Il Premio János Esterházy |
Il “Premio János Esterházy” è stato assegnato quest’anno a
Mons. Marek Jędraszewski Arcivescovo di Cracovia e al Sig. Boldizsár Paulisz, fondatore del Memoriale János Esterházy di Alsóbodok/Dolné Obdokovce (Slovacchia). Il Premio viene assegnato ogni anno, a
partire dal 1991, alle persone o istituzioni che si sono distinte nel curare la
memoria del politico martire e nel servizio della comunità ungherese in
Slovacchia.
La cerimonia, organizzata dall’Alleanza Rákóczi (Rákóczi Szövetség) e dal
Comitato János Esterházy (Esterházy János Emlékbizottság) si è svolta il 20
marzo 2018, nel Palazzo del Parlamento di Budapest, alla presenza di Mons. András Veres, Presidente della Conferenza
Episcopale Ungherese e della Signora Alice Esterházy-Malfatti, figlia del conte martire.
L’On. László Kövér, presidente dell’Assemblea Nazionale Ungherese,
nel sottolineare l’amicizia tra il popolo polacco e ungherese, ha detto che la
sorte del Conte János Esterházy non è soltanto di rilevanza ungherese, ma anche
polacca (per ramo materno l’Esterházy fu, infatti, anche polacco) e
centro-europea in cui si concentra tutta l’ingiustizia subita da milioni di
persone di quella regione. János Esterházy è stato allo stesso tempo un uomo
profondamente cristiano, autenticamente ungherese e convinto democratico. In un’epoca
in cui queste virtù furono considerate dei peccati mortali, lui è divenuto
simbolo dei cristiani fedeli i quali sono più forti proprio quando vengono
messi in ginocchio.
Il Sig. Boldizsár Paulisz (a destra) riceve il Premio Esterházy |
L’On. Zsolt Németh, Presidente
della Commissione affari Esteri del parlamento ungherese ha ribadito che il popolo ungherese e quello slovacco
sono alleati nel segno di János Esterházy e che senza quest'alleanza non ci potrebbe essere un'Europa Centrale forte. Oggi l'Europa Centrale, la cooperazione dei Paesi Visegrád, difende un'Europa nel quale non ci deve essere più spazio per regimi che non rispettano la dignità di ogni essere umano, basata sul diritto naturale.
Discorso del Card. Péter Erdő |
Il Cardinale Péter Erdő, Primate d’Ungheria, ha salutato con gioia
l’Arcivescovo di Cracovia Mons. Marek Jędraszewski. Elencando i nostri santi, il Card.
Erdő ha ricordato quanti legami esistono tra gli ungheresi e la Diocesi di
Cracovia. Per presentare in modo autentico la cultura della nostra vita
dobbiamo renderci conto della realtà e del valore della fratellanza tra i
popoli circostanti. Il santo papa Giovanni Paolo II è stato un uomo
profondamente e consapevolmente polacco, slavo ed europeo allo stesso tempo. Ha
sempre custodito con amore l’eredità dei Santi Cirillo e Metodio che pur
essendo greci, hanno voluto imparare la lingua dei popoli slavi per poter trasmettere
loro la fede con una forza vitale nei territori della Pannonia e della Moravia.
Sant’Adalberto, vescovo martire di Praga, è santo protettore della Cechia, dell’Ungheria,
in particolare dell’arcidiocesi di Esztergom-Budapest, ma anche dei cristiani
slovacchi e polacchi. La cultura e la chiesa polacche sono legate con ricchi legami
storici e spirituali alla storia e alla fede del popolo ungherese, slovacco e
ceco, e possono contribuire alla riconciliazione e al rafforzamento della carità
tra questi popoli. Il Cardinale Erdő ha paragonato la verità storica e la
storia dei popoli ad un cristallo che da prospettive diverse rivela aspetti
differenti. Osservando con gli occhi della fede e della carità possiamo
scoprire però che pure le altre prospettive possono rivelarsi vere e preziose,
e che il tutto diventa visibile solo sintetizzando con pazienza e amore le
immagini della realtà osservate da queste diverse prospettive.
Mons. Marek Jędraszewski alla cerimonia per la consegna del Premio Esterházy |
Mons. Marek Jędraszewski,
Arcivescovo di Cracovia ha sottolineato che János Esterházy ha fatto tanto per
l’Europa Centrale, ha sofferto durante il nazismo ma forse ancora di più sotto
il dominio comunista. Fino all’ultimo respiro ha testimoniato che la cosa
veramente importante è la Croce di Cristo, ciò che ci unisce è la fede cristiana,
ciò che dobbiamo fare prima di ogni cosa è amarci. Tutti dovrebbero vivere così
e ciò per i cristiani deve essere evidente. Esterházy è un personaggio che ci
unisce, un personaggio simbolico della storia del popolo ungherese, polacco e
slovacco. Dobbiamo essere fedeli a Cristo e dobbiamo guardare a tutte le
persone e a tutte le nazioni dalla prospettiva di Cristo, in cui non deve
trovare spazio il nazionalismo, l’invidia, ma quello sguardo che ci ha regalato
Cristo: lo sguardo dell’amore verso l’altra persona. Dalla questa prospettiva
di Cristo János Esterházy è un personaggio straordinario.
La cappella del Memoriale János Esterházy (Alsóbodok/Dolné Obdokovce) |
Il Memoriale János Esterházy è stato
inaugurato il 16 settembre 2017 ad Alsóbodok/Dolné Obdokovce
(Slovacchia), dove una cappella e un piccolo museo è stato costruito sulla proprietà
del Sig. Paulisz. Nella cripta sono state tumulate le ceneri del politico
martire ungherese. Lo scorso 6 marzo è stato il Presidente dell’Ungheria l'On. János
Áder a rendere omaggio alla memoria di Esterházy ad Alsóbodok.
Omaggio del Presidente ungherese János Áder alla tomba di János Esterházy |
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