Fervono i preparativi
nelle varie località interessate della Romania, dopo l’annuncio del viaggio
apostolico previsto tra il 31 maggio – 2 giugno. Così anche nella Terra dei
Székely, la regione dove è ubicato il Santuario di Csíksomlyó/Sumuleu Ciuc.
Dopo l’Arcivescovo di Gyulaferhérvár/Alba Iulia anche il Vescovo di
Nagyvárad/Oradea (in italiano: Gran Varadino) ha pubblicato, il 9 febbraio, una
lettera pastorale sulla preparazione della visita del Papa.
Manifesto della Diocesi di Nagyvárad per la visita di Papa Francesco in Romania |
Scrive Mons. László
Böcskei di Nagyvárad:
“La Chiesa cattolica in
Romania e, in essa le Diocesi storiche della Transilvania, del Partium e del
Banato vedranno un avvenimento che possiamo qualificare non solo come
straordinario, ma a ragione anche come storico. L’annunciato viaggio di Papa
Francesco, tra il 31 maggio e il 2 giugno 2019, avrà un influsso non solo sulla
vita dei cattolici ma di tutta la nostra società, e potrà dare slancio allo
sviluppo e alla coesione delle nostre comunità.
La visita del Santo
Padre, come vi aveva già accennato durante la nostra visita ad limina dell’anno scorso, per la sua
indole pastorale vorrà essere un abbraccio a tutte le comunità cattoliche che
hanno perseverato anche nei tempi difficili, mantenendo la fede e la fedeltà a
Roma e al Successore di Pietro. Questo può spiegare perché Papa Francesco vorrà
visitare non solo Bucarest, ma anche diverse altre località strettamente legate
alla religiosità dei nostri fedeli e, tra di essi, il nostro famoso Santuario
di Csíksomlyó.
Nella sua visita
dobbiamo vedere l’intento del Papa ad incoraggiarci. Come abbiamo potuto vedere
anche in occasione di altri suoi recenti viaggi apostolici, Egli porta ai
diversi paesi e popoli un messaggio che ispira noi cristiani ad avere un
atteggiamento coraggioso e autentico nei confronti delle sfide e della perdita
di senso spesso sperimentate nel mondo di oggi, affinché siamo dei fari
luminosi sulla via della riconciliazione, della giustizia e della carità nei
luoghi dove viviamo. Il Santo Padre ci chiama alla costruzione di una nuova
civiltà dove ci sia bisogno di tutti, anziani e giovani, forti e deboli,
cattolici e non cattolici, in un abbraccio fraterno capace di ricostruire su
nuove basi il nostro mondo, il nostro ambiente sanguinante di mille ferite. (…)
Io credo che dobbiamo la
visita di Papa Francesco, l’abbraccio paterno che ci porterà e il magistero con
cui ci trasmetterà il Verbo di Dio, alle nostre preghiere assidue e sincere con
cui abbiamo invocato [con l’inno papale –
n.d.r.]: “Serbaci, oh Dio, il Santo Padre, il Vicario di Cristo!” Nelle
attuali circostanze, quando le varie trasformazioni ci toccano da vicino e
spesso in modo molto grave, quando il sopravvivere sulla terra d’origine
rimanendo orientati al futuro, rappresenta per noi una sfida, sono convinto che
il viaggio del Santo Padre ci confermerà per poter proseguire su giuste basi la
costruzione del patrimonio che i nostri avi ci hanno tramandato e che siamo
obbligati a trasmettere e ad arricchire di continuo. Le giuste basi, infatti,
richiamate spesso dal Santo Padre, sono l’attenzione a Dio, alla Sua volontà,
la coesione e la coraggiosa testimonianza nei multiformi contesti quotidiani
della vita.”
Mons. László Böcskei con Papa Francesco (foto: http://hirek.varad.org) |
Il Presidente della Conferenza Episcopale Ungherese Mons. András Veres, Vescovo di Győr ha dichiarato, a sua volta, all’agenzia cattolica Magyar Kurír: “Considero la
visita del Santo Padre a Csíksomlyó un avvenimento storico. (…) Per gli
ungheresi di quella regione l’arrivo di Papa Francesco rappresenta una grande
gioia. Noi, membri della Conferenza Episcopale Ungherese ci andremo tutti a
Csíksomlyó e incoraggiamo cordialmente ogni ungherese a fare in modo che
l’evento sia una grande festa per tutti gli ungheresi in questo antico
santuario.”
Oltre alla preparazione
spirituale è iniziata anche quella logistica, in vista della moltitudine dei
pellegrini che secondo ogni previsione affolleranno la S. Messa di Papa
Francesco presso il Santuario Mariano.
Treno speciale per i pellegrini al Santuario di Csíksomlyó |
Treni speciali da
diverse città dell’Ungheria e della Romania porteranno i pellegrini al
Santuario di Csíksomlyó per la Messa di Papa Francesco. I Presidenti delle Provincie di Hargita/Harghita (dove è ubicato il
Santuario di Csíksomlyó) e di quelle limitrofe di Maros/Mureș e Kovászna/Covasna hanno
offerto la propria collaborazione per la riuscita della visita del Papa. Siccome le strutture ricettive sono già al completo, i
vari comuni della regione cominciano a mettere a disposizione dei pellegrini
degli alloggi nei vari edifici pubblici e incoraggiano anche le famiglie ad
offrire un posto per dormire. Secondo Árpád Antal, sindaco di Sepsiszentgyörgy/Sfântu Gheorghe, sarà una buona occasione di
dare prova della vera ospitalità székely. Per l’On. Csaba Borboly, Presidente
della Provincia di Hargita/Harghita, sarà “un’opportunità anche per fare vedere
i valori, la fede e l’ospitalità delle nostre terre”.
Qualche
settimana fa il Sottosegretario per i rapporti con le Chiese del Governo
ungherese On. Miklós Soltész ha visitato i francescani del convento di
Csíksomlyó per offrire l’assistenza ungherese che essi riterranno necessaria
per la preparazione della visita del Santo Padre. Il Sottosegretario ha
auspicato che l’evento possa contribuire al riavvicinamento tra nazioni e
Chiese, tra comunità maggioritarie e minoranze: „Se, nel segno del
cristianesimo, riusciamo a compiere dei gesti e fare dei passi gli uni verso
gli altri, prima o poi ne vedremo i frutti”.
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