Le nuove possibilità di
collaborazione a favore delle comunità cristiane perseguitate sono state il
tema della conferenza internazionale tenutasi a Budapest il 27 gennaio con la partecipazione
di diverse organizzazioni non governative internazionali, su invito
dell’ufficio ungherese a sostegno dei cristiani perseguitati.
Su ogni cinque persone
perseguitate per motivi religiosi, quattro sono cristiane. I vari leader
religiosi del Medio Oriente chiedono alle democrazie occidentali di dar loro
una speranza per il futuro inviando soprattutto degli aiuti umanitari,
specialmente in Iraq e in Siria. È questa la situazione generale che ha
motivato il Governo ungherese a promuovere un incontro specializzato sul tema
dei cristiani perseguitati.
L'On. Bence Rétvári alla conferenza (Foto: János Marjai /MTI) |
L’On. Bence Rétvári, segretario di stato del Ministero
delle Risorse Umane, nel suo discorso ha affermato che l’Ungheria intende
diventare un punto d’incontro per le organizzazioni umanitarie e caritative che
operano in questo settore. Ha ricordato, inoltre, che il Parlamento Ungherese di
recente ha condannato fermamente la persecuzione dei cristiani, l’attività
violenta dello Stato Islamico e ha chiesto alla Corte Penale Internazionale di
avviare contro di esso un procedimento per genocidio.
Il vicesegretario di stato
per il soccorso ai cristiani perseguitati Tamás Török ha sottolineato, tra
l’altro, come nel Medio Oriente sia in atto il tentativo di cancellare le
antiche culture cristiane di duemila anni mentre anche nell’UE continuano a
crescere gli attacchi antireligiosi.
La creazione del
Sottosegretariato per il soccorso ai cristiani perseguitati ha lo scopo di
aiutare il Governo ungherese ad agire contro tale situazione mediante
un’intensa e attenta collaborazione con il Ministero degli Esteri, con le Chiese,
con le organizzazioni non governative, con le Nazioni Unite, con la Corte
Penale Internazionale dell’Aia e con il Parlamento Europeo. Inoltre, il
Sottosegretariato collabora anche con varie università ungheresi, offrendo
borse di studio per i cristiani perseguitati e organizzando dei seminari per
far conoscere le Chiese perseguitate nel mondo.
L’eurodeputato del PPE György
Hölvényi invece ha focalizzato sul ruolo della politica democristiana
sottolineando come essa abbia il compito fondamentale di richiamare con
l’attenzione sulla sofferenza dei cristiani perseguitati e di stimolare, di
conseguenza, la costante collaborazione dei partner europei. Secondo il
deputato l’Europa non è unita di fronte a tale situazione perciò è divenuta di
vitale importanza la decisione ungherese di creare il Sottosegretariato. Se nel
prossimo anno non ritorneranno migliaia di persone in Iraq, la comunità dei
cristiani in tale Paese si estinguerà. L’anticristianesimo è, però, un’arma a
doppio taglio, ha sottolineato l’On. Hölvényi, pericoloso non solo per i
cristiani ma anche per gli stessi musulmani.
Dopo le relazioni introduttive,
la conferenza ha proseguito con le testimonianze e le presentazioni delle
organizzazioni e degli esperti presenti.
La porta del tabernacolo di Kessab, presentata dall'On. Rétvári e dal Vice segretario di stato Török (Foto: László Bókay /Magyar Kurír) |
Durante la conferenza è
stata esposta, accanto ai relatori, una testimonianza tangibile del martirio
cristiano in Medio Oriente. Si tratta della porta del tabernacolo della chiesa
armena di Kessab, cittadina nel Nordovest della Siria, distrutta durante la guerra civile. La porta, crivellata di colpi, è stata regalata al Governo ungherese in
segno di gratitudine, da parte della Chiesa Cattolica Armena.
Porta del tabernacolo della chiesa armena di Kessab in Siria, crivellata di colpi (foto: EMMI) |
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