martedì 14 febbraio 2017

Due vittime dell’attentato del Cairo curate in Ungheria


Saranno curati in Ungheria due dei feriti gravi dell’attentato terroristico che nel dicembre scorso ha colpito la chiesa copta di San Pietro al Cairo. L’ha annunciato in questi giorni il vice-segretario di stato per il soccorso ai cristiani perseguitati Tamás Török.

 
La chiesa di S. Pietro al Cairo (Foto: MK)
Si tratta di due donne gravemente ferite nell’attentato che inizieranno un periodo di riabilitazione nell’ospedale militare Honvéd di Budapest. Il vice-segretario ha spiegato che il governo ha offerto il suo aiuto per la comunità copta tramite l’ambasciatore ungherese al Cairo dopo il terribile attentato dell’11 dicembre nella chiesa di San Pietro, che ha causato la morte di 25 persone e il ferimento di una cinquantina di persone. La comunità dei copti ha accettato l’aiuto offerto per le cure mediche dopo le consultazioni tra i medici egiziani e ungheresi.

venerdì 3 febbraio 2017

Unire gli sforzi per aiutare i cristiani perseguitati – una conferenza a Budapest


Le nuove possibilità di collaborazione a favore delle comunità cristiane perseguitate sono state il tema della conferenza internazionale tenutasi a Budapest il 27 gennaio con la partecipazione di diverse organizzazioni non governative internazionali, su invito dell’ufficio ungherese a sostegno dei cristiani perseguitati.

Su ogni cinque persone perseguitate per motivi religiosi, quattro sono cristiane. I vari leader religiosi del Medio Oriente chiedono alle democrazie occidentali di dar loro una speranza per il futuro inviando soprattutto degli aiuti umanitari, specialmente in Iraq e in Siria. È questa la situazione generale che ha motivato il Governo ungherese a promuovere un incontro specializzato sul tema dei cristiani perseguitati.

L'On. Bence Rétvári alla conferenza
(Foto: János Marjai /MTI)
L’On. Bence Rétvári, segretario di stato del Ministero delle Risorse Umane, nel suo discorso ha affermato che l’Ungheria intende diventare un punto d’incontro per le organizzazioni umanitarie e caritative che operano in questo settore. Ha ricordato, inoltre, che il Parlamento Ungherese di recente ha condannato fermamente la persecuzione dei cristiani, l’attività violenta dello Stato Islamico e ha chiesto alla Corte Penale Internazionale di avviare contro di esso un procedimento per genocidio.

Il vicesegretario di stato per il soccorso ai cristiani perseguitati Tamás Török ha sottolineato, tra l’altro, come nel Medio Oriente sia in atto il tentativo di cancellare le antiche culture cristiane di duemila anni mentre anche nell’UE continuano a crescere gli attacchi antireligiosi.

La creazione del Sottosegretariato per il soccorso ai cristiani perseguitati ha lo scopo di aiutare il Governo ungherese ad agire contro tale situazione mediante un’intensa e attenta collaborazione con il Ministero degli Esteri, con le Chiese, con le organizzazioni non governative, con le Nazioni Unite, con la Corte Penale Internazionale dell’Aia e con il Parlamento Europeo. Inoltre, il Sottosegretariato collabora anche con varie università ungheresi, offrendo borse di studio per i cristiani perseguitati e organizzando dei seminari per far conoscere le Chiese perseguitate nel mondo.

L’eurodeputato del PPE György Hölvényi invece ha focalizzato sul ruolo della politica democristiana sottolineando come essa abbia il compito fondamentale di richiamare con l’attenzione sulla sofferenza dei cristiani perseguitati e di stimolare, di conseguenza, la costante collaborazione dei partner europei. Secondo il deputato l’Europa non è unita di fronte a tale situazione perciò è divenuta di vitale importanza la decisione ungherese di creare il Sottosegretariato. Se nel prossimo anno non ritorneranno migliaia di persone in Iraq, la comunità dei cristiani in tale Paese si estinguerà. L’anticristianesimo è, però, un’arma a doppio taglio, ha sottolineato l’On. Hölvényi, pericoloso non solo per i cristiani ma anche per gli stessi musulmani.

Dopo le relazioni introduttive, la conferenza ha proseguito con le testimonianze e le presentazioni delle organizzazioni e degli esperti presenti.

La porta del tabernacolo di Kessab, presentata dall'On. Rétvári e dal Vice segretario di stato Török
(Foto: László Bókay /Magyar Kurír)
Durante la conferenza è stata esposta, accanto ai relatori, una testimonianza tangibile del martirio cristiano in Medio Oriente. Si tratta della porta del tabernacolo della chiesa armena di Kessab, cittadina nel Nordovest della Siria, distrutta durante la guerra civile. La porta, crivellata di colpi, è stata regalata al Governo ungherese in segno di gratitudine, da parte della Chiesa Cattolica Armena.
Porta del tabernacolo della chiesa armena di Kessab in Siria, crivellata di colpi
(foto: EMMI)
 

 

mercoledì 1 febbraio 2017

L’Ungheria sostiene i restauri al Santo Sepolcro


"L’assiduo impegno dell’Ungheria per la missione del Patriarcato e, in particolare, per questo monumentale progetto è un luminoso esempio davanti al mondo cristiano e tutte le persone di buone volontà che operano per la pace e la coesistenza."
Con queste parole Sua Beatitudine Teofilo III, patriarca ortodosso di Gerusalemme ha ringraziato il Primo Ministro ungherese Viktor Orbán per il sostegno finanziario al restauro dell’Edicola del Santo Sepolcro.

Il Patriarca Teofilo III riceve l'Ambasciatore Mihályi
(foto: Jerusalem Patriarchate)
 
Lo scorso 22 luglio il Governo ungherese ha deciso di stanziare 31,5 milioni di Fiorini (100.000 EUR) per i lavori in corso sul Santo Sepolcro. L’offerta è stata consegnata al Patriarca Teofilo III il 23 novembre scorso da parte dell’Ambasciatore ungherese Géza Mihályi. Un gesto per rinsaldare i legami tra l’Ungheria e i cristiani della terra Santa.