martedì 28 marzo 2017

I chierichetti del Papa in Ungheria


Un gruppo di cinque cherichetti vaticani del Preseminario San Pio X, guidato dal vice rettore Don Luigi Portarulo, ha compiuto un viaggio in Ungheria tra il 20-24 marzo. La visita, organizzata da Mons. László Németh, coordinatore pastorale degli ungheresi in Italia, li ha portati nella capitale magiara, Budapest, visitando pure le vicine città di Esztergom, sede primaziale, e quella di Gödöllő, residenza della famosa Regina Elisabetta (Sissi).
Alloggiati presso il Seminario Centrale di Budapest, il primo giorno hanno partecipato alla Santa Messa nella Chiesa dell’Assunta (detta di Mattia), nel Castello di Buda. Successivamente sono stati ricevuti dal Cardinale Péter Erdő Arcivescovo di Esztergom-Budapest. Dal programma della gita non poteva mancare una visita al Parlamento, dove i giovani hanno potuto ammirare la Sacra Corona d’Ungheria. Nella Basilica di Santo Stefano hanno, poi, venerato la reliquia della mano destra del Santo re.
Chierichetti del Papa, con don Luigi Portarulo - a Budapest
(foto: Mons. László Németh)
Nel Museo della Casa del Terrore (Terror Háza) i ragazzi hanno conosciuto gli aspetti drammatici della dittatura fascista e communista del XX secolo in Ungheria. Rimane sicuramente indimenticabile la serata in crocera sul Danubio e la vista, dall’alto del Monte S. Gerardo, della capitale illuminata di sera.
Per i chierichetti del Santo Padre si è trattato di un’occasione per conoscere un paese dell’Europa Unita di cui fino adesso sapevano poco, ma che grazie all’esperienza personale può ora sembrare un po’ più vicino.
 

sabato 25 marzo 2017

Celebrazioni anniversario UE - Primo Ministro ungherese in Vaticano

Il Primo Ministro d'Ungheria, Viktor Orbán ha partecipato, assieme agli altri capi di stato e di governo dei Paesi dell'Unione Europea, all'udienza del Santo Padre, il 24 marzo in Vaticano.
 
Il Primo Ministro Viktor Orbán con Papa Francesco
(foto: Osservatore Romano)
 
 

venerdì 17 marzo 2017

Cittadinanza ungherese a P. Henri Boulad SJ: “Apprezzo la posizione dell’Ungheria sulla difesa dei valori cristiani europei”


Il 16 marzo si è svolta nel Parlamento di Budapest la cerimonia di giuramento di Padre Henri Boulad SJ, il quale ha ricevuto il certificato di cittadinanza ungherese dalle mani del Vice Primo Ministro ungherese Zsolt Semjén.


Padre Henri Boulad (al centro) in occasione del conferimento della cittadinanza
(foto: kormany.hu)
Gesuita alessandrino di origine siriana, Padre Boulad ha chiarito in un’intervista le ragioni che lo hanno portato a richiedere la cittadinanza ungherese.

“Tre sono state le ragioni. Prima di tutto perché apprezzo moltissimo la posizione dell’Ungheria per quanto riguarda la difesa dei valori cristiani europei e la sua posizione sulla crisi migratoria. Considero importantissimo ogni approccio che mira a mantenere la stabilità fisica e morale, nonché l’identità dell’Europa.

In secondo luogo perché sono stato qui tante volte e ho imparato ad amare il paese e gli ungheresi. Al giorno d’oggi in Europa quasi dappertutto si parla male del cristianesimo ad ogni livello, qui invece tantissimi hanno conservato una fede solida e il coraggio di andare controcorrente. È questo che apprezzo molto in voi.

E poi, ha anche un risvolto pratico, avere cioè la cittadinanza europea mi aiuta nel lavoro, potendo girare più liberamente ovunque nel mondo.”

