Le effigie
di ventuno santi e beati dell’Ungheria ornano le pareti della Cappella Magna
Domina Hungarorum nelle Grotte Vaticane. Consacrata da S. Giovanni Paolo II nel
1980, la cappella è chiamata a rappresentare gli estesi legami della nazione
ungherese con gli altri popoli europei proprio attraverso i santi.
Il 24
settembre si festeggia in Ungheria San Gerardo, vescovo martire di Csanád.
Martirio di S. Gerardo rilievo nella Cappella ungherese delle Grotte Vaticane (di Pál Kő) |
Gerardo nacque intorno al 980 a Venezia ed entrò nel
monastero benedettino di San Giorgio Maggiore. Desideroso di recarsi in Terra
Santa giunse però in Ungheria. Qui venne presentato a re Santo Stefano, che lo
volle trattenere affinché promuovesse la cristianizzazione dei magiari.
Dapprima gli venne affidata l’educazione del
principe Sant’Emerico. Si ritirò poi nella Selva Baconia (Bakony), presso il
monastero di Bakonybél. Divenne il primo vescovo della no-costituita diocesi di
Csanád dove fu apostolo ed evangelizzatore.
Nel periodo turbolento seguito alla morte del re Stefano,
scoppiò una rivolta pagana. Nel 1046, Gerardo ed altri vescovi ungheresi
tentarono di attraversare il Danubio per recarsi all’incontro del futuro re
Andrea I. Il 24 settembre vennero però catturati dai ribelli pagani e Gerardo, col
suo carro, venne scaraventato dal monte Kelen, che oggi fa parte di Budapest e porta
il suo nome. Lo finirono a colpi di lancia e di pietre. Sepolto prima nella
Chiesa dell’Assunta di Pest, il suo corpo venne poi traslato nella sua diocesi
di Csanád e, infine, gran parte delle sue reliquie tornarono a Venezia, più
precisamente a Murano, dove oggi si venerano sotto l’altare della Basilica dei
Santi Maria e Donato. Gerardo fu canonizzato nel 1083 da papa Gregorio VII.
Raffigurazione: Il rilievo raffigura il martirio
del vescovo Gerardo ai piedi del Monte Kelen.
Festa
liturgica: 24 settembre
Autore
del rilievo: Pál Kő, scultore
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