte del potere comunista. Iniziava per lui il calvario della prigione e poi, dell’esilio.
Poche ore prima, quello stesso giorno a Roma la comunità ungherese dell’Urbe si riuniva nella Basilica di Santo Stefano Rotondo per festeggiare il santo patrono della chiesa, e pregare anche per il suo cardinale titolare, József Mindszenty.
Da tanti anni la Chiesa ungherese prega continuamente per la beatificazione di questo grande Servo di Dio che seppe resistere al potere ateo, aiutando con la sua testimonianza il gregge a lui affidato.
L’anniversario è stato ricordato a Roma nella cappella della Casa Santo Stefano, dove ogni anno la comunità ungherese si riunisce il 26 dicembre per la messa natalizia.


Lapide a S. Stefano Rotondo con una medaglia del Card. Mindszenty

sabato 22 dicembre 2018

Presepi e alberi di Natale in mostra a Budapest


Come da tradizione, nella capitale ungherese anche quest’anno sono state allestite due mostre natalizie dedicate ai presepi e agli alberi di natale.

La 25ma mostra del presepe accoglie quasi 300 opere di 142 artisti e artigiani ungheresi, nonché di varie comunità (scuole d’infanzia, studenti, pensionati e persone con disabilità), offrendo la possibilità non soltanto di presentare, ma anche di preservare le ricche tradizioni, ma anche le nuove tendenze correlate al periodo dell’Avvento e del Natale in Ungheria. Sono esposti dei presepi tradizionali, delle opere che raffigurano le locali tradizioni natalizie, degli ornamenti e oggetti natalizi come pure delle opere che cercano di attualizzare la risposta al grande mistero del Natale nel mondo di oggi. La mostra è aperta fino al 6 gennaio tra le 10-16 presso Duna Palota (Zrínyi u. 5.) non lontano dal Ponte delle Catene.

L’altro evento tradizionale, aperto pure fino al 6 gennaio 2019, si trova nel bellissimo castello barocco di Nagytétény, uno dei sobborghi meridionali di Budapest. La mostra dal titolo „Natale degli artigiani” quest’anno mette al centro la famiglia, in occasione dell’Anno delle Famiglie proposto dal Governo ungherese.
Il passato, il presente e il futuro si incontrano attraverso gli oggetti natalizi, le immagini sacre, i mobili, le ceramiche, gli alberi di natale esposti alla mostra. Si possono ammirare tra l’altro i 25 alberi di natale addobbati da 25 artisti ungheresi. Il castello di Nagytétény, sede della collezione di mobili storici del Museo delle Arti Applicate di Budapest, durante il periodo natalizio (dal 2 dicembre al 6 gennaio) organizza eventi, concerti, laboratori natalizi per bambini e famiglie.


(Foto: Magyar Kurír e www.programturizmus.hu)


 

lunedì 17 dicembre 2018

Prima festa del Beato János Brenner: messa e pellegrinaggio notturno sotto la neve


Mons. János Székely alla tomba del B. János Brenner
(foto: Magyar Kurír)
“È per la prima volta che celebriamo la memoria liturgica del Beato János Brenner” – ha annunciato il vescovo di Szombathely Mons. János Székely – Celebriamo perché nonostante il potere ateo avesse voluto cancellare persino la memoria di questo sacerdote fedele, Dio ne ha invece esaltato il nome. Dio innalza gli umiliati, ai suoi occhi è preziosa la vita e la morte dei suoi santi. Chiediamo la grazia del Signore e preghiamo perché la Chiesa abbia tanti buoni pastori e perché anche la nostra vita sia raggiante.”

Il nuovo Parco Beato János Brenner a Szombathely
(foto: Magyar Kurír)
Per la solenne celebrazione eucaristica, la mattina del 15 dicembre 2018, si è riempita la Cattedrale di Szombathely che custodisce l’urna del giovane sacerdote martire, innalzato all’onore degli altari lo scorso 1 maggio. È stata notevole la presenza di centinaia di chierichetti provenienti da tutta la diocesi. Dopo la S. Messa è avvenuta l’intitolazione al nuovo Beato del parco cittadino, teatro della beatificazione.