Nel corso dell’intervista Padre Boulad ha riassunto la sua posizione sullo stato attuale della civiltà occidentale e sui rapporti con l’Islam.

martedì 14 marzo 2017

Rieletto il Presidente ungherese Áder – nel suo discorso cita papa Francesco e la riconciliazione tra i popoli


È stato rieletto, il 13 marzo, per un secondo mandato S.E. János Áder, presidente attuale dell’Ungheria.

 
La notizia sull'Osservatore Romano del 13-14 marzo 2017

Il presidente Áder nel suo discorso pronunciato davanti all’Assemblea Nazionale ha voluto citare, quale indirizzo del suo impegno futuro, l’Enciclica Laudato si’ di Papa Francesco: “L’ambiente è un bene collettivo, patrimonio di tutta l’umanità e responsabilità di tutti.”(Laudato si’ 95.)

 
Ha, inoltre, menzionato, tra le sue iniziative che ritiene le più significative, quella della riconciliazione storica tra l’Ungheria e la Serbia, avvenuta nel 2013, protagonisti i presidenti del due Paesi. Un evento che è stato rappresentato anche alla mostra “L’abbraccio misericordioso. Una sorgente di perdono” allestita al Meeting di Rimini nell’agosto del 2016.

Dal catalogo della mostra "L'abbraccio misericordiaoso" del Meeting di Rimini

lunedì 13 marzo 2017

Auguri del Presidente dell'Ungheria Áder a Papa Francesco


In occasione del quarto anniversario dell'elezione di Papa Francesco il Presidente dell'Ungheria, S.E. János Áder ha indirizzato il seguente messaggio al Sommo Pontefice:


* * *

Beatissimo Padre,

in occasione del quarto anniversario dell’inizio del Suo ministero Petrino Le porgo sinceri ossequi in nome del popolo ungherese.

L’anno scorso tutti abbiamo rivolto grande attenzione all’idea della misericordia. L’Anno della Misericordia ha offerto un’occasione unica per proseguire con rinnovata fede e volontà la costruzione di un mondo più giusto, più sincero e più felice. Sono fiducioso che l’impegno di Vostra Santità darà forza alle parti nei conflitti internazionali per praticare la misericordia e la riconciliazione reciproca.

Ritengo significativa e positiva l’Esortazione Apostolica “Amoris laetitia” di Vostra Santità sull’amore familiare e la bellezza della famiglia e del matrimonio. La tutela dei valori tradizionali è un’aspirazione che il popolo ungherese porta avanti con orgoglio, e le indicazioni di Vostra Santità rappresentano un’ispirazione importante in questo campo.

Con profonda gratitudine accolgo il sostegno fermo e coerente che Vostra Santità accorda alla mitigazione dei cambiamenti climatici. Apprezzo grandemente l’attenzione costante rivolta dalla Santa Sede alle sfide che minacciano la Terra e ai pericoli dei danni ambientali. Condivido la chiara posizione di Vostra Santità, per la quale l’acqua, elemento privilegiato di rilevanza liturgica anche nella religione cattolica, sia la chiave della sopravvivenza dell’umanità. È perciò uno dei nostri compiti più importanti la tutela del nostro patrimonio idrico e la gestione responsabile delle riserve idriche.

Con sincera fede invoco la benedizione di Dio sul supremo ministero pastorale di Vostra Santità.

Budapest, 10 marzo 2017

Con profondo ossequio,
János Áder


giovedì 9 marzo 2017

Ministro degli Esteri ungherese a Tolentino – saluto del Priore Andrea Carradori


Il Ministro degli Affari Esteri e del Commercio d’Ungheria Péter Szijjártó ha visitato la città di Tolentino l’8 marzo 2017, accompagnato dagli ambasciatori d’Ungheria in Italia, Péter Paczolay e in Vaticano, Eduard Habsburg-Lothringen.

La delegazione è stata accolta ufficialmente nella sede comunale dal Sindaco Giuseppe Pezzanesi e dal Vicesindaco Emanuele Della Ceca, dal Prefetto di Macerata Roberta Preziotti e dalle Autorità civili. Presenti il Vescovo Mons. Nazzareno Marconi, il Parroco don Andrea Leonesi e il Priore della Confraternita dei Sacconi Andrea Carradori.
Il Ministro Szijjártó a Tolentino
(Foto: Cronache Maceratesi)

Il Ministro ha visitato la Chiesa del Sacro Cuore che sarà restaurata con il contributo del Governo ungherese.