Beatificazione di János Brenner il 1 maggio 2018 a Szombathely
(foto: Magyar Kurír)
Proprio la beatificazione di János Brenner è stato quest’anno il principale evento nella vita di fede della Chiesa cattolica in Ungheria. Alla presenza di decine di migliaia di fedeli, la solenne cerimonia è stata presieduta dal Card. Angelo Amato, allora Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.
Il fratello del novo Beato con la reliquia
(foto: Magyar Kurír)
Nel suo discorso il Card. Péter Erdő, Primate d’Ungheria, ha evidenziato come quella regione dell’Ungheria occidentale fosse da sempre stata terra di santi (San Quirino, san Martino di Tours, san Martino di Braga, beato László Batthyány-Strattmann, servo di Dio Card. József Mindszenty) ed ha esortato soprattutto i chierichetti a seguire l’esempio di Brenner, martire dell’Eucaristia, il „san Tarcisio ungherese”. Uno dei momenti toccanti è stata la collocazione sull’altare della reliquia del nuovo beato per le mani di suo fratello, don József Brenner.

Pellegrinaggio notturno sulle orme del Beato János Brenner verso Zsida
La prima festa liturgica di János Brenner si è conclusa con il consueto pellegrinaggio notturno sulle orme del Beato. Partendo dalla chiesetta di Szentgotthárd-Máriaújfalu, dove il Beato Brenner celebrò la sua ultima messa, la processione a lume di fiaccole si è diretta alla parrocchia di Rábakethely, dimora del sacerdote martire e da lì i fedeli, guidati dal Vescovo Székely, hanno percorso il sentiero nel bosco, verso il paese di Zsida, dove la notte del 14-15 dicembre 1957 János Brenner venne assassinato dai sicari della dittatura comunista.

Cappella del Buon Pastore vicino a Zsida (foto: Magyar Kurír)
Sul luogo del martirio è stata costruita la Cappella del Buon Pastore dove per anni si pregava per la beatificazione di János Brenner e dove ogni anno i novelli sacerdoti della diocesi si recano a celebrare la messa il giorno dei Ss. Pietro e Paolo. La processione notturna, sotto la neve cadente, si è conclusa presso il crocifisso di Zsida, eretto sul posto dove venne ritrovato il corpo di János Brenner.
Crocifisso Brenner a Zsida (foto: Magyar Kurír)

venerdì 14 dicembre 2018

Il primo ministro Antall commemorato a 25 anni dalla morte


Venticinque anni fa, il 12 dicembre 1993, moriva a Budapest József Antall, il primo capo di governo ungherese democraticamente eletto dopo la caduta del comunismo. L’anniversario è stato ricordato con una conferenza nel Parlamento ungherese, con l’omaggio alla sua tomba e con una S. Messa nella chiesa di S. Michele nel centro di Budapest.

Mausoleo di József Antall (foto: szoborlap.hu)
Nel suo discorso il Primo Ministro Viktor Orbán ha rievocato l’epoca non facile della transizione e del primo governo democraticamente eletto. József Antall „non ha mai desistito – ha evidenziato Orbán – dal raggiungere il suo obiettivo di tornare all’identità propria dell’Ungheria, a quella di prima del comunismo”. Antall non ha voluto mai allearsi con le forze postcommuniste „perché con ciò avrebbe rinunciato al suo fine originario, spirituale e storico, alla sua missione personale, all’idea e alla possibilità storica di realizzare l’Ungheria borghese e cristiana… Ci è voluto anche la sua fermezza perché noi potessimo resistere fino al 2010 e realizzare ciò che lui avrebbe voluto fare già nel 1990, nel caso Iddio gli avesse concesso una costellazione più favorevole”.

È noto che poco prima di morire il primo ministro chiamò il suo confessore, il Protonotario Apostolico Pál Bolberitz, il quale in seguito così riferì delle parole di Antall: „Ho voluto una Ungheria cristiana perché solo questa ha un futuro.”

A destra, l'edificio József Antall del Parlamento Europeo
(foto: www.europarl.europa.eu)
La memoria di József Antall è celebrata in Ungheria da numerose statue e da diverse vie a lui intitolate. All’estero, la città di Zagabria gli intitolò una via ed eresse una statua, memore dell’aiuto che Antall aveva dato all’indipendenza della Croazia. Uno dei nuovi edifici del Parlamento Europea a Bruxelles dal 2009 porta il nome di József Antall, uno degli artefici della riunificazione del continente. Nel 2016 il suo busto è stato eretto nel giardino dell’Accademia d’Ungheria a Roma.
Busto di Antall all'Accademia d'Ungheria in Roma, opera di Gábor Veres
(foto: kozterkep.hu)

lunedì 10 dicembre 2018

L’Ungheria sostiene il programma “Ospedali Aperti” in Siria


L’Ungheria aderisce al programma “Ospedali Aperti” in Siria con un contributo di 505 milioni di Fiorini (circa 1.500.000 EUR). Il programma, ideato dal Cardinale Mario Zenari, nunzio apostolico a Damasco e gestito dalla Fondazione AVSI, mira a sostenere l’operatività dell’Ospedale San Luigi di Aleppo, dell’Ospedale Francese di Damasco e dell’Ospedale Italiano di Damasco.