In visita nella Chiesa del S. Cuore a Tolentino
(Foto: Cronache Maceratesi)

 * * *

Il Priore Andrea Carradori ha rivolto al Ministro il seguente indirizzo di saluto.

 
 

Eccellenza Reverendissima Mons. Vescovo Nazzareno Marconi, padre e pastore , icona di instancabile carità e solidarietà verso la nostra gente colpita dal terribile sisma;

Eccellenza il Signor Ministro degli Esteri d’Ungheria;

Eccellentissimi Signori Ambasciatori

Eccellentissimo Signor Prefetto

Autorità tutte

Ringrazio il nostro Sindaco Giuseppe Pezzanesi per avermi concesso l’onore di introdurre questo incontro nella residenza Municipale per significare al Signor Ministro le espressioni della grande riconoscenza al Governo ungherese, presieduto dal Primo Ministro Orbán, che, con tanta generosa sollecitudine, ha assicurato la ricostruzione della storica chiesa del Sacro Cuore di Gesù di Tolentino.

Il provvedimento governativo magiaro del 19 dicembre scorso è stato accompagnato da nobili parole che meritano di esser scolpite nel marmo: “solo ritrovando i valori cristiani, i quali rappresentano tutt’ora la più importante forza di comunione per una Città e per un Paese intero, si può giovare al futuro dell’Europa. Si deve perciò ricostruire con la stessa naturalezza, dopo il sisma, la casa di Dio che la nostra dimora”.

Non servono commenti per esprimere la gioia nel leggere che in Ungheria l'orgoglio Cattolico non è fonte di vergogna o, peggio, bandito, e che un popolo si dichiari orgoglioso di essere cristiano cattolico e che invochi la benedizione di Dio.

Leggiamo infatti dalla Legge Fondamentale dell’Ungheria del 2012 “Siamo orgogliosi che il nostro re Santo Stefano abbia costituito lo Stato ungherese su un terreno solido e reso il nostro paese una parte dell'Europa cristiana mille anni fa [...] Riconosciamo il ruolo del cristianesimo nel preservare la nazione.”

Il centro storico della nostra città, prima dell’evento sismico, aveva un patrimonio artistico e religioso importante, collegato ad un significativo sistema di pellegrinaggio dei fedeli e dei turisti: la Concattedrale di San Catervo, Patrono della città; la Basilica si San Nicola, conosciuta in tutto il mondo: le Chiese di San Francesco, del SS. Crocifisso, il Santuario della Madonna della Tempesta e la chiesa del Sacro Cuore che il Santo Vescovo Diocesano Vincenzo Maria Strambi volle salvare dalla distruzione a seguito delle vicende napoleoniche, dedicandola al Sacro Cuore di Gesù ed affidandola alla Confraternita da lui stesso creata.

E’ stato eretto un “ponte” , espressione tanto cara dall’amato Papa Francesco, fra la nobilissima Nazione Ungherese e la nostra comunità nel nome della solidarietà e della comune professione di fede; aspetto che è stato sottolineato dalla splendida nota che la Segreteria di Stato Vaticana ha voluto riservare al “sullodato evento” esprimendo il “plauso all’iniziativa che costituisce una pregevole espressione di solidarietà tra i Paesi dell’Unione Europea, di fronte alla tragica circostanza del sima che ha duramente colpito anche Tolentino e le sue preziose vestigia storiche, artistiche e religiose” (Cfr. lettera Segreteria di Stato Vaticana 14 gennaio 2017)

I lavori di messa in sicurezza antisismica e di restauro della chiesa e dei locali destinati alla ricreazione spirituale e del dopo-scuola dell’efficiente oratorio inter-parrocchiale sono stati affidati a due luminari del settore che all’impegno altamente professionale uniscono una particolare passione per i gioielli della nostra Marca ferita dal terremoto: l’Ing. Gianfranco Ruffini e l’Arch. Massimo Fiori.

Saranno loro fra poco ad illustrare direttamente davanti la chiesa agli Ospiti Ungheresi il piano dei lavori di recupero dell’immobile e degli arredi danneggiati dalle continue scosse.

Grazie Signor Ministro, grazie al Governo della nobile nazione magiara, grazie al Primo Ministro Orbán a cui è stato assegnato, assieme alla nostra Diocesi, il prestigioso Premio Internazionale “Regina Elena, regina della carità” 2016 che sarà consegnato quando le condizioni metereologiche lo suggeriranno.

In chiusura mi sia consentito di rivolgere un particolare ringraziamento al Console Generale d’Ungheria dottoressa Judit Timaffy che con particolare umanità e spiritualità ci è voluta essere vicina in questo difficile momento e a Sua Eccellenza il Signor Ambasciatore Eduard Habsburg-Lothringen , Ambasciatore di Ungheria presso la Santa Sede che tanto generosamente ha visitato per ben due volte la nostra Città partecipando alla S. Messa festiva con i parrocchiani ancora sconvolti a causa del sisma.

Aggiornamento:

Sulla visita vedi il filmato di TV Centro Marche.

 

sabato 4 marzo 2017

Maratona Mariana 2017


Dopo il successo del 2016, anche quest’anno verrà organizzata la corsa per ultramaratoneti sulla Via Mariana tra il santuario di Mariazell in Austria ed il santuario di Csíksomlyó (Sumleu Ciuc) in Transilvania. Un percorso lungo più di 1300 km che attraversa tutta l’Ungheria. Un evento unico in Europa, che ha lo scopo di risvegliare la tradizione antica del pellegrinaggio in una forma più moderna. La maratona, infatti, apre le vie verso una comunità ed un programma spirituale e da l’esempio di una vita sana e sportiva – si legge sulla pagina ufficiale dell’evento.

Il campione István Kovács alla presentazione della Maratona Mariana
(foto: Magyar Kurír)
István “Kokó” Kovács, campione olimpico di pugilato, alla presentazione dell’evento, cui parteciperà di persona, ha spiegato che oggigiorno tante persone soffrono di crisi spirituale e la corsa aiuta alla purificazione dell’anima e avvicina l’uomo al trascendente. La Maratona Mariana, anche se chiede una preparazione fisica, non è una gara, ma un pellegrinaggio, un percorso spirituale.

La maratona di 30 giorni inizierà il 16 giugno 2017 e durante la corsa lungo le strade, nelle città e nei villaggi ci saranno programmi culturali e spirituali sia per i partecipanti che per tutti gli interessati. Alla presentazione dell’evento a Budapest, gli organizzatori hanno spiegato tutte le regole della maratona, cui si potrà partecipare sia da soli, sia in gruppo, insieme alla propria famiglia o agli amici, si potrà inoltre percorrere anche solo una parte del percorso e si potrà partecipare anche con la bicicletta. La tratta giornaliera sarà di 42 km a piedi, il doppio in bicicletta.

L’iniziativa si svolge con la collaborazione di radio Maria Ungheria e con il patrocinio di Mons. Fülöp Kocsis, Arcivescovo-Metropolita greco-cattolico di Hajdúdorog, di Mons. János Székely, Vescovo ausiliare di Esztergom-Budapest e del Rev. Tamás Fabiny, Vescovo luterano dell’Ungheria Settentrionale.

La Maratona Mariana è organizzata dall’Associazione Via Mariana, promotrice del cammino spirituale che collega i principali santuari mariani centro-europei, da Mariazell (Austria) a Csíksomlyó (Romania) e da Czestochowa (Polonia) fino a Medjugorje (Bosnia), passando per quelli ungheresi.

Mons. Kovács, il Sig. Szabó, Mons. Tighe, Mons. Sánchez
Tamás Szabó, presidente dell’Associazione, ha presentato l’iniziativa, il 3 marzo, al Pontificio Consiglio della Cultura, davanti al Segretario Aggiunto Mons. Paul Tighe, al sottosegretario Mons. Melchor Sánchez ed al Capo Uffico Mons. Gergely Kovács, i quali hanno espresso il loro apprezzamento e sostegno.

 

Le iscrizioni alla Maratona (16 giugno 2017 – 17 luglio 2017) sono aperte.

Informazioni sul sito http://mariamaraton.mariaut.hu e via e-mail (kapcsolat@mariaut.hu)

mercoledì 1 marzo 2017

Dall’Ungheria 2 milioni di euro a sostegno dei cristiani del Medio Oriente

Il governo ungherese offre un milione di euro alla Chiesa siro-ortodossa e un milione di euro alla Chiesa siro-cattolica – è stato annunciato al termine dell’incontro tra il Premier ungherese, Orbán Viktor e il Patriarca siro-ortodosso di Antiochia e di tutto l'Oriente, Ignazio Efrem II, avvenuto il 21 febbraio scorso nel Parlamento di Budapest. Durante i colloqui, ai quali ha partecipato anche l’On. Zsolt Semjén, vice primo ministro, l’On. Zoltán Balog, Ministro per le Risorse Umane e il Sig. Tamás Török, vice-segretario di stato per la protezione e per il soccorso dei cristiani perseguitati, è stato discusso come aiutare i cristiani nel Medio-Oriente per aiutarli a rimanere nella loro terra o per ritornare nelle zone già liberate dall’ISIS. Il premier ungherese, a nome del Governo, ha assicurato al Patriarca un aiuto concreto intendendo partecipare alle costruzioni di università in Siria e alla ricostruzione dei villaggi distrutti in Iraq.
Il Primo Ministro Viktor Orbán con il Patriarca Ignazio Efrem II a Budapest
(foto: kormany.hu)
 
In seguito il Patriarca e il Ministro per le Risorse Umane On. Zoltán Balog hanno tenuto una conferenza all’Università Cattolica Péter Pázmány. Il ministro nel suo discorso ha sottolineato: la carità e l’amore fraterno è parte fondamentale della fede cristiana perciò è davvero scandaloso il silenzio e l’indifferenza globale nei confronti dei cristiani medio-orientali. È perciò una vergogna per il cristianesimo occidentale del XXI secolo che le comunità cristiane in Medio Oriente non sono mai state così vicine all’annientamento. “Quando parliamo dei cristiani del Medio Oriente, parliamo di noi stessi, infatti, se loro non ci fossero, neanche noi ci saremmo, la cultura e l’insegnamento cristiano provengono da quelle terre. Quando aiutiamo le loro comunità, restituiamo una piccola parte di tutto quello che ci hanno dato loro lungo i secoli.” – ha spiegato il ministro.

Il Patriarca Ignazio Efrem II con il Ministro Zoltán Balog durante la conferenza
(foto: kormany.hu)
Il Patriarca Ignazio Efrem II, analizzando la situazione attuale della zona, ha spiegato che i responsabili non dovrebbero permettere il rifornimento di armi ai terroristi e, nello stesso tempo, dovrebbero aiutare l’esercito iracheno e siriano nella difesa della popolazione, indipendentemente dalla loro appartenenza etnica o religiosa. I cristiani necessitano di una garanzia internazionale per poter rimanere nelle loro terre. Se l’Iraq rimanesse unita con un governo centrale forte, allora i cristiani non avrebbero bisogno di un trattamento diverso, altrimenti bisognerebbe costruire per loro una zona sicura. Il Patriarca ha chiesto, soprattutto, le preghiere di tutti, sia per i cristiani che per i musulmani. La gente deve dare speranza e sostegno alle comunità cristiane in Medio Oriente e non le deve abbandonare – ha concluso il Patriarca.
Ignazio Efrem II durante la sua visita in Ungheria ha incontrato il cardinale Péter Erdő, Arcivescovo di Esztergom-Budapest e ha visitato diverse università nel paese.