Il programma “Ospedali Aperti” (Open Hospitals), operativo dal 2017, ha assicurato, fino al settembre 2018, cure gratuite a 11.000 siriani e punta a curarne 45.000 entro i prossimi due anni. Il contributo ungherese, approvato con il Decreto N. 1605/2018 (27/XI) del Governo ungherese nell’ambito del piano di aiuto ai cristiani perseguitati “Hungary Helps”, contribuirà a finanziare le cure di circa 4.500 pazienti nell’arco di un anno.

La decisione ungherese è stata comunicata dal Ministro degli Affari Esteri e del Commercio Péter Szijjártó a Mons. Paul Richard Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati, nel corso di un incontro bilaterale al margine della riunione ministeriale della OSCE a Milano. All’inizio dello scorso ottobre il Segretario di Stato ungherese per l’Aiuto ai Cristiani Perseguitati, Tristan Azbej ha avuto delle consultazioni a Roma con il Segretario Generale della Fonazione AVSI, Giampaolo Silvestri.

Aiuti ungheresi ai cristiani di Egitto ed Etiopia


Il Segretario di Stato ungherese per l’Aiuto ai Cristiani Perseguitati Sig. Tristan Azbej ha compiuto una missione ufficiale in Egitto e in Etiopia nei primi giorni di dicembre.
Incontro del Segretario di Stato ungherese Azbej
con i familiari delle vittime di El Minya (foto: Facebook)
In Egitto ha, in particolare, incontrato i familiari delle vittime dell’attentato di El Minya del novembre scorso, ai quali ha consegnato degli aiuti raccolti da privati cittadini ungheresi (anche dalla città di Beregszász/Beregovo, nella Transcarpazia ucraina) e integrati dal Governo ungherese. Il Signor Azbej ha voluto sottolineare che tale gesto non potrà certo ridare loro i propri cari che sono stati uccisi, ma reca un messaggio di solidarietà: vi è in Europa un popolo che pensa alla loro sorte. “Mi hanno risposto che ciò significava molto per loro – scrive il Segretario di Stato sulla propria pagina Facebook – e alla fine dell’incontro abbiamo pregato tutti insieme per le vittime.”
In Etiopia il Segretario di Stato è stato ricevuto dal Cardinale Berhaneyesus Souraphiel, presidente della locale Conferenza Episcopale, il quale ha espresso apprezzamento per le borse di studio ungheresi messe a disposizione dei giovani dell’Etiopia. Hanno, inoltre, discusso di possibili future collaborazioni per assicurare ai giovani una vita dignitosa in patria.



lunedì 3 dicembre 2018

Aiuti ungheresi ai cristiani in Giordania


L’Ambasciatore d’Ungheria in Giordania, Sig. Csaba Czibere, il 22 novembre scorso ha consegnato il nuovo impianto di riscaldamento ad una scuola elementare parrocchiale nel distretto di Marka della capitale giordana, Amman. All’evento erano presenti il vicario patriarcale per la Giordania, S.E. Mons. William Shomali e i rappresentanti dei media.
(foto: Ambasciata d'Ungheria ad Amman)
Monsignor Shomali e P. Khalil Jaar parroco locale hanno ringraziato per l’aiuto e l’assistenza offerti dall’Ungheria per i cristiani del Medio-Oriente; tali aiuti hanno un grande valore, soprattutto in un contesto in cui gli aiuti internazionali segnano una diminuzione.
La modernizzazione dell’impianto di riscaldamento, del valore di 40 mila euro, è stata finanziata interamente dal programma Hungary Helps del Governo ungherese. L’istituto ospita 800 bambini, tra cristiani e musulmani, oltre a rifugiati siriani e iracheni.
(foto: Ambasciata d'Ungheria ad Amman